Il 20 maggio 2012, con la Deliberazione n°
4, titolata “Giuramento del Sindaco”,
il Consiglio Comunale prendeva atto della posizione di apertura del
nuovo Primo Cittadino di Saluggia, Firmino
Barberis, nei confronti delle minoranze.
Innanzi a circa un centinaio di persone presenti
presso la Palestra di Via Ponte Rocca, dal documento letto, firmato dal Sindaco
all’Assemblea ed allegato alla
deliberazione, si deducevano confortanti segnali distensivi nei confronti di
coloro che, seppur usciti sconfitti dalle urne, si auto proclamavano maggioranza dell’espressione dei cittadini
Saluggia.
Il Sindaco Barberis, infatti, dichiarava: “Il
Consiglio Comunale è il luogo deputato in cui ci si confronta e si discute in
modo costruttivo i problemi importanti della comunità”.
Quindi rivolgendosi alle minoranze auspicava:
“Chiedo un confronto leale, franco, propositivo e collaborativi per il bene
dell’interesse dei nostri concittadini, le critiche, se motivate e fondate su
su fatti concreti e certi saranno considerate con la massima attenzione e se
del caso fatte proprie dalla maggioranza”.
E proseguiva dicendo: “Su tematiche di
particolare importanza, il nucleare ad esempio, è indispensabile trovare soluzioni
condivise da parte di tutto il Consiglio Comunale”.
Tutto ciò accadeva un anno e mezzo fa.
Dopo neanche 15 mesi la situazione è
completamente stravolta.
Nel
consiglio comunale del 21 settembre 2013, il Sindaco sulla costruzione di un nuovo edificio nucleare, il WMF, per il
condizionamento dei vecchi rifiuti solidi presenti nel sito, si è presentato
con una comunicazione, che ha scatenato il putiferio generale.
Ciò in quanto:
1)
il
Piano Regolatore Comunale vigente prevede che tale area è inedificabile. Si
tratta dell’area nucleare Eurex-Sogin.
2)
antecedememte,
lo stesso Consiglio Comunale, si era espresso unanimente contro la stessa
costruzione del WMF, motivando tale decisione, perché ancora non erano erano
state avviate le procedure per la costruzione del Deposito Nazionale;
3)
inoltre, il
comma 4 dell'articolo 24 della Legge 27 del 2012,
una legge dello Stato, stabilisce che senza una deliberazione del
Consiglio Comunale sulla compatibilità urbanistica, l'autorizzazione a
costruire nel sito nucleare di Saluggia la 'Waste Management Facility' vale
zero. A dirlo è lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico che nel decreto
con cui autorizza la costruzione della Wmf cita espressamente: che ai fini
urbanistici il consiglio comunale si pronuncia nella prima seduta successiva al
rilascio dell'autorizzazione stessa”.
Riferisce La Stampa Vercelli di domenica 22
settembre 2013: “Tutto ciò scatena le prime tensioni tra maggioranza e
minoranza. In aula è bagarre, i consiglieri di entrambi gli schieramenti
abbandonano la sedia. Rimane il sindaco Barberis che brucia i tempi e comunica
ai cittadini presenti in sala le sue intenzioni: «Finché il ministero non si
sarà espresso sul deposito nazionale unico non darò alcun parere favorevole
alla costruzione dell’impianto. Il procedimento non è concluso, e quindi Sogin
non può costruire, finché non ci sarà un pronunciamento in Consiglio comunale.
Per
questo motivo ho presentato una comunicazione, e non una delibera: per
acquisire maggiori informazioni dal ministero. E sulla questione chiedo
appoggio ai parlamentari della zona, che devono essere presenti per aiutarci».
Il
ministero ha emanato il decreto, spiega il sindaco, «che diventerà efficace
solo quando il Consiglio si sarà espresso: lo stesso decreto tornerà in
Consiglio e sarà oggetto di future comunicazioni.
Nel frattempo arriveranno le convocazioni per un tavolo
di lavoro tra i diversi attori per discutere». La riunione è sospesa per dieci
minuti.
Al
rientro si discute degli altri punti: variazione di bilancio, mozioni e interrogazioni.
Arriva l’ottavo punto, le famose «comunicazioni » del sindaco, che però ha già
espresso in quella simil conferenza stampa di qualche ora prima.
Si
alzano nuovamente i toni, la maggioranza abbandona l’aula e la discussione
viene definitivamente sospesa.
Per,
i due consiglieri di minoranza, tocca replicare solo a microfoni spenti. «Il
sindaco ha fatto la sua asciutta comunicazione come se la costruzione di un
edificio nucleare di 20 mila metri cubi in area inedificabile, nel letto del
fiume, fosse un gioco. Inoltre Barberis ha impedito al Consiglio di esercitare il
suo ruolo istituzionale e di“pronunciarsi sul progetto della WFM nella prima
seduta successiva al rilascio dell’autorizzazione”, come prevede la legge.
Questa
è l’unica possibilità di dire “no” alla costruzione dell’edificio, lo stesso
“no” del 2012 che per altre due volte Barberis e Franco Pozzi (il suo
consulente, ndr) hanno ripetuto in Conferenza dei servizi a Roma. Perché ora si rifiutano?».
E’ MENO MA CHE SUL NUCLEARE SERVIVA CONDIVISIONE…