martedì 24 settembre 2013

MA SUL NUCLEARE... NON SERVIVA CONDIVISIONE ???



Il 20 maggio 2012, con la Deliberazione n° 4,  titolata “Giuramento del Sindaco”, il Consiglio Comunale prendeva atto della posizione  di apertura  del nuovo  Primo Cittadino di Saluggia, Firmino Barberis, nei confronti delle minoranze.
Innanzi a circa un centinaio di persone presenti presso la Palestra di Via Ponte Rocca, dal documento letto, firmato dal Sindaco all’Assemblea  ed allegato alla deliberazione, si deducevano confortanti segnali distensivi nei confronti di coloro che, seppur usciti sconfitti dalle urne,  si auto proclamavano maggioranza dell’espressione dei cittadini Saluggia.
Il Sindaco Barberis, infatti, dichiarava: “Il Consiglio Comunale è il luogo deputato in cui ci si confronta e si discute in modo costruttivo i problemi importanti della comunità”.
Quindi rivolgendosi alle minoranze auspicava: “Chiedo un confronto leale, franco, propositivo e collaborativi per il bene dell’interesse dei nostri concittadini, le critiche, se motivate e fondate su su fatti concreti e certi saranno considerate con la massima attenzione e se del caso fatte proprie dalla maggioranza”.
E proseguiva dicendo: “Su tematiche di particolare importanza, il nucleare ad esempio, è indispensabile trovare soluzioni condivise da parte di tutto il Consiglio Comunale”.
Tutto ciò accadeva un anno e mezzo fa. 
Dopo neanche 15 mesi la situazione è completamente stravolta.
Nel consiglio comunale del 21 settembre 2013, il Sindaco sulla costruzione di un nuovo  edificio nucleare, il WMF, per il condizionamento dei vecchi rifiuti solidi presenti nel sito, si è presentato con una comunicazione, che ha scatenato il putiferio generale.
Ciò in quanto:
1)     il Piano Regolatore Comunale vigente prevede che tale area è inedificabile. Si tratta dell’area nucleare Eurex-Sogin.
2)     antecedememte, lo stesso Consiglio Comunale, si era espresso unanimente contro la stessa costruzione del WMF, motivando tale decisione, perché ancora non erano erano state avviate le procedure per la costruzione del Deposito Nazionale;
3)     inoltre, il comma 4 dell'articolo 24 della Legge 27 del 2012, una legge dello Stato, stabilisce che senza una deliberazione del Consiglio Comunale sulla compatibilità urbanistica, l'autorizzazione a costruire nel sito nucleare di Saluggia la 'Waste Management Facility' vale zero. A dirlo è lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico che nel decreto con cui autorizza la costruzione della Wmf cita espressamente: che ai fini urbanistici il consiglio comunale si pronuncia nella prima seduta successiva al rilascio dell'autorizzazione stessa”.
Riferisce La Stampa Vercelli di domenica 22 settembre 2013: “Tutto ciò scatena le prime tensioni tra maggioranza e minoranza. In aula è bagarre, i consiglieri di entrambi gli schieramenti abbandonano la sedia. Rimane il sindaco Barberis che brucia i tempi e comunica ai cittadini presenti in sala le sue intenzioni: «Finché il ministero non si sarà espresso sul deposito nazionale unico non darò alcun parere favorevole alla costruzione dell’impianto. Il procedimento non è concluso, e quindi Sogin non può costruire, finché non ci sarà un pronunciamento in Consiglio comunale.
Per questo motivo ho presentato una comunicazione, e non una delibera: per acquisire maggiori informazioni dal ministero. E sulla questione chiedo appoggio ai parlamentari della zona, che devono essere presenti per aiutarci».
Il ministero ha emanato il decreto, spiega il sindaco, «che diventerà efficace solo quando il Consiglio si sarà espresso: lo stesso decreto tornerà in Consiglio e sarà oggetto di future comunicazioni.
Nel frattempo arriveranno le convocazioni per un tavolo di lavoro tra i diversi attori per discutere». La riunione è sospesa per dieci minuti.
Al rientro si discute degli altri punti: variazione di bilancio, mozioni e interrogazioni. Arriva l’ottavo punto, le famose «comunicazioni » del sindaco, che però ha già espresso in quella simil conferenza stampa di qualche ora prima.
Si alzano nuovamente i toni, la maggioranza abbandona l’aula e la discussione viene definitivamente sospesa.
Per, i due consiglieri di minoranza, tocca replicare solo a microfoni spenti. «Il sindaco ha fatto la sua asciutta comunicazione come se la costruzione di un edificio nucleare di 20 mila metri cubi in area inedificabile, nel letto del fiume, fosse un gioco. Inoltre Barberis ha impedito al Consiglio di esercitare il suo ruolo istituzionale e di“pronunciarsi sul progetto della WFM nella prima seduta successiva al rilascio dell’autorizzazione”, come prevede la legge.
Questa è l’unica possibilità di dire “no” alla costruzione dell’edificio, lo stesso “no” del 2012 che per altre due volte Barberis e Franco Pozzi (il suo consulente, ndr) hanno ripetuto in Conferenza dei servizi a Roma. Perché ora si rifiutano?».

E’ MENO MA CHE SUL NUCLEARE SERVIVA CONDIVISIONE…