venerdì 7 febbraio 2014

NUCLEARE: CONVERSIONI PELOSE E SADICHE PIGRIZIE MENTALI

Dopo anni di fumisterie, di interrogazioni, di ricorsi fatti o appoggiati, di denunce fatte o sostenute, di demonizzazioni strumentali, di strabiche paginate amiche, anche l’On. Bobba ed i suoi epigoni locali rossicci, rossi e verdi, sfumati e non, (forse) hanno capito che l’unico modo per mettere in sicurezza i rifiuti nucleari stoccati a Saluggia è quello di dar corso al più presto alla costruzione dei depositi – che si chiamino D2 o D3 poco importa – ed alla cementificazione delle scorie liquide. Miracolo di un Governo a guida PD.

Ed hanno altresì capito che, ad essere ottimisti  (io lo sono di meno), per la costruzione del sito unico nazionale occorreranno almeno 26 anni (lo ha riferito l’On. Bobba in persona). Quanti altri ne occorreranno per trasferirvi i rifiuti stoccati nel sito di Saluggia ed al suo definitivo  smantellamento?

 Non riesco ragionevolmente ad immaginarlo.
 Voglio però prendere spunto da questa considerazione  che rispecchia con molto ottimismo la realtà della situazione italiana, per andare oltre e ribaltarla sulle vicende della comunità saluggese.

Il ragionamento, semplicissimo, è il seguente: se le scorie nucleari rimarranno a Saluggia per almeno altri 30 anni, significa che gli indennizzi  disposti  dalla legge n.368/2003 verranno erogati per un egual numero di anni.
Parliamo di  oltre 50 milioni di euro (potrebbero anche essere 60).

Li vogliamo spendere tutti in opere pubbliche?
Ho cercato, alla rinfusa e sommariamente, di fare un elenco di tutti gli investimenti  che potrebbe sognare un Sindaco, ma non sono riuscito ad andare oltre i 30 milioni di euro ( il palazzo Mazzetti, il centro Setttia, la riqualificazione di vie interne e piazze, la costruzione di parcheggi, la riqualificazione del Ritano, la pista ciclabile,  le manutenzioni straordinarie agli edifici scolastici,….e chi più ne ha, più ne metta). Teniamo in proposito presente che l’Ufficio tecnico comunale ha una capacità di spesa annua di 1.000.000 di euro,nella migliore delle ipotesi. I conti dunque tornano.

Almeno 20 milioni non possiamo destinarli a migliorare l’ambiente sociale, le condizioni di vita dei cittadini,  riducendo la pressione fiscale e tariffaria?

Si tratterebbe di destinare circa 600.000 € all’anno a copertura di spese correnti ( a titolo non esaustivo ma di esempio: manutenzione di parchi, giardini ed aree sportive e cimiteri, vigilanza ambientale ed urbanistica, protezione civile, pulizia ed illuminazione stradale, interventi per l’agricoltura ed il commercio, agevolazioni fiscali a chi inizi un’attività commerciale o imprenditoriale, interventi di sostegno al reddito delle famiglie meno abbienti sia con aiuti in danaro o generi alimentari che con riduzioni o sgravi delle bollette dell’acquedotto e della nettezza urbana….) ora coperte con imposte, tasse e tariffe per la fruizione di servizi. 

Con l’uso del vocabolario non è arbitrario argomentare che il termine “ambiente” possa far riferimento sia al mondo fisico che quello sociale nel quale viviamo e ci sviluppiamo.
D’altro canto non esiste nella legge e neppure nei provvedimenti CIPE il vincolo di destinazione a spese esclusivamente di investimento degli indennizzi del nucleare. Si tratta di un’interpretazione non letterale ma estensiva in danno alle esigenze della cittadinanza, di cui si può fare tranquillamente a meno.

La destinazione vincolata si costituisce nel momento in cui viene finanziato con contributo in conto capitale un preciso progetto (una scuola, una strada , un ponte…), mentre nel caso degli indennizzi le destinazioni possibili sono generiche ed abbracciano campi molto vasti e non necessariamente limitati agli investimenti.

La pigrizia mentale si configura non solo quale tafazzismo (una martellata in quel posto a Sindaco ed Assessori potrebbe essere salutare), ma  quale sadismo in danno dei cittadini tutti.

Ciao alla prossima e chi volesse democraticamente replicare ci trova sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it