La procura di Torino ha chiesto due rinvii a giudizio alla
fine dell’inchiesta sulle vicissitudini finanziarie di Csea, il consorzio misto
pubblico-privato di formazione professionale fallito nel 2012. Uno dei due
imputati è l’ex-amministratore delegato Renato Perone, che nel gennaio 2013
venne anche messo agli arresti domiciliari. Il pubblico ministero Vincenzo
Pacileo procede per bancarotta e ipotesi di falso in bilancio. L’udienza
preliminare non è stata ancora fissata. Altri quattro indagati hanno chiesto di
patteggiare. Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal
pm erano state attentamente affrontate e illustrate tutte le procedure
utilizzate dai diciassette personaggi inizialmente indagati allo scopo di
distrarre i fondi pubblici e coprire successivamente gli inevitabili buchi di
bilancio del consorzio. Nel 415 bis notificato lo scorso maggio a tutti gli
indagati, il magistrato aveva sottolineato che i personaggi coinvolti nell’inchiesta
«falsificavano i libri e le altre scritture contabili allo scopo di procurare a
sé o ad altri un ingiusto profitto» ed «esponevano nei bilanci, relativi agli
esercizi, fatti non rispondenti al vero sulla situazione economica,
patrimoniale o finanziaria della società, alterandola in maniera sensibile (e
superiore alle soglie di legge) e in modo idoneo a indurre in errore i
destinatari dei bilanci».
(FONTE
– CRONACA QUI TORINO –
SABATO 15 MARZO 2014)