mercoledì 26 marzo 2014

IL SINDACO NON RISPONDE - 9 - IL PROGETTO FOTOVOLTAICO


Ho trasmesso al Sindaco, qualche settimana orsono, alcune domande su questioni riguardanti la gestione del territorio comunale, per capire come pensi di procedere e per rendervi edotti dei suoi programmi amministrativi. Avrei voluto pubblicare le sue risposte, con garbo e senza alcun intento polemico, però sono andato a sbattere contro un muro di gomma: ha sempre qualcosa di più urgente da anteporre.


Allora, alle domande che ho rivolto al Sindaco, rispondo io, secondo il mio modo di vedere.


La domanda n. 9 era così formulata: – E’ in grado di svelare il mistero del cestinamento del progetto di costruzione di impianto fotovoltaico nell’area di proprietà comunale adiacente al campo sportivo di S. Antonino, giunto in fase di aggiudicazione dei lavori? Un errore dell’Ufficio appaltante in sede di gara  poteva essere tranquillamente corretto. Sono state buttate al vento (oltre ai costi di progetto,non inferiori a 20.000 € ) almeno 50.000 euro di entrate ordinarie correnti che avrebbero potuto eliminare o almeno ridurre gli aumenti tariffari imposti nel successivo decennio.


Risposta.

Non sono mai riuscito e forse non riuscirò mai ad individuare buoni motivi che abbiano potuto condurre a cestinare l’esecuzione di un’opera di pubblica utilità a favore di tutta la comunità saluggese, dell’importo di 500.000 €, finanziata con gli indennizzi del nucleare, la più ortodossa che si potesse immaginare dal punto di vista del loro utilizzo, che aveva superato tutte le fasi progettuali, compresa l’approvazione provinciale della valutazione di impatto ambientale e che era giunta alla fase di aggiudicazione provvisoria dei lavori.

C’è stato un errore da parte dell’Ufficio Tecnico nella stesura del bando, per cui sarebbe stato necessario, ad evitare possibili ricorsi, rivedere i parametri dell’aggiudicazione: due/tre mesi di ritardo, ma nulla di irreparabile.

Invece, senza alcuna plausibile motivazione, ad libitum, per pura discrezionalità, l’esecuzione dell’opera è stata abbandonata.



Le conseguenze:


- gettati nella pattumiera, assieme al progetto, almeno 20.000 € di  onorari spettanti al progettista.


- svanita la possibilità di incassare, con la vendita dell’energia elettrica prodotta dall’impianto, almeno 50.000 € annui per i successivi 10 anni (così da recuperare le risorse investite) ed ulteriori utili per almeno un ulteriore decennio.


- svanita la possibilità di utilizzare i 50.000 € provenienti dalla vendita dell’energia elettrica a copertura di spese correnti, quali il costo dell’intera pubblica illuminazione (ricordo che 50.000 € equivalgono allo 0,1% dell’addizionale IRPEF, appunto aumentata dallo 0,3% allo 0,6%).


Ricordo, per concludere dal punto di vista logistico, che:



- la collocazione dell’impianto era stata prevista a margine di un terreno già di proprietà comunale, della superficie di 3.900 mq., adiacente al campo sportivo comunale di S. Antonino;


- la superficie occupata dall’impianto sarebbe stata di poco superiore ai 500 mq.;


- le prescrizioni contenute nella valutazione di impatto ambientale avrebbero garantito il pieno rispetto sia della sicurezza che dell’estetica;


- a disposizione per altri servizi a favore della comunità (aree verdi, aree ludico sportive, aree per festeggiamenti e quant’altro) sarebbero restati ben 3.900 mq., cui avrebbero potuto, in casi particolari, aggiungersi i 5.000 mq. Del campo sportivo.


Invece?


Per reconditi (?) motivi, ci troviamo con 3.900 mq. Di proprietà da coltivare a patate (o mais, con reletivo godimento di panorama estivo e di assalto di zanzare);


CUI PRODEST?  ( A CHI GIOVA? )



Ciao alla prossima e chiunque 
volesse democraticamente 
replicare può farlo sempre qui: 
marco.pasteris@yahoo.it