L’Ispra ha pubblicato i «Criteri per la
localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti
radioattivi a bassa e media attività». Si tratta dei requisiti che fanno
rientrare o escludono un luogo dall’elenco dei siti potenzialmente adatti a
ospitare il deposito nazionale unico delle scorie nucleare. Tra i
requisiti di esclusione ci sono le aree fluviali, fino alla fascia C, in cui
rientrano Trino e Saluggia. Inoltre nella relazione che accompagna il
documento, Ispra specifica che se è vero che per la realizzazione di un
impianto nucleare la disponibilità di acqua tra i criteri fondamentali, per un
deposito di stoccaggio dei rifiuti l’acqua è il pericolo maggiore, escludendo
di fatto i siti vercellesi. Scettica Legambiente, che denuncia come Ispra
abbia pubblicato questi criteri con dieci anni di ritardo e che «di fatto il
Piemonte, soprattutto il Vercellese, oggi è il deposito nazionale, con il 96%
delle scorie italiane». Ora Sogin ha sette mesi di tempo per stilare la mappa
dei siti adatti a ospitare il deposito.
(FONTE
–
GIUSEPPE ORRU’ –
LA STAMPA VERCELLI)