mercoledì 15 ottobre 2014

RIMBORSOPOLI A SALUGGIA ???

Carissime Amiche lettrici e Carissimi Amici Lettori,

programmi televisivi, giornali, riviste ed ogni altro mezzo di comunicazione, nello scorso anno ed ancora negli scorsi mesi, hanno invaso i nostri occhi e le nostre orecchie delle vicende di rimborsopoli, un virus che ha causato una epidemia diffusa su tutto il territorio nazionale, colpendo indistintamente figure istituzionali di alto livello e mezze tacche e creato sconcerto ed indignazione profonda tra la gente comune, ormai da anni costretta a campare tra rinunzie e sacrifici.
Ed ora corre voce che il virus abbia trovato terreno fertile anche in quel di Saluggia, in una versione particolare, ma non meno uggiosa.

E’ quanto apprendo dal settimanale “la Nuova Periferia” del 15 ottobre, che trovate in edicola da oggi, che a pagina 46  titola “Olivero, mancano all’appello 100 ore”.

Sembra, infatti che un Consigliere Comunale “abbia fatto bere al suo datore di lavoro” di aver diritto a permessi retribuiti genericamente motivati con la necessità di svolgere attività connessa con la carica ricoperta.

Di fatto, il datore di lavoro che ha retribuito il dipendente pur se assente (si tratta di 124 ore lavorative), ha richiesto al Comune il rimborso di quanto pagato. E gli Uffici comunali, a seguito di un controllo sommario, meramente matematico, ma fatto in buona fede, hanno disposto il pagamento di quanto richiesto dalla ditta.

Tutto sarebbe probabilmente andato bene se il pagamento alla ditta non avesse reso necessaria una variazione di bilancio, disposta dalla Giunta Municipale, per impinguare il capitolo di spesa, il cui stanziamento non era sufficiente alle necessità dell’intero esercizio finanziario.

In sede di ratifica consiliare, infatti, venne alla luce qualche perplessità sull’entità del rimborso richiesto dalla ditta (circa 3.100 euro) e pagato dal Comune, per cui l’Assessore relatore preannunciò un controllo più approfondito sulla vicenda.

Ragionevolezza e buon senso avrebbero dovuto suggerire al Consigliere comunale, che chiese i rimborsi al Comune per tramite del datore di lavoro, di approfondire la questione di concerto con l’Amministrazione comunale, facendo valere la propria buona fede e di valutare l’opportunità di rimborsare quanto indebitamente percepito.

Il Consigliere Comunale invece, con un’arroganza solo pari all’ignoranza della legge (che non sarebbe comunque scriminante ) con una lunga lettera pubblicata sul noto ed incontrastato giornalino\gazzettino\tamburino della minoranza, di ieri e di oggi, saluggese  del primo ottobre così si espresse “”….. in 19 mesi avrei potuto utilizzare per legge, come consigliere, 456 ore di permesso dal lavoro. Ne ho fatte risparmiare 332, del valore di 8.000 euro…….Avrebbero dovuto stanziare i permessi di 24 ore al mese per ciascun consigliere dipendente privato………I permessi della sottoscritta, perfettamente legittimi, erano stati liquidati da tempo dagli uffici…… Ho colto l’occasione di informare, con orgoglio, i miei concittadini che…..ho fatto risparmiare un bel gruzzolo al Comune di Saluggia…””

In realtà la legge, ben lontana da quanto fantasiosamente descritto, qui sopra dal Consigliere Comunale, signora Paola Olivero, prevede che i Consiglieri Comunali abbiano diritto di fruire di permessi retribuiti unicamente per partecipare alle sedute del Consiglio Comunale quando siano convocate in orario di lavoro.

Le ormai famose 24 ore mensili di permesso per lo svolgimento di attività connesse alla carica ricoperta, esistono, ma non sono retribuite.

La Consigliera Olivero aveva diritto di permesso per assentarsi dal lavoro, ma non aveva diritto di essere retribuita e quindi il datore di lavoro non aveva diritto di chiedere il rimborso al Comune delle ore pagate.

Così, sempre dalla “Nuova Periferia”, apprendo che il Sindaco Barberis ha “….disposto l’immediata verifica agli uffici competenti, per determinare l’esatta entità delle ore sottratte al normale orario di lavoro esclusivamente per partecipare alle sedute del Consiglio per adottare conseguenti provvedimenti…”.

Concludo pubblicando il contenuto di una lettera-circolare, che il Segretario Comunale inviò, alla fine del 2011, a me ed a tutti i Consiglieri Comunali (quindi anche alla Consigliere Comunale di ieri e di oggi signora Paola Olivero):



Al Signor Sindaco 

Sede

                                                                                Ai Consiglieri Comunali 

Sede

Oggetto: D.L. 138/2011 convertito  in legge 148/11.- Comunicazioni.

         Con la presente si comunica, anche in vista del Consiglio Comunale convocato per fine mese, che il D.L. n. 138/11, convertito con modificazioni dalla Legge n. 148 del 14/09/2011 ha apportato modifiche ed integrazioni all’art. 79 del D.Lgs n. 267/2000 avente ad oggetto “Permessi e Licenze” per gli Amministratori locali che siano lavoratori, pubblici e privati.
         In particolare per le sedute dei Consigli Comunali in virtù del nuovo disposto normativo, i lavoratori componenti dei consigli stessi, hanno diritto di assentarsi dal servizio:

“per il tempo strettamente necessario per la partecipazione a ciascuna seduta del rispettivo consiglio e per il raggiungimento del luogo di suo svolgimento”.

Inoltre, i predetti lavoratori hanno diritto di non riprendere il lavoro prima delle ore 8.00 del giorno successivo nel caso in cui i Consigli si svolgano in orario serale e, se i lavori si protraggono oltre la mezzanotte , di assentarsi dal servizio per l’intera giornata successiva.

Infine, si ricorda ai Consiglieri, componenti dell’organo esecutivo del Comune di Saluggia, che le attività ed i tempi di espletamento del mandato per i quali i lavoratori chiedono i permessi devono essere prontamente e puntualmente documentati mediante attestazione dell’Ente, il che significa che deve essere l’ente ad attestare il tipo di attività ed i tempi di espletamento del mandato per cui si è fruito dei permessi.

Ovviamente, l’Ente agisce mediante gli organi preposti, in relazione alle competenze ed alle funzioni, per cui, al fine di fornire l’attestazione, deve essere messo nelle condizioni di conoscere il tipo di attività svolta, nonché il tempo necessario, anche per gli spostamenti da e per il luogo di lavoro, in relazione alle previsione di legge.

Nel caso di attività non desumibili dagli atti o non riscontrabili d’ufficio, l’Amministratore interessato potrà fornire al proprio datore di lavoro un’autocertificazione da conservare agli atti dell’Ente.

A disposizione per qualsiasi ragguaglio in merito, si cogli l’occasione per porgere distinti saluti.


ORA,
CORTESEMENTE ED EDUCATAMENTE,
CONSIGLIERA OLIVERO
LEI  PUO’ SMENTIRE DI AVERE MAI RICEVUTO
NEL 2011 (TRE ANNI ORSONO)
UNA COMUNICAZIONE
AVENTE IL SOPRACITATO TENORE ???

PERCHE’ SE NON SMENTISCE,
NE DEDUCIAMO,
PER LOGICA,
CHE LEI ERA DA TEMPO
PERFETTAMENTE INFORMATA
SULLE MODALITA’
DI RICHIESTA DI
RIMBORSO DEI PERMESSI.

QUINDI,
NE DEDUCIAMO,
SEMPRE PER LOGICA,
CHE QUALCOSA
NON E’ ANDATO
SECONDO
LE PREVISIONI
DI LEGGE !!!


Vi terremo informati

dello sviluppo della vicenda.



Ciao alla prossima

e

chiunque volesse

liberamente replicare

 può farlo sempre qui:


marco.pasteris@yahoo.it