giovedì 5 febbraio 2015

POSTE CHIUSE NEI MINI-ENTI INTERVIENE L’ANCI.


Sul quotidiano finanziario,  Italia Oggi, del 04 febbraio 2015, testualmente leggiamo:Comuni sul piede di guerra per la decisione di Poste italiane di recapitare lettere raccomandate che comunicano ai sindaci l’intenzione di chiudere o di ridurre l’orario di apertura degli uffici postali in numerosi mini-enti, soprattutto di montagna. E l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani)  chiede ufficialmente un passo indietro alla società guidata dall’ad Francesco Caio. «Pur comprendendo la necessità di ottimizzare i costi di gestione della rete degli uffici postali di Poste spa», ha dichiarato Massimo Castelli, coordinatore nazionale dei piccoli comuni per l’Anci e sindaco di Cerignale (Pc), «non è possibile dimenticare o sottovalutare la funzione fondamentale di presidio che i servizi postali esercitano per gli obiettivi di coesione sociale, economica e territoriale consentendo l’accesso universale a servizi locali essenziali. Principio che vale primariamente per le aree ubicate nei territori più periferici, a scarsa densità abitativa e di minore sviluppo, soggetti ad accentuato isolamento e conseguenti diffusi fenomeni di abbandono da parte delle popolazioni residenti». «Con il coinvolgimento e la collabo-razione dei comuni interessati dal piano di razionalizzazione che Poste sta avviando», ha proseguito Castelli, «siamo certi si possano raggiungere ottimi risultati anche da un punto di vista economico, senza per questo aggiungere un disagio insostenibile per le popolazioni locali privandole di un servizio essenziale, forse l’ultimo rimasto in alcuni casi». L’Anci ricorda a Poste il Protocollo d’intesa firmato nel 2002 in base al quale Poste si impegnava a dar luogo a un «rapporto di collaborazione più stretta con i comuni per sviluppare una sempre maggiore integrazione tra gli uffici postali e le amministrazioni comunali, soprattutto nei centri di minore dimensione demografica».

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