Cantiere per la costruzione del deposito temporaneo a Saluggia (Fonte La Stampa Vercelli) |
La Regione si fa portavoce
delle paure dei Comuni a contatto con le scorie nucleari. L’istanza di
smantellamento del sito Eurex di Saluggia presentata da Sogin ha lasciato
sconcertati non solo Saluggia, il centro vercellese ormai abituato a convivere
con i resti radioattivi, ma anche i paesi limitrofi. Il quesito principale è
perché, se Sogin deve smantellare l’Eurex, ha presentato un’istanza in cui
arriverà a raddoppiare un deposito temporaneo già esistente e realizzerà nuove
volumetrie. Oggi alle 21 la Commissione Ambiente e nucleare del Comune di
Saluggia si riunirà per formulare un parere consultivo da dare alla giunta
sulla richiesta di Sogin. Che nei giorni scorsi è stata marchiata come
«irricevibile», anche perché il Piano regolatore di Saluggia vieta di costruire
in quella zona, sulla Dora Baltea.
Prima di esprimere il suo
parere, la Regione attende quello di Saluggia in tempi brevi. Ma a livello
locale lamentano una mancanza di collegamento tra Regione e Comune. Paola
Olivero, consigliera di minoranza saluggese, storica oppositrice di Sogin, da
poco nominata responsabile per l’Ambiente del Pd vercellese, dice di «non
essere mai stata interpellata dal partito in merito a queste tematiche che
studia e segue da anni. Non esiste o non conosco una linea comune tra Pd locale
e Pd regionale».
Da Torino i consiglieri
regionali vercellesi del Pd Giovanni Corgnati e Gabriele Molinari in
un’interrogazione chiedono spiegazioni sul progetto di Sogin. Corgnati, membro
della Commissione regionale per l’Ambiente, vuole anche ascoltare Sogin in
un’audizione. Le procedure del decommissioning non sono semplici e non è chiaro
se la Regione darà parere positivo o negativo alla richiesta di Sogin. Non lo
sanno neppure a Saluggia, dove temono una trattativa per ridurre le volumetrie
per poi dare il via libera. Anche se l’ultima parola spetta ai vari ministeri.
(FONTE
GIUSEPPE ORRU'
LA STAMPA VERCELLI)