Dopo verifiche andrà a ministeri,
pubblicazione a luglio
Sogin,
la società di Stato incaricata dello smantellamento delle centrali nucleari e
della gestione dei rifiuti radioattivi, ha consegnato all'Ispra (Istituto superiore
per la protezione e la ricerca ambientale) la mappa aggiornata dei siti
potenzialmente idonei per la costruzione del deposito nazionale nucleare e il
Parco tecnologico. Lo conferma l'Ispra spiegando che saranno fatte osservazioni
ai nuovi approfondimenti - rispetto alla prima versione - che erano stati
richiesti il 16 aprile scorso dai ministeri dello Sviluppo economico e
dell'Ambiente a cui le carte saranno consegnate nei prossimi giorni. Sardegna e
Basilicata sono già insorte e sono pronte alle barricate pur di respingere
qualsiasi ipotesi che il deposito sia costruito nella propria regione. Proteste
si sono levate anche in Emilia Romagna. I tecnici dell'Ispra sono già al lavoro
per verificare che anche in quest'ultima versione sia stata rispettata la
'Guida tecnica per la localizzazione' che prevede 15 criteri di esclusione
delle aree su cui potra' essere costruito il deposito all'interno di un Parco
tecnologico (un centro di ricerca). Escluse aree vulcaniche, localita' a 700
metri sul livello del mare o ad una distanza inferiore a 5 chilometri dalla
costa, a sismicita' elevata, a rischio frane o inondazioni e le 'fasce
fluviali', dove c'e' una pendenza maggiore del 10%. No ad aree naturali
protette, che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati, quelle a
distanza inferiore di un chilometro da autostrade e strade extraurbane
principali e ferrovie. Individuate le aree potenzialmente idonee, ci saranno
successive indagini a livello regionale e valutazioni socio economiche. Al
momento l'Ispra non ha indicato una data precisa ma prevede che nei prossimi
giorni il materiale controllato - faldoni di migliaia di pagine fra testi e
cartografie - potrà arrivare sulle scrivanie dei ministeri dello Sviluppo e
dell'Ambiente. Dopo ulteriori valutazioni, i due dicasteri potranno dare alla
Sogin il via libera per la pubblicazione della Carta dei siti potenzialmente
idonei. Si dovrà quindi attendere ragionevolmente almeno sino agli inizi di
luglio.
(FONTE – ANSA)