Grazie ad un nostro fedelissimo lettore, più che figlio
dei fiori, amante delle erbe aromatiche, al secolo Rino Rosma, siamo venuti a
conoscenza di un articolo pubblicato da La Repubblica, Edizione di Torino, il
19 settembre scorso.
Il titolo appare eloquente: “Ufficio
postale chiuso, il Tar respinge il ricorso del Comune di Guarente”.
Il contenuto, all’apparenza, anche: “Il Tar del
Piemonte ha rigettato la richiesta di sospensiva presentata dal comune di
Guarene (Cn) contro la decisione di poste italiane di chiudere uno dei due
uffici postali. Nell'ordinanza, il giudice amministrativo ritiene che l'atto
impugnato dal comune "non sembra poter causare al Comune un danno grave e
irreparabile, tenuto conto che continua ad essere operante l'altro ufficio
postale in frazione Vaccheria a distanza non irragionevole dall'ufficio
soppresso". Il dispositivo dell'organo di giustizia amministrativa
chiarisce inoltre che il provvedimento di Poste italiane è "meramente
attuativo del piano di interventi 2014, trasmesso da poste italiane all'Agcom
nel rispetto del contratto di programma", rilevando che il comune di
Guarene "non ha impugnato il piano". La recente ordinanza, ribadisce
l'orientamento dell'azienda verso un processo di consolidamento inclusivo che
mette al centro dei propri interessi la persona. Il piano di razionalizzazione
di poste italiane, tra l'altro condiviso con l'Agcom, non ne inficia la
capillarità sul territorio. Al contrario, afferma la presenza dell'ufficio
postale come presidio fondamentale per cittadini e istituzioni.”
A beneficio delle nostre
numerose lettrici e numerosi lettori, e, dell’amico Rino Rosma, è bene chiarire
che il TAR Piemonte non ha respinto il ricorso, ma con apposita ordinanza ha
unicamente respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento di Poste
Italiane, non avendo ravvisato la presenza simultanea dei due elementi
necessari per la sua concessione, cioè il "fumus boni iuris" ed
il danno grave ed irreparabile prodotto dal provvedimento impugnato.
Il ricorso verrà discusso e deciso
in seguito con sentenza, che non è detto debba necessariamente ricalcare il
contenuto dell'ordinanza.
Ciao alla
prossima e
chiunque volesse
liberamente
replicare
può farlo sempre
qui:
marco.pasteris@yahoo.it