Qualche giorno fa, rileggevo un articolo, della
corrispondete da Torino, Emanuela Minucci, pubblicato su La Stampa del 02
gennaio 2012 e titolato “IL FLOP DELLE ORDINANZE ANTI-PETARDI”.
Nel testo, la cronista riferiva: “L’Italia ha dato prova di unità. Anche nel 2012. Un’unica
grande capitale, da Nord a Sud, che se ne infischia di ordinanze anti-botto,
raccomandazioni e banale buon senso. Il tutto per non rinunciare ai mortaretti
di Capodanno.
Ed eccoci di nuovo al triste bollettino del 1˚ gennaio e al flop dei divieti «spegni-Capodanno»: due morti e centinaia di feriti. Roma guida la classifica degli incidenti più gravi, con petardi e fuochi che arrivano addirittura a far esplodere un appartamento: morto un uomo di 31 anni, due bambini finiti in ospedale in gravi condizioni. Una tragedia cui si aggiungono altri 70 feriti da botto disseminati in tutta la città. Una vittima da festeggiamento dissennato anche in provincia di Napoli: a un ristoratore è stato fatale un colpo di pistola sparato durante il cenone. A Milano un uomo ha perso tre dita perché il petardo che stava accendendo gli è esploso in mano. Una quindicina i feriti nel Foggiano. A Palermo un ragazzino di 14 anni ha avuto una mano spappolata e rischia un occhio. Nonostante il divieto, i fuochi d’artificio sono stati fatti esplodere alla grande anche in pieno centro a Bari, nonostante poco prima della mezzanotte i vigili avessero sequestrato una ventina di bancarelle zeppe di pericolosi botti fai-da-te. Notizie che fanno passare in secondo piano le tante gioiose feste di piazza con cui milioni di italiani hanno brindato all’arrivo del 2012.
Ed eccoci di nuovo al triste bollettino del 1˚ gennaio e al flop dei divieti «spegni-Capodanno»: due morti e centinaia di feriti. Roma guida la classifica degli incidenti più gravi, con petardi e fuochi che arrivano addirittura a far esplodere un appartamento: morto un uomo di 31 anni, due bambini finiti in ospedale in gravi condizioni. Una tragedia cui si aggiungono altri 70 feriti da botto disseminati in tutta la città. Una vittima da festeggiamento dissennato anche in provincia di Napoli: a un ristoratore è stato fatale un colpo di pistola sparato durante il cenone. A Milano un uomo ha perso tre dita perché il petardo che stava accendendo gli è esploso in mano. Una quindicina i feriti nel Foggiano. A Palermo un ragazzino di 14 anni ha avuto una mano spappolata e rischia un occhio. Nonostante il divieto, i fuochi d’artificio sono stati fatti esplodere alla grande anche in pieno centro a Bari, nonostante poco prima della mezzanotte i vigili avessero sequestrato una ventina di bancarelle zeppe di pericolosi botti fai-da-te. Notizie che fanno passare in secondo piano le tante gioiose feste di piazza con cui milioni di italiani hanno brindato all’arrivo del 2012.
E dire che era stato appunto l’anno delle ordinanze anti-mortaretto. I sindaci di mezza Italia, 2 mila città per la precisione, avevano messo nero su bianco l’ordinanza anti-petardo. Da Torino a Bari sino a Palermo si erano sprecate i sequestri e le minacce di pesanti sanzioni. Il risultato è stato inversamente proporzionale agli appelli lanciati, con il bilancio peggiore degli ultimi dieci anni: due morti e 561 feriti (tra cui 76 bambini) e 437 persone arrestate o denunciate. L’anno scorso una sola persona aveva perso la vita e 498 erano finite in ospedale. Unica eccezione, Venezia, che ha fatto da apripista alle città dove sono stati vietati i botti. Nella zona di San Marco sono stati sequestrati 1500 fuochi e si sono state staccate 46 multe. Nel resto del Paese però, continua ad essere un impulso irrefrenabile quello di salutare l’anno nuovo in modo pericoloso. E chissà che cosa sarebbe successo se le forze dell’ordine non avessero sequestrato quasi 1.200 lanciarazzi, otto armi comuni da sparo, oltre 157 munizioni, più di 64 tonnellate di manufatti pirotecnici, quasi tre tonnellate di polvere da sparo, oltre 8 tonnellate e mezzo di esplosivi artigianali e più di 11 mila detonatori.
Emblematico il caso appunto di Torino, dove il sindaco Fassino aveva emanato una specifica ordinanza (multe fino a 500 euro), e dove la voglia di mortaretto è morigerata. Nonostante il timore delle multe, i botti hanno ferito undici persone: cinque ragazzi e sei adulti (uno solo è stato ricoverato in ospedale, prognosi di 40 giorni). In piazza San Carlo, poi, il salotto buono della città - dove fino all’una si era tenuto il concerto di Renzo Arbore con gli alpini del Cai - è andato persino a fuoco un camioncino dell’Amiat. Qualche multa c’è stata, ma non è riuscita ad arginare l’onda lunga delle trasgressioni con accendino o fiammifero in mano.”
Ora, anche a
Saluggia il 31 dicembre 2015, il Sindaco aveva dato segno di buona volontà
emanando analoga ordinanza (Clicca QUI).
Tuttavia un
attimo dopo che l’avevo letta all’Albo Pretorio mi ero chiesto: ma chi sarà
chiamato a farla rispettare la Notte di Capodanno ? I Vigili Urbani richiamati
in Servizio in Straordinario Notturno e Festivo ? Naaaaaaaaaaaaaaaaa !!! Le Forze dell’Ordine che
devono seguire più di un Comune per un’intera notte durante la quale
solitamente le case vengono assalite e depredate ? Impossibile !!!
Purtroppo
questi quesiti hanno avuto una risposta dalla lettura di un settimanale in
uscita odierna; l’Ordinanza del Sindaco di Salugia è stata un Flop come quelle
raccontate dalla cronista torinese nel 2012. Saluggia, la Notte di Capodanno, ha fatto il Botto, anzi hanno fatto i Botti. E sembra pure alla grande, infischiandosene dell'ordinanza del Sindaco.
Concludendo, si apprezza
sicuramente la buona volontà del primo cittadino saluggese, ma se poi non si
mettono in servizio i Vigili Urbani la Notte di Capodanno, tanto vale sprecare
l’inchiostro per scriverla, pubblicarla e farsi un po’ di pubblicità inutile confermata dal flop della stessa.
Ciao alla prossima
e chiunque volesse
liberamente replicare può farlo sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it
P.S. A COLORO CHE INTERESSA COME FERMARE I GENTILI ACCOMPAGNATORI DI CANI
CHE CAGANO LIBERAMENTE SUI MARCIAPIEDI SALUGGESI
POSSONO SCRIVERE UNA MAIL
AL MIO INDIRIZZO
E GLIELO
SPIEGO IO
COME PROMUOVERE
UN'AZIONE
CORTESE
GENTILE
e
LEGALE
e
LEGALE
ANTI-CAGATA
SELVAGGIA.