Uscire dal circolo vizioso dei programmi anticorruzione delle amministrazioni esplicitamente costruiti per restare solo sulla carta.
Nasce da questo ambizioso obiettivo il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) 2016 dell'ANAC, che ieri con il via libera del Comitato interministeriale per la prevenzione ed ilo contrasto alla corruzione e dell'illegalità nella Pa, è stato approvato dal Governo e che, nei prossimi giorni, andrà prima nel sito dell'Authority (il 3 agosto) e poi in Gazzetta Ufficiale.
Il piano nasce dal decreto 90 del 2014, che nel ridisegnare la strategia nazionale anticorruzione, aveva attribuito all'Anac il compito di predisporre il Pna e i suoi successivi aggiornamenti.
Il documento è il primo adottato dopo la riforma e, rispetto al passato, punta con forza alla semplificazione.
Prevede, una prima parte generale applicabile a tutte le amministrazioni, e due parti speciali: una destinata a specifiche tipologie di amministrazioni (piccoli comuni, città metropolitane, ordini professionali) ed un'altra ad alcune aree a rischio (tutela e valorizzazione dei beni culturali, governo del territorio e sanità). Guardando a questo schema le amministrazioni dovranno adottare e aggiornare le loro misure di prevenzione. Evitando come in passato di approvare documenti a restare sulla carta, e dando il via ad una nuova fase di controlli più stringenti sugli appalti avvenuti dal 19 aprile 2016, data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del nuovo Dlgs 50/2016.
(Fonte - Il Sole 24 Ore)