I piccoli Comuni mettono a segno un importante risultato nella battaglia che li vede contrapposti a Poste Italiane e al suo piano di razionalizzazione degli sportelli che penalizza proprio le amministrazioni di minori dimensioni. Con ordinanza n. 04148 del 22 settembre 2016, il Consiglio di Stato ha sospeso in via cautelare la sentenza del Tar Emilia-Romagna che aveva disposto la chiusura degli uffici postali dei comuni Masi Torello, Voghera e Cento in provincia di Ferrara. I giudici della sesta sezione di Palazzo Spada hanno considerato "grave ed irreparabile" il pregiudizio che la comunità locale soffrirebbe dall'esecuzione della sentenza e l'hanno ritenuto "preminente" rispetto al contrapposto interesse di Poste italiane a realizzare un contenimento dei costi proprio attraverso la chiusura degli sportelli nei piccoli comuni. Non solo, secondo il Consiglio di Stato, in attesa del giudizio di merito sulla controversia (l'udienza è fissata per il prossimo 13 aprile), Poste italiane non può procedere a chiudere uffici sulla base di criteri automatici basati esclusivamente sulle distanze chilometriche. Tutt'altro. "Ciascun provvedimento di chiusura", hanno ammonito i giudici, "deve essere sorretto da una motivazione specifica". Cosa che invece non sembra essere accaduto nel caso in specie, visto che, si legge nell'ordinanza, "non risulterebbe essere stata considerata in modo specifico la situazione concreta dei territori interessati dalla chiusura degli uffici postali". Di qui la decisione di accogliere l'istanza cautelare e sospendere l'esecutività della sentenza di primo grado. La conseguenza è che ora gli uffici postali dei tre comuni dovranno rimanere aperti, salvo restando la possibilità per Poste di "modulare i giorni e gli orari di apertura in base alle esigenze", anche riducendo "a tre giorni e 18 ore o a due giorni e 12 ore settimanali".
Anpci (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani) ha accolto con grande soddisfazione la decisione del Consiglio di Stato e ha deciso di costituire una commissione interna, presieduta proprio dal sindaco di Masi Torello, Riccardo Bizzarri, per monitorare la situazione nei diversi comuni e offrire supporto ai sindaci che vorranno opporsi ai piani di razionalizzazione di Poste attraverso la via del ricorso al Tar. In una lettera inviata a tutti i comuni dell'Anpci, la presidente Franca Biglio ha invitato i sindaci a scrivere all'indirizzo segreteria@anpci.eu per informare l'associazione se vi siano stati provvedimenti di chiusura o di riduzione di orario degli uffici, se gli enti abbiano deciso di ricorrere al Tar e con quali esiti.
L'Anpci ha scritto ha Poste, Agcom e al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per esprimere "viva preoccupazione per quanto accaduto a Savignano Irpino (Av) dove il 30 agosto scorso l'ufficio postale, che avrebbe docuto essere aperto, è rimasto chiuso senza alcun preavviso alla cittadinanza. Gli utenti si sono visti costretti a chiedere l'intervento dei Carabinieri per ricevere spiegazioni in merito alla chiusura ingiustificata dell'ufficio. Per questo l'Anpci si è associata alla richiesta di spiegazioni inoltrata dal sindaco di Savignano Fabio Della Marra Scarpone, che ha minacciato, in caso contrario, di informare l'autorità giudiziaria.
(FONTE - ITALIA OGGI)