I turchi di Alvimedica, multinazionale specializzata nella produzione di dispositivi medici (stent e palloncini di ultima generazione), guardano al gruppo italiano del biomedicale Sorin. Il ceo Cem Boskurt, già protagonista dell’acquisto della turca Nemed, dell’americana InVivo e della piemontese Cid-Carbostent & Implantable Device (eccellenza del made in Italy che produce a Saluggia, nel Vercellese, stent cardiaci in carbonio) rivela in un colloquio con La Stampa di essere interessato a continuare lo shopping con alcune divisioni e controllate di Sorin, gruppo attivo nel settore dei dispositivi medicali per il trattamento delle patologie cardio vascolari (sede a Milano, quotato a Piazza Affari, 176,3 milioni di euro di ricavi nel primo trimestre 2014). «Abbiamo avviato contatti con le banche e dei fondi che detengono parte del pacchetto azionario di Sorin» dice Boskurt. Questa nuova fase di shopping, spiega il manager, rientra nel piano di espansione del gruppo sul mercato dei dispositivi medici («all’85% in mani Usa, che vale 3 miliardi di dollari solo per stent e cateteri e sale a 7 con valvole cardiache e defibrillatori»), con l’obiettivo dichiarato di posizionare Alvimedica «al primo posto in Europa e nei primi 5 nel mondo entro il 2018», con una crescita di fatturato dagli attuali 60 milioni a 500-600. Prossimi passi, «l’aggressione del mercato nordamericano» e, ad acquisizioni completate, «l’apertura di un nuovo centro mondiale di ricerca a Saluggia».
(FONTE - LA STAMPA
ECONOMIA & FINANZA)