BOSCO MARENGO (AL) - L'udienza è fissata per giovedì29ottobre. Se il Tar accoglierà il ricorso presentato martedì 29 settembre dal Comune di Bosco Marengo contro la chiusura definitiva dell'ufficio postale della frazione Pollastra, lo sportello potrebbe riaprire. La soppressione è avvenuta il 5 settembre dopo otto mesi di proteste degli abitantie proposte alternative, presentate dal Comune alla direzione provinciale delle Poste. Unitamente al ricorso, depositato contro Poste Italiane Spa, il ministero dello Sviluppo economico, il ministero dell'Economia e delle Finanze, l'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, il Comune ha chiesto anche la concessione dell'istanza cautelare, che sarà discussa il 29 ottobre. «Significa- spiega il sindaco Gianfranco Gazzaniga – che il Tar potrebbe decidere l'immediata riapertura dell'ufficio. Siamo fiduciosi, non ci sono i presupposti per chiudere l'unico sportello, di riferimento non solo per le frazioni».
29 comuni penalizzati
Bosco al momento è il primo Comune alessandrino ad impugnare il provvedimento di chiusura, attuato dall'ente Poste nel piano di razionalizzazione 2015. «Siamo pronti a ricorrere anche al Consiglio di Stato». Il piano ha cancellato altri uffici, ma non ci sarà la class action.«I tagli penalizzano 29 comuni, ma ogni realtà è differente», ha anticipato il vice-sindaco Marco Caruso. Per lo stesso motivo, dopo l'atteso dibattimento del ricorso presentato dal Comune di Guarene, in cui ha avuto la meglio Poste Italiane Spa, il Comune di Bosco ha deciso di avviare ugualmente la procedura legale. Altri Comuni, come Lerma, che hanno visto l'orario dell'ufficio dimezzato, speravano nel ricorso collettivo, ipotizzato, ma non attuato dalla Provincia.
Il caso finisce in Regione
Si discute anche in Regione. Mentre Bosco presentava il ricorso, in Regione il consigliere Walter Ottria ha sollecitatola giunta regionale a fare chiarezza sui tempi del «nuovo e più equilibrato piano di razionalizzazione degli uffici postali».«Il 3 marzo – spiega Ottria – il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un mio odg in cui chiedevo alla Giunta di avviare un confronto con i vertici di Poste Italiane, al fine di rivedere il piano e renderlo più equilibrato e rispondente alle esigenze dei territori interessati dai tagli. Nei giorni successivi si è ottenuta la sospensione. Oggi, però, nei fatti ciò non sta avvenendo ed i Comuni si vedono applicato il piano di Poste Italiane, senza poter fare nulla, senza risposte alle loro proposte da parte dei vertici della Società e costretti ad intaccare le esigue risorse del proprio bilancio per porre rimedio alle problematiche che tutto ciò crea».
(FONTE -
Daniela Terragni
IL PICCOLO ALESSANDRIA)