Via libera del consiglio dei ministri al nuovo Codice degli appalti. Si passa dal vecchio Codice "da 660 articoli e 1.500 commi a 217 articoli con una scelta di grandissima semplificazione e recepimento delle direttive europee".
E' quanto ha affermato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in conferenza stampa, al termine del consiglio dei ministri.
"E' un codice molto semplice che mira a mettere al centro la qualità degli operatori economici, delle stazioni appaltanti che devono diventare qualificate, dei bandi di gara. Questo vuol dire che avremo più certezza nel fatto che le opere si faranno nei tempi giusti e con i costi giusti".
Delrio ha poi spiegato che il nuovo codice riguarderà anche "le gare al massimo ribasso con una scelta che coniugherà il prezzo ma anche la qualità".
Per la "prima volta", ha spiegato il ministro, viene "normato per legge tutto il tema delle concessioni" e il "rischio operativo è in carico al privato". Lo Stato, poi, "non è obbligato a riequilibrare gl investimenti", e questa "è una grande rivoluzione".
Nella riforma inoltre "c'è un rafforzamento dei poteri dell'Anac. Noi faremo in modo che le risorse siano proporzionate ai compiti", ha detto Delrio in merito alla denuncia da parte dell'Anac di avere a disposizione pochi soldi per fronteggiare i nuovi ruoli che il Governo gli ha assegnato. "Andremo incontro alla sollecitazione di Cantone, questo senza dubbio", ha sottolineato il ministro.
E' quanto ha affermato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in conferenza stampa, al termine del consiglio dei ministri.
"E' un codice molto semplice che mira a mettere al centro la qualità degli operatori economici, delle stazioni appaltanti che devono diventare qualificate, dei bandi di gara. Questo vuol dire che avremo più certezza nel fatto che le opere si faranno nei tempi giusti e con i costi giusti".
Delrio ha poi spiegato che il nuovo codice riguarderà anche "le gare al massimo ribasso con una scelta che coniugherà il prezzo ma anche la qualità".
Per la "prima volta", ha spiegato il ministro, viene "normato per legge tutto il tema delle concessioni" e il "rischio operativo è in carico al privato". Lo Stato, poi, "non è obbligato a riequilibrare gl investimenti", e questa "è una grande rivoluzione".
Nella riforma inoltre "c'è un rafforzamento dei poteri dell'Anac. Noi faremo in modo che le risorse siano proporzionate ai compiti", ha detto Delrio in merito alla denuncia da parte dell'Anac di avere a disposizione pochi soldi per fronteggiare i nuovi ruoli che il Governo gli ha assegnato. "Andremo incontro alla sollecitazione di Cantone, questo senza dubbio", ha sottolineato il ministro.