Niente bandi su misura sui tributi locali. Il bando per
l'affidamento della attività di accertamento e riscossione ordinaria e
coattiva di imposte locali (nel caso di specie imposta comunale sulla
pubblicità, diritto sulle pubbliche affissioni e tassa occupazione spazi
e aree pubbliche) non può prevedere tra i requisiti per la partecipazione il possesso di un fatturato minimo parti al triplo dell'importo posto a base d'asta, in quanto ciò lede i principi posti a tutela della libera concorrenza e del mercato. Lo ha affermato l'Anac nella delibera n. 921 del 31 agosto 2016 con cui l'Autorità anti corruzione ha bacchettato la condotta del Comune di Castelvetro di Modena (Mo). Illegittimo anche il requisito richiesto di aver in corso di esecuzione da almeno cinque anni l'attività di gestione di entrate identiche a quelle oggetto del disciplinare, nonché quelle sull'organico minimo e sull'ambito territoriale di attività. Si tratta, in tutti i casi, di "restrizioni sproporzionate e limitative della concorrenza". Nel mirino anche l'onerosità dell'aggio e le modalità di computo del valore della concessione.
(FONTE - ITALIA OGGI)