martedì 5 novembre 2013

L’INCAZZATO SPECIALE (2) - A S.ANTONINO, SI NASCONDE DA QUALCHE PARTE, UN POZZO NUOVO ?!?


NEI  PANNI  DI  UN  SANTANTONINESE:
SONO  INCAZZATO  NERO

Da vent’anni a S. Antonino si beve attingendo acqua da una falda chimicamente inquinata da atrazina, depurandola con filtri di carbone attivo.

Formalmente l’acqua è potabile, però attenzione!
Il potere depurante dei filtri si affievolisce nel tempo, per cui se l’inquinamento a filtri appena installati è eguale a zero, col passare dei mesi (non molti) le sostanze inquinanti, altamente nocive, entrano nell’acqua in quantità sempre più concentrata, sino al momento in cui raggiungono il livello, fissato per legge, di pericolo per la salute dei cittadini. In quel momento i filtri debbono essere sostituiti (occorre  un atto di fede sulla tempestività dell’intervento) ed il ciclo riparte.

DOMANDA: ma nell’arco di tempo tra un cambio e quello successivo, quante sostanze inquinanti si sono accumulate nell’organismo dei cittadini ?!?

Ricordiamoci che il mare non è che una somma di gocce d’acqua.

Per dar da bere ai Santantoninesi acqua pulita sin dall’origine, la Giunta Incisa (1997/2002) programmò e diede corso alla costruzione di un serbatoio interrato che avrebbe dovuto essere alimentato dalla rete del capoluogo. 
Per somma sciatteria (e qui a responsabilità politiche si sommano responsabilità tecniche), non venne tenuto conto del fatto che le dimensioni  e quindi la portata della rete interna di Saluggia è insufficiente per portare l’acqua  sino a S. Antonino.

La Giunta Barbero (2002/2007) semplicemente dimenticò il problema.

La Giunta Pasteris (2007/2011), considerato che il costo di rifacimento della rete di Saluggia, necessario per rifornire anche S. Antonino, è stato approssimativamente stimato in 1.200.000 €, optò per la trivellazione, in S. Antonino, di un nuovo pozzo. 
Ottenne dalla Regione Piemonte un contributo di 300.000 €, che aggiunto ad un investimento di  200.000 € da parte di Atena consentì di finanziare la perforazione di un nuovo pozzo ad una profondità di oltre 150 mt., così da raggiungere una falda non inquinata. 

Lunedì 18 ottobre 2010, il Sindaco Marco Pasteris, unitamente al Vice –Sindaco Costanzo Rosa, all’Assessore all’Ambiente Mauro Canepari, a rappresentanti di Atena Spa ed ai tecnici comunali e delle imprese costruttrici,  presenziaNo all’inizio dei lavori per la realizzazione in S.Antonino del nuovo pozzo per la distribuzione dell’acqua potabile.

I lavori sono stati ultimati nell’anno 2011 con il collegamento del pozzo alla rete di adduzione della frazione.

In sostanza: l’obiettivo sembrava raggiunto.

Per l’entrata in funzione del nuovo impianto occorreva l’autorizzazione sanitaria dell’ASL. Procedura che presuppone un arco temporale di un anno: quindi tutto avrebbe dovuto essere concluso entro il 2012.

Siamo alla fine del 2013 e non si sta muovendo foglia: bonaccia assoluta.

Cosa sta capitando?

E’ stato scoperto che una ventina di civili abitazioni, rientranti nella zona di rispetto del pozzo, non sono collegate alla pubblica fognatura, mettendo così in pericolo la purezza della  falda. 

La soluzione è semplice: bisogna che queste abitazioni, così come prescrive la legge, oltre che il buon senso, vengano allacciate alla rete fognaria.

Però a questo punto sorgono i problemi: l’allaccio costa e nessuno, chi per un motivo e chi per l’altro, vuole por mano al portafoglio.

Un’Amministrazione con un minimo di autorevolezza, dopo aver inutilmente ordinato l’allaccio, provvederebbe d’Ufficio nei confronti degli inadempienti, recuperando poi i soldi spesi. 

A fronte di situazioni di grave effettivo disagio economico (che potrebbero anche esistere) l’Amministrazione potrebbe accollare l’onere direttamente al Comune.

Ma è più comodo traccheggiare, perdere tempo lasciando le acque chete.

Ipotizziamo, che l’obiettivo della Giunta Barberis, alla luce dei fatti, sembra essere quello di lasciar marcire un’opera costata 500.000 €, che, sempre per ipotesi, potrebbe apparire figlia di una Giunta scomoda, secondo un "percorso burino" già in altre situazioni !?!

Questo, modus operandi, ampiamente ed ingiustificatamente sperimentato, tenteremo di illustrarlo in altre future occasioni.

La domanda è quindi d’obbligo: i santantoninesi fino a quando continueranno a bere acqua filtrata ed immagazzinare  atrazina ?