martedì 23 giugno 2015

DEPOSITO NAZIONALE, TUTTO TACE. IL SINDACO DI CAORSO: "PAZIENZA FINITA"


“Ancora nessuna notizia del deposito di scorie nucleari, la pazienza è finita”. Il sindaco di Caorso Roberta Battaglia bacchetta il Governo in merito alla mappa delle aree papabili a ospitare il futuro deposito nazionale mirato ad accogliere le scorie radioattive delle centrali nucleari dismesse. Sogin infatti ha già consegnato la mappa a Ispra, ma dai ministeri ancora non è stata pronunciata nessuna parola sul tema. Già una prima volta il sindaco di Caorso Battaglia si era lamentata di questo silenzio. Unico aspetto che parrebbe certo è l’esclusione di Caorso dai siti papabili.

IL COMUNICATO 
DI 
ROBERTA BATTAGLIA

“L’attesa sull’individuazione del deposito di scorie nucleari è estenuante, la pazienza dei nostri territori è finita”. Il sindaco di Caorso Roberta Battaglia “suona la sveglia” ai ministeri, a pochi giorni dalla consegna della mappa aggiornata, ancora top secret, per l’individuazione delle aree di stoccaggio del materiale radioattivo.
“A distanza di 18 anni, e dopo l’ennesima melina elettorale, ancora tutto tace sul fronte della localizzazione del deposito nazionale di scorie radioattive”. “Sogin ha consegnato la mappa a Ispra, ma dai ministeri ancora non si proferisce parola sul tema. Le indiscrezioni emerse su Sicilia e Sardegna hanno già provocato accese alzate di scudi. E questo non stupisce: la secretazione totale dei passaggi e la mancanza assoluta di trasparenza e di un dialogo con i territori non può che scatenare rivolte”.
“Caorso ha già dato e in Regione due risoluzioni approvate all’unanimità hanno confermato l’indisponibilità del territorio emiliano romagnolo ad ospitare il deposito. Fermo restando questo ‘punto fisso e imprescindibile’, il deposito nucleare è indispensabile per ospitare le scorie disseminate nel Paese ed è  inaccettabile che un governo che ama dipingersi come decisionista - tanto da arrivare ad approvare anche una legge elettorale a suon di fiducia - tergiversi su un tema così importante”.
“A Caorso abbiamo già patito troppi ritardi sul decommissioning, ora vogliamo una garanzia pubblica sul cronoprogramma di dismissioni già stabilito, per ridare finalmente ai caorsani un'area utilizzabile e libera, in tempi decenti. Chiediamo inoltre che siano previsti investimenti nella scuola di radio protezione, che è unica in Italia e fonte di attrazione e occupazione per l’intero territorio. Giorno per giorno seguiamo ogni sviluppo: staremo col ‘fiato sul collo’ di Governo, Regione e Sogin. L’Italia sta morendo di ritardi”.

(FONTE – PIACENZA24.EU)

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