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mercoledì 29 gennaio 2014

DE.CO. - FANTASMI - TESTINE - TALEBANI

Amiche e Amici del Blog,

  PREMESSO 

che alla data odierna non è ancora pervenuta risposta al quesito formulato nell’articolo titolato: “LE MEZZE VERITÀ DE “ LA GAZZETTA “ SULLA DON DATTRINO SPA.” (Clicca QUI) e che per Vostra Comodità vi riassumiamo:

1) MA LEI E LO STESSO UMBERTO LORINI CHE COMPARIVA NELLA REDAZIONE DELLA TESTATA GIORNALISTICA "RIFONDAZIONE NEWS" EDITA DAL GRUPPO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA PRESSO LA REGIONE PIEMONTE NEL 2007 ?

e

2) 

MA LEI E' LO STESSO UMBERTO LORINI CHE COMPARIVA NEL GRUPPO REGIONALE DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA PRESSO LA REGIONE PIEMONTE NEL 2007 ?

PER CORTESIA SIG.DIRETTORE

SE NON FOSSE LEI, IL BUROCRATE DELL'EPOCA PAGATO DA NOI

MA UN SUO OMONIMO

LA INVITIAMO A SMENTIRCI

IMMEDIATAMENTE ?

DICEVAMO PREMESSO TUTOCIO'

Sull’ultima edizione de “la Gazzetta”, il direttore Lorini, con linguaggio criptico (ma non troppo), evoca un fantasma che lo perseguita e gli disturba i sonni: 
il talebano che pure al di fuori delle istituzioni sarebbe così carismatico ed influente  da bloccare ogni iniziativa comunale volta a promuovere, a Saluggia e dintorni, la costituzione delle DE.CO.
 
Il talebano ancora una volta ringrazia il direttore Lorini per la gratuita pubblicità e per l’attribuzione di poteri che purtroppo non crede di avere.
Ma torniamo a noi: per chi non lo sapesse , “DE.CO” sta per “Denominazione Comunale”, una specie di riconoscimento di un prodotto tipico locale a titolo promozionale  di sagre e banchetti accompagnati dall’immancabile ballo liscio. Il fagiolo di Saluggia, piuttosto che la panissa dei Cappuccini, le rane fritte della Colombara piuttosto che i canestrelli di Cigliano, e così via pasteggiando e litigando tra slow food e fast food.

In sostanza: un surrogato domestico e mangereccio dei riconoscimenti europei (DOP e IGP) a disposizione di chi non abbia desiderio o non abbia titoli per ottenerli.

Peccato però che la normativa europea (cui volenti o nolenti dobbiamo attenerci, sino a nuovo ordine) vieti ogni tipo di denominazione al di fuori di quelle espressamente riconosciute. Ed il motivo è abbastanza chiaro: solo le denominazioni riconosciute dall’Unione Europea garantiscono il consumatore , perché presuppongono il rispetto di precisi protocolli, scientificamente testati  e  ne assicurano l’osservanza, sanzionando chi li disattende, anche a livello penale, nei casi più gravi. 

Ed a difendere la garanzia di qualità e la tutela dei consumatori, il talebano non è solo, non è l’ultimo samurai rintanato nella foresta a guerra finita.



Ecco (qui sopra) cosa ne dice il Ministero delle politiche agricole con nota 27 novembre 2007, indirizzata al sottoscritto, che allora era Sindaco di Saluggia, alla Regione Piemonte ed al Consorzio del fagiolo di Saluggia: “…..Questa Amministrazione ha più volte ribadito la propria posizione di dissenso all'istituzione di marchi comunali di origine, che contrasta con quanto stabilito dalla Commissione Europea in merito ai riconoscimenti DOP e IGP.
….Si ricorda, infatti che nessun Ente pubblico è legittimato a istituire marchi che leghino le qualità dei prodotti agroalimentari ad un determinato territorio, in quanto l'unico soggetto legittimato a riconoscere una connessione tra la qualità e le caratteristiche di un prodotto a un determinato territorio geografico è l'Unione Europea. La stessa Commissione Europea più volte ha sottolineato
l'assoluto divieto di attribuire il riconoscimento ad un prodotto agroalimentare con strumenti differenti dalla rigorosa osservanza del citato regolamento…..
La stessa Commissione ha proposto ricorso per inadempimento alla Corte di Giustizia delle Comunità europee per non avere il Governo italiano provveduto a rimuovere le leggi di alcune Regioni aventi ad oggetto il rilascio di marchi regionali di qualità per i prodotti agroalimentari ottenuti nei rispettivi territori, e di conseguenza per essere il Govemo italiano venuto meno agli obblighi incombenti in virtù dell'art.28 del trattato istituito dalle Comunità europee……. Codesto Comune, pertanto, è invitato a disincentivare qualsiasi attività che possa in qualche modo danneggiare le azioni atte alla salvaguardia delle produzioni DOP e IGP italiane, anche al fine di evitare che sia aperta nei confronti dell'Italia una procedura di infrazione ovvero che questo Ministero sia chiamato nuovamente innanzi alla Corte di Giustizia….””.


Per  togliere ogni dubbio interpretativo riporto infine quanto riferito dal prof. Paolo De Castro, già Ministro delle politiche agricole nei Governi D’Alema e Prodi e dal 20 luglio 2009 eletto Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, carica riconfermata il 23 gennaio 2012.

 Ecco ciò che lo stesso disse a Parma, il  29 maggio 2013, nel corso di un Convegno sull’agroalimentare: “… sempre più numerosi risultano i fenomeni di sfruttamento parassitario delle indicazioni geografiche così come altre forme a carattere prevalentemente localistico, di apparente legame con il territorio, che tuttavia non forniscono al consumatore alcuna forma di garanzia, non avendo alle spalle consorzi di tutela oppure organismi di certificazione ufficialmente riconosciuti e non potendo fornire garanzie né sulla provenienza della materia prima utilizzata né sulla modalità produttiva”.


Tutti i richiamati soggetti sono certamente più qualificati sia della buonanima di Veronelli (impareggiabile competente e scrittore di enogastronomia, non certamente giurista conoscitore di legislazione comunitaria) che dell’ANCI, associazione cui non è concesso di superare le norme vigenti.

CAPITO, TESTINA ???

  
Chi è il talebano strabico ??? 


Chi è l’integralista aduso a pontificare anche in materie e campi a lui sconosciuti ???

 
Un’ultima osservazione, sempre per amore di verità: 
il Consorzio del fagiolo di Saluggia 
è stato dalla Giunta da me presieduta sistematicamente finanziato 
con contributi sia per pagare gli esperti 
cui era stato demandato di predisporre la documentazione occorrente al riconoscimento DOP e sia a sostegno delle manifestazioni organizzate per la promozione del fagiolo.

E SONO STATE SERATE INDIMENTICABILI:





Ciao alla prossima e per chi volesse
democratucamente replicare 
ci trova sempre qui:

marco.pasteris@yahoo.it

P.S. - REPETITA IUVANT

A momenti mi dimenticavo di rammentarle che ogni volta che  mi presterà le sue velenose e strabiche  attenzioni, in futuro gli canterò il seguente ritornello: 

"PRIMA DI SPARLARE DI ME E DISPENSARE CONSIGLI A SALUGGIA ED AI SALUGGESI, CANDIDATI A SINDACO DEL TUO COMUNE".