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martedì 14 gennaio 2014

IMU E RURAL PRIDE !!!





Ricevo da un amico, che mi ha chiesto di non essere nominato e pubblico, la presente missiva il cui contenuto e rivolto all'Amministrazione Comunale.

“Caro Marco,
ho acquisito, per via ereditaria, la proprietà di circa 12 giornate di terreno agricolo, che i miei antenati non hanno rubato, ma messe insieme con sudore e fatica.
Non essendo io coltivatore diretto, ho affittato detti terreni, dai quali, per l’annata agraria 2012/2013, ho ricavato 1.300 €. (è già andata anche peggio)
Ho pagato a titolo di IMU 728 € ed a titolo di IRPEF, con relative addizionali regionali e comunali, non meno di 350 €. Tralascio di citare situazioni di svantaggio legate alla proprietà (ISEE…). Mi restano intasca circa 220 €, cioè meno di 20 € all’anno per giornata.
Fortunatamente dispongo di risorse da lavoro che mi consentono una vita, se non agiata, almeno dignitosa.
Penso però ai tanti coltivatori diretti che avevano progettato di integrare la modestissima pensione (700/800 euro mensili) con gli affitti di una proprietà costruita anno per anno con sudore e sacrifici, cui oggi ci stiamo disabituando. Terminata l’attività lavorativa, da 50 giornate di terra date in affitto (sembravano una fortuna ed in pochi sono riusciti a metterle assieme) oggi si possono ricavare circa 5.500 € annui. Se fossero somme nette sarebbero un modesto ma essenziale incremento alla pensione. L’IMU però viene a pesare per almeno 3.000 € e l’IRPEF per almeno 1.200 €, per cui al proprietario restano in tasca circa 1.300 € annui. Una miseria in rapporto al capitale.
Mi dirai: se il capitale non rende, vendilo.
Sai quanto potrei ricavare? Nella migliore delle ipotesi 1 euro e 50 centesimi per metro quadrato. Baratterei un cappuccino, consumabile in un sorso presso un bar nemmeno troppo elegante, con un metro quadro di terra, per sempre. Non mi pare proprio una soluzione accettabile.
Perché ti ho scritto?
Perché vorrei che il Sindaco e la Giunta, presa conoscenza di questa realtà  (semmai l’avessero ignorata) attraverso il tuo mezzo di comunicazione, molto seguito, ponessero rimedio  ad una situazione non solo iniqua ma anche insultante e calibrassero le aliquote dell’imposta sui terreni agricoli di competenza comunale, in modo tale che anche al proprietario non coltivatore diretto rimanesse un modesto riconoscimento di un titolo non rubato.
Un caro saluto."

Forse a smuovere le acque sarebbe utile, più che la festa del fagiolo, una grande giornata di esaltazione del “ RURAL  PRIDE”, con tanto di bande, carri  allegorici, sbandieratori e conigliette!




Il carnevale si avvicina, 
chissà se qualcuno vorrà iniziare 
a far le prove! 

  
Ciao alla prossima 
e chi volesse democraticamente 
replicare può farlo sempre qui:

marco.pasteris@yahoo.it