Carissime Amiche Lettrici
e Carissimi Amici Lettori,
sinceramente noi La
vorremmo riporre nel dimenticatoio per qualche tempo, per non sembrare
ossessivi, ma la Consigliera Olivero continua a spararle cosi grosse che tacere
sembrerebbe condividere.
Non e’ ancora uscita dalla palude della
Permessopoli\Rimborsopoli saluggese e dei fantomatici 8.000 euro donati ai
saluggesi, di cui ci aveva trionfalmente dato notizia sul Gazzettino\Tamburino
della minoranza ««Ho fatto risparmiare al Comune 8 mila euro. Ora li diano alle
famiglie bisognose»», senza almeno rivolgere pubbliche scuse per la colossale
Gaffe collezionata, che si apre un nuovo
fronte: Archeologopoli.
Il dossier sulla storia
di Archeologopoli è completo di ogni
elemento utile per una corretta valutazione. (Ne abbiamo dato notizia QUI).
Come chiaramente
documentato dal Responsabile dell’Ufficio tecnico comunale con la determina n.
133. in data 26/11/2014, la “tutrice
della legalità saluggese”, con
“esposto” (o “segnalazione”, come si difende, ma la sostanza è la stessa)
indirizzato alla Sovrintendenza ai Beni archeologici, fa presente che in via
Don Carra sono in corso scavi e movimenti di terra.
(N.d.r.: connessi ai
lavori appaltati per la posa, alla profondità di 20/30 centimetri, dei cavidotti per le linee elettriche e
telefoniche e per il rifacimento del piano viabile con lastre in pietra e
cubetti in porfido ).
La
Sovrintendenza puntualmente invia nota al Comune di Saluggia, ricordando che
:”……questo Ufficio deve essere
delucidato in merito ai progetti relativi all’area per poter valutare l’eventuale ingerenza delle opere in oggetto –
anche nel caso di modesti interventi di scavo – su depositi archeologici indisturbati, possibili
in ragione dell’importante ruolo storico e culturale svolto dal centro di
Saluggia da cui provengono materiali di epoca romana e che risulta attestato
nei documenti medievali a partire dalla fine del secolo X°…..”
Il
richiamo è conseguente ad una giusta e santa legge dello Stato Italiano, per la
tutela dell’immenso patrimonio archeologico della nazione,
purtroppo non sempre rispettata.
La legge, nella sua
generalità ed astrattezza, è vigente su
tutto il territorio Italiano, da Agrigento ad Ercolano, a Paestum a Pompei
a Roma come a Torino ed a Sirmione ed Aquileia, e via elencando, per cui
va applicata “cum grano salis” (con raziocinio, distinguendo il loglio dal grano).
MA
SALUGGIA È UN’ALTRA REALTÀ.
Ed il legislatore è stato
cosciente della circostanza, per cui ha inserito giustamente un comma che recita (lo riprendo
dalla determina dell’Ufficio tecnico):
“La trasmissione della documentazione
suindicata non è richiesta per gli interventi che non comportino nuova
edificazione o scavi a quote diverse da quelle già impegnate dai manufatti
esistenti”.
Ed i fatti degli ultimi
50 anni almeno, ci dicono che in quella via sono stati eseguiti scavi ben più
profondi per la possa della fognatura, dell’acquedotto, per l’esecuzione delle
riparazioni alle innumerevoli rotture alle condutture, per il rifacimento del
manto stradale e le posa della pavimentazione in porfido. (In sostanza, allo
stato attuale, ogni eventuale traccia di depositi archeologici indisturbati sarebbe
comunque scomparsa, almeno alla profondità degli scavi in progetto).
Per cui correttamente ha operato l’Ufficio Tecnico Comunale
quando ha sostenuto non essere necessaria l’autorizzazione da parte della
Sovrintendenza dei beni archeologici.
La quale Sovrintendenza,
sollecitata dall’ “esposto” o “segnalazione” che dir si voglia, nel cui contenuto
sicuramente non viene evidenziato che
appunto trattasi di terreno già più volte ed a profondità ben maggiori
compromesso, per un principio di prudenza ben noto a chi ha avuto occasione
di frequentare detti uffici, ha pensato bene di intervenire anche senza prima
accertarsi delle circostanze sopra esposte.
CONSEGUENZE
???
Necessità di eseguire
un’inutile perizia archeologica, che costerà qualche migliaio di euro ed una
pagnotta all’archeologo di turno, ma soprattutto perdita di almeno quattro mesi
nell’esecuzione dei lavori, con relativo disagio per i cittadini di Saluggia.
A
questo punto ipotizziamo che l’intento della Consigliera Olivero non sia stato
quello di imporre il rispetto di una
legge che afferma il contrario di quanto Lei tenta di sostenere e che nella
circostanza non ha nulla da tutelare, ma bensì di ritardare l’esecuzione di
lavori utili a Saluggia ed ai suoi cittadini.
CONSIGLIERA
ERA QUELLO
L’OBIETTIVO CUI MIRAVA,
COME
UN KAMIKAZE ???
Lo
ha centrato.
Come
è riuscita, ipotizziamo naturalmente, con la stessa tattica a ritardare di
alcuni mesi i lavori di ristrutturazione dell’ex cinema, dove negli anni ’70
(avete presente chi amministrava allora ???) è stata posata una cisterna per il
contenimento del gasolio, naturalmente senza scomodare alcuna Autorità, mentre
per toglierla (a seguito della solita “segnalazione”) sono stati gettati 40.000
euro (dichiarazione del Sindaco in Consiglio Comunale, di cui attendiamo i
dettagli – Clicca QUI).
Gioisca,
canti vittoria, ma non si atteggi a vittima se qualcuno, ricostruendo la storia
sulla base degli atti resi pubblici,
mette a nudo la realtà dei fatti.
Perché sembra che sia una
prassi che ciecamente persegua da anni: ogni giorno di ritardo per Lei è una
vittoria: l’utile per i cittadini è una variabile indipendente.
Ma il patetico
(ridicolo?) sta nel fatto che prima si tuffa con dichiarazioni e missive
roboanti, inviate presso tutte le redazioni giornalistiche della zona. come
quella del risparmio degli 8.000 euro da dare ai cittadini bisognosi di
Saluggia:
Poi quando si trova a non
saper come rispondere a chi le evidenzia le gaffes in serie, fa la vittima
lamentando tentativi di volerla mettere a tacere, sostenuta dal solito patetico
Gazzettino Tamburino della minoranza Per Saluggia.
Stia tranquilla: con
quella bocca può dire ciò che vuole, come recitava uno spot di un vecchissimo
“Carosello” (clicca QUI).
Ci mancherebbe troppo, se
dovesse tacere.
E’ un inesauribile spunto
per riflessioni serie e semiserie.
E se aspira a diventare
Sindaco, su questa strada offrirà su di un piatto d’oro, ai suoi avversari,
chissà quante altre poltrone!
Ciao alla prossima
e chiunque volesse replicare
liberamente può farlo sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it