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venerdì 12 dicembre 2014

POZZO DI S.ANTONINO: TE L’APPOGGIO.


Carissime Amiche Lettrici
e
Carissime Amiche Lettori

Ormai, vi confido che sto maturando due ipotetiche certezze sulla Signora Consigliera Olivero:

La prima: quando spara una gaffe colossale come quella degli 8000 euro fatti risparmiare ai Saluggesi con i suoi rimborsi e poi scomparsi nel nulla, e, non sa come cavarsela, cambia, disinvoltamente, argomento per distrarre l’attenzione del lettore;

La seconda: ipotizzo che Lei abbia maturato una sincera infatuazione nei miei confronti, che la porta a citarmi in ogni dove, passando dai post sui social network per impedire che qualcun altro/a diventi mio amico/a (Ndr. – che purtroppo per Lei crescono spontaneamente ogni giorno), per giungere al suo sito, dove sono divenuto la Star più citata.

Grazie Consigliera, le sue citazioni (sottolineo citazioni, non segnalazioni\esposti), mi lusingano.

Da gentiluomo Le rispondo, in attesa che Lei da Gentildonna chieda scusa per quegli 8000 euro… (clicca QUI) e quelle 64 ore… (clicca QUI).

Le rispondo questa volta sul Pozzo di S.Antonino,  visto che recentemente, anche Lei,  si è posta il quesito che tutti i Santoninesi si pongono da tempo: perché il famosissimo pozzo di S. Antonino non è ancora in funzione, costato circa 500.000 € ?  

Ricordiamoci che il mare non è che una somma di gocce d’acqua. E quindi guardiamo cronologicamente le gocce d’acqua che hanno portato sinora al nuovo Pozzo di S.Antonino.

1)  Nel 1992 venne rilevata la presenza di atrazina (un prodotto chimico, fortemente inquinante, utilizzato all’epoca in agricoltura), nella falda dalla quale, a circa 30 mt di profondità, pescava il pozzo di S.Antonino. Per ovviare al problema la Giunta di Centro Sinistra dell’epoca, avviava un sistema di filtrazione dell’acqua con i carboni attivi, che tutt’ora è in funzione.

2)  Per dar da bere ai Santantoninesi acqua pulita sin dall’origine, la Giunta Incisa (1997/2002) programmò e diede corso alla costruzione di un serbatoio interrato che avrebbe dovuto essere alimentato dalla rete del capoluogo. Per somma sciatteria (e qui a responsabilità politiche si sommano responsabilità tecniche), non venne tenuto conto del fatto che le dimensioni  e quindi la portata della rete interna di Saluggia è insufficiente per portare l’acqua  sino a S. Antonino.

3)  La Giunta Barbero (sodale del Gruppo Politico defunto Comunità Saluggese della quale Ella – non Fitzgerald ma Lei Consigliera - ha fatto parte) dal 2002 al 2007 semplicemente dimenticò il problema.

4)  La Giunta Pasteris (2007/gennaio 2012), considerato che il costo di rifacimento della rete di Saluggia, necessario per rifornire anche S. Antonino, è stato approssimativamente stimato in 1.200.000 €, optò per la trivellazione, in S. Antonino, di un nuovo pozzo. Ottenne dalla Regione Piemonte un contributo di 300.000 €, che aggiunto ad un investimento di  200.000 € da parte di Atena consentì di finanziare la perforazione di un nuovo pozzo ad una profondità di oltre 150 mt., così da raggiungere una falda non inquinata. I lavori sono stati ultimati nell’anno 2011 con il collegamento del pozzo alla rete di adduzione della frazione.

In sostanza: l’obiettivo sembrava raggiunto.


5) Per l’entrata in funzione del nuovo impianto occorreva l’autorizzazione sanitaria dell’ASL. Procedura che presuppone un arco temporale di un anno: quindi tutto avrebbe dovuto essere concluso entro il 2012.

Siamo alla fine del 2014 e non si sta muovendo foglia: bonaccia assoluta e Lei Consigliera pone il quesito perché il famosissimo pozzo di S. Antonino ancora non è ancora in funzione, costato circa 500.000 € ?  

Cosa sta capitando ?

Risposta: E’ stato scoperto che circa 25 civili abitazioni, rientranti nella zona di rispetto del pozzo, non sono collegate alla pubblica fognatura, mettendo così in pericolo la purezza della  falda. La soluzione è semplice: bisogna che queste abitazioni, così come prescrive la legge, oltre che il buon senso, vengano allacciate alla rete fognaria.
Però a questo punto sorgono i problemi: l’allaccio costa e nessuno, chi per un motivo e chi per l’altro, vuole por mano al portafoglio.

Cosa fa l’Amministrazione Comunale allora ?

Semplice !!!

Con determinazione n.24 in data 27.03.2014, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico, a seguito di indirizzo della Giunta Comunale, per risolvere una “querelle” che si trascinava da tre anni e che praticamente impediva – per motivi igienico sanitari – il collegamento del nuovo pozzo alla rete dell’acquedotto di S.Antonino, se tutte le civili abitazioni (circa 25) comprese nella zona di rispetto (via XXV Aprile e via Redipuglia) non fossero state allacciate alla rete della pubblica fognatura, ha assunto a carico del Comune il costo del collegamento dei nuovi allacci, sino al confine della proprietà stradale pubblica.

Praticamente, è prevista la realizzazione, a cura e spese del Comune, delle opere necessarie all’innesto dell’allaccio nella dorsale comunale, mentre  restano a carico del privato le istanze di allaccio, corredate dalla documentazione necessaria, progetto e relazione tecnica, oltre alla spesa relativa alla realizzazione della rete di scarico da ogni singolo fabbricato ai pozzetti realizzati dal Comune lungo il limite di confine della strada pubblica.

Costo dell’intervento comunale 30.500 €.

Esecutrice la ditta Vallino.

Ho già detto pubblicamente che  non posso che condividere l’operazione (certamente finanziata con gli indennizzi del nucleare): si tratta di quattrini che restano comunque nelle tasche dei cittadini.

Quindi Consigliera, in attesa che Lei da Gentildonna chieda scusa per quegli 8000 euro… (clicca QUI) e quelle 64 ore… (clicca QUI) io TE L’APPOGGIO la tua istanza (mi scusi il confidenziale  ed affettuoso Tu, ritorno subito all’istituzionale Lei) e Le SUGGERISCO di:
chiedere al Sindaco quando l’Impresa Vallino inizierà i lavori di cui alla Determinazione dell’Ufficio Tecnico Manutenzione  n.24 in data 27.03.2014.

Così Consigliera, CON IL MIO APPOGGIO,  avrà anche la risposta al problema che la turba così tanto: Cosa sta succedendo ? Perché non è stato reso noto un piano per ovviare un problema che si trascina da anni ?

Con affetto La saluto.


A risentirci al prossimo: APPOGGIO.

 

Ciao alla prossima e chiunque

volesse replicare 

può farlo sempre qui:


marco.pasteris@yahoo.it