Barberis scrive al premier Renzi
dopo l’arrivo di altri 14 migranti:
“Tra di loro potrebbe nascondersi
un affiliato
a qualche organizzazione terroristica”
«Sono preoccupato per l’incolumità dei miei cittadini». Per il sindaco di Saluggia Firmino Barberis l’arrivo di altri 14 profughi all’ex istituto Tamburelli, che da alcuni mesi ne ospita già 25, è troppo: carta alla mano, ha scritto al premier Matteo Renzi, al presidente della Regione Sergio Chiamparino, al prefetto di Vercelli Salvatore Malfi e al comando dei carabinieri. Motivo: il pericolo che tra i migranti si nasconda un affiliato di un’organizzazione terroristica internazionale che possa commettere attentati a Saluggia, che da sola custodisce l’80% delle scorie radioattive italiane.
L’ALLARME
«Nei nostri capannoni, a un chilometro e mezzo dal centro abitato, sono conservati rifiuti solidi e liquidi - dice Barberis -. Chi può sapere se tra i 40 profughi non si celi un terrorista? Basterebbe anche solo un semplice gesto dimostrativo, magari con un drone, ormai di facile reperibilità sul mercato. Sono legittimato a difendere i miei concittadini».
IL PRECEDENTE
Saluggia è il sito che conserva il maggior quantitativo di combustibile radioattivo non solo in Piemonte (dopo Trino e Bosco Marengo), ma in tutta Italia. Ad aggravare le preoccupazioni del primo cittadino un episodio di tre giorni fa: alcuni profughi arrivati a Saluggia con l’ultima ondata hanno abbandonato il centro d’accoglienza e percorso i binari della Torino-Milano, mettendo a repentaglio la loro vita e causando notevoli disagi alla circolazione ferroviaria.
(FONTE LA STAMPA VERCELLI)