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lunedì 31 marzo 2014

AMPLIATE LE INDICAZIONI CLINICHE PER PERCEVAL: IL MARCHIO CE AUTORIZZA L’IMPIANTO A TUTTI I PAZIENTI IN ETA’ ADULTA

Anche i pazienti adulti di età inferiore a 65 anni potranno beneficiare di Perceval, la bioprotesi valvolare senza suture.


Sorin Group (MIL:SRN), (Codice Reuters: SORN.MI), la multinazionale leader nel trattamento delle malattie cardiovascolari, ha annunciato oggi di avere ottenuto il marchio CE (Conformità Europea) che estende l’indicazione clinica della valvola biologica senza suture Perceval, a tutti i pazienti in età adulta ,affetti da stenosi aortica e/o steno-insufficienza.
Perceval è una bioprotesi studiata per sostituire una valvola aortica nativa malata o una protesi aortica difettosa, con l’ausilio di tecniche cardiochirurgiche sia tradizionali, sia minimamente invasive. L’impianto di Perceval è semplice(1) , sicuro(1,2) e riproducibile(3) , grazie a una tecnologia esclusiva che ne consente il posizionamento e il fissaggio senza dovere ricorrere a suture. Con le nuove indicazioni, anche i pazienti adulti al di sotto dei 65 anni potranno beneficiare di questa bioprotesi che non necessita di punti di sutura.
L’esperienza clinica legata a questo dispositivo innovativo è in rapida crescita. A tutt’oggi, Perceval è stata impiantata su oltre 5.000 pazienti in tutto il mondo e vanta 7 anni di esperienza clinica.
I più recenti risultati clinici sono stati presentati dal Dr. M. Shrestha (Hannover), dal Dr. M. Glauber (Massa), dal Prof. C. Muneretto (Brescia) e dal Dr. F. Pollari (Norimberga), in occasione del 50° Congresso Annuale STS 2014, tenutosi a Orlando (Florida).
In tale sede, lo studio presentato dal Dr. M. Shrestha è stato premiato come miglior poster scientifico della categoria “chirurgia per adulti”. Tale studio, condotto su 243 pazienti(4), ha confermato eccellenti e stabili performance emodinamiche della valvola, tempi operatori ridotti e e un tasso decisamente inferiore anche per le complicazioni e la mortalità di nei pazienti sottoposti a procedure concomitanti (bypass, trattamento AFIB, miectomia settale, ecc.).
Durante il congresso, il Dr Glauber ha presentato gli ottimi risultati ottenuti nel corso di due studi osservazionali retrospettivi che hanno messo a confronto Perceval con le valvole tradizionali e TAVI: diminuzione dei tempi operatori, assenza di mortalità intra-operatoria, riduzione della durata di degenza in Terapia Intensiva e del ricovero ospedaliero.
Lo studio retrospettivo, illustrato dal Dr. Pollari, membro del team di Norimberga, ha altresì confermato gli eccellenti risultati clinici e il ridotto tasso di complicazioni di Perceval rispetto alle valvole biologiche tradizionali, dimostrando anche, l’abbattimento dei costi, grazie a una degenza post operatoria più breve.
Perceval è l’unica valvola senza suture attualmente rimborsata in Belgio, mentre dal gennaio scorso,il sistema sanitario tedesco ne ha aumentato il rimborso rispetto alle valvole biologiche tradizionali, nei casi di sostituzione isolata della valvola aortica.
“Stiamo raggiungendo traguardi importanti per quanto riguarda Perceval. In seguito al completamento della gamma con la recente aggiunta della misura XL e l’odierna indicazione per i pazienti in età adulta, i benefici offerti da Perceval sono ormai a disposizione di un ampio numero di persone”, ha dichiarato Michel FONTE Darnaud, President, Cardiac Surgery Business Unit, Sorin Group. 

( FONTE  - ANSA - Business Wire

GLI STIPENDI DEI MANAGER PUBBLICI / SOGIN, GIUSEPPE ZOLLINO È IL PRESIDENTE, RICCARDO CASALE AD

Giuseppe Zollino - Foto Ansa
Giuseppe Zollino è il presidente e Riccardo Casale l'amministratore delegato di Sogin, la Società di gestione impianti nucleari, al 100% del Mef. In base al decreto ministeriale 24 dicembre 2013 n. 166 dal 1° aprile 2013 è previsto un tetto per l'ad di 249.326,82 euro e un tetto per il ruolo di presidente di 74.798,05 euro. Il Mef segnala in una nota che il Cda di Sogin nel 2013 ha stabilito un compenso per il presidente di 72mila euro e per l'ad di 242mila euro. Dai dati Mef sulla trasparenza emerge che nel 2012 l'allora presidente Giancarlo Arona ha percepito compensi per 122.500 euro, mentre l'ad di allora Giuseppe Nucci ha incassato 570.500 euro. 

(FONTE - IL SOLE 24 ORE - CLICCA QUI)

INTERVENTO ECONOMICO PER CITTADINI IN SITUAZIONE DI DISAGIO


Il Consorzio Socio Assistenziale di Chivasso (CISS) ha emesso un bando per concedere un intervento economico a favore di cittadini, residenti a Saluggia ed in altri comuni, in situazione di disagio. E’ possibile avere informazioni e proporre domanda, corredata dai relativi documenti, entro il 28 aprile 2014 presso l’Ufficio dell’Assistente Sociale, presente a Saluggia presso il Centro Settia il giovedi mattina. In allegato il Bando …

(FONTE: 
COMUNE DI SALUGGIA 
- CLICCA QUI)

venerdì 28 marzo 2014

NUMERO UNICO...


Numero unico
di giornale o di rivista che si pubblica
in un'occasione particolare 
al di fuori della serie ordinaria.

Altrimenti gli altri stampati periodici 
nel corso di un anno solare,
devono rispondere 
alle disposizioni 
della Legge 8 febbraio 1948 n. 47.

Andatevela leggere (QUI)

Prima della prossima uscita 
– periodica - 
del prossimo
Numero Unico – Stampato in proprio.
 
(Frank O’Boll)
 

MAGGIORANZA & MINORANZA


Prendiamo atto, con estrema doglianza,

che la maggioranza

della Saluggese Cittadinanza,

rappresentata dalla Minoranza,

si è sentita Libera,

di non partecipare alla serata,

che per buona creanza,

la Maggioranza

aveva organizzato

in Palestra,
in questa lieta circostanza,
per aggiornarci

sul Piano Regolatore

della Speculativa Mattanza.

(Frank O’Boll) 

giovedì 27 marzo 2014

PIANO REGOLATORE - SERATA INFORMATIVA A S.ANTONINO


Mercoledì 2 aprile alle ore 21 presso il salone cinema dell’ Oratorio di S.Antonino avrà luogo un incontro pubblico, presente il Sindaco ed i Tecnici, per illustrare il progetto preliminare di Variante del Piano Regolatore Generale del Comune di Saluggia, adottato con deliberazione consiliare n.2 del 27 febbraio 2014. La Cittadinanza è invitata.

(FONTE: WWW.COMNE.SALUGGIA.IT)

mercoledì 26 marzo 2014

HANDICAP O CAVALLINO IN VIA SAN GIACOMO A S.ANTONINO ???



Perché 650 mq. di terreno in via S.Giacomo a S.Antonino, acquistati a caro prezzo (40 € al mq.) e collocati all’estrema periferia dell’abitato, da attrezzare, secondo volontà di maggioranza e minoranza, con ulteriori esborsi, ad area pubblica e servizi,   non sono stati acquisiti al patrimonio comunale inserendoli nella Variante al Piano Regolatore, come area da espropriare ?


Handicap o Cavallino ???



La risposta fornitecela Voi numerosissimi 
lettori e lettrici di Saluggia e S.Antonino ?

Chiunque volesse

democraticamente replicare
ci trova sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it

IL SINDACO NON RISPONDE - 9 - IL PROGETTO FOTOVOLTAICO


Ho trasmesso al Sindaco, qualche settimana orsono, alcune domande su questioni riguardanti la gestione del territorio comunale, per capire come pensi di procedere e per rendervi edotti dei suoi programmi amministrativi. Avrei voluto pubblicare le sue risposte, con garbo e senza alcun intento polemico, però sono andato a sbattere contro un muro di gomma: ha sempre qualcosa di più urgente da anteporre.


Allora, alle domande che ho rivolto al Sindaco, rispondo io, secondo il mio modo di vedere.


La domanda n. 9 era così formulata: – E’ in grado di svelare il mistero del cestinamento del progetto di costruzione di impianto fotovoltaico nell’area di proprietà comunale adiacente al campo sportivo di S. Antonino, giunto in fase di aggiudicazione dei lavori? Un errore dell’Ufficio appaltante in sede di gara  poteva essere tranquillamente corretto. Sono state buttate al vento (oltre ai costi di progetto,non inferiori a 20.000 € ) almeno 50.000 euro di entrate ordinarie correnti che avrebbero potuto eliminare o almeno ridurre gli aumenti tariffari imposti nel successivo decennio.


Risposta.

Non sono mai riuscito e forse non riuscirò mai ad individuare buoni motivi che abbiano potuto condurre a cestinare l’esecuzione di un’opera di pubblica utilità a favore di tutta la comunità saluggese, dell’importo di 500.000 €, finanziata con gli indennizzi del nucleare, la più ortodossa che si potesse immaginare dal punto di vista del loro utilizzo, che aveva superato tutte le fasi progettuali, compresa l’approvazione provinciale della valutazione di impatto ambientale e che era giunta alla fase di aggiudicazione provvisoria dei lavori.

C’è stato un errore da parte dell’Ufficio Tecnico nella stesura del bando, per cui sarebbe stato necessario, ad evitare possibili ricorsi, rivedere i parametri dell’aggiudicazione: due/tre mesi di ritardo, ma nulla di irreparabile.

Invece, senza alcuna plausibile motivazione, ad libitum, per pura discrezionalità, l’esecuzione dell’opera è stata abbandonata.



Le conseguenze:


- gettati nella pattumiera, assieme al progetto, almeno 20.000 € di  onorari spettanti al progettista.


- svanita la possibilità di incassare, con la vendita dell’energia elettrica prodotta dall’impianto, almeno 50.000 € annui per i successivi 10 anni (così da recuperare le risorse investite) ed ulteriori utili per almeno un ulteriore decennio.


- svanita la possibilità di utilizzare i 50.000 € provenienti dalla vendita dell’energia elettrica a copertura di spese correnti, quali il costo dell’intera pubblica illuminazione (ricordo che 50.000 € equivalgono allo 0,1% dell’addizionale IRPEF, appunto aumentata dallo 0,3% allo 0,6%).


Ricordo, per concludere dal punto di vista logistico, che:



- la collocazione dell’impianto era stata prevista a margine di un terreno già di proprietà comunale, della superficie di 3.900 mq., adiacente al campo sportivo comunale di S. Antonino;


- la superficie occupata dall’impianto sarebbe stata di poco superiore ai 500 mq.;


- le prescrizioni contenute nella valutazione di impatto ambientale avrebbero garantito il pieno rispetto sia della sicurezza che dell’estetica;


- a disposizione per altri servizi a favore della comunità (aree verdi, aree ludico sportive, aree per festeggiamenti e quant’altro) sarebbero restati ben 3.900 mq., cui avrebbero potuto, in casi particolari, aggiungersi i 5.000 mq. Del campo sportivo.


Invece?


Per reconditi (?) motivi, ci troviamo con 3.900 mq. Di proprietà da coltivare a patate (o mais, con reletivo godimento di panorama estivo e di assalto di zanzare);


CUI PRODEST?  ( A CHI GIOVA? )



Ciao alla prossima e chiunque 
volesse democraticamente 
replicare può farlo sempre qui: 
marco.pasteris@yahoo.it

martedì 25 marzo 2014

NUCLEARE, RIMOSSI 20 CHILI DI URANIO E PLUTONIO DAI SITI ITALIANI

Operazione internazionale con Italia, Usa e Gran Bretagna per trasferire fuori dal nostro Paese 20 chilogrammi di materiale altamente radioattivo proveniente da tre strutture della Sogin. Sarà spedito negli Usa.


Venti chilogrammi di uranio altamente arricchito e di plutonio separato “in eccesso” sono stati portati fuori dall’Italia in una operazione congiunta col governo degli Stati Uniti. Il materiale radioattivo “rimarrà stoccato in strutture sicure negli Usa fino a quando sarà smaltito oppure ridotto a uranio a basso arricchimento ed usato per scopi civili”. Lo comunica la Casa Bianca, che in una nota sottolinea come Washington e Roma “continueranno a lavorare insieme per eliminare altri stock di materiale nucleare speciale per essere sicuri che non cadano nelle mani dei terroristi”. Nella dichiarazione diffusa in apertura del summit sulla sicurezza nucleare dell’Aja, si ricorda come Italia e Stati Uniti si fossero impegnati al summit di due anni fa a “lavorare insieme per la rimozione di questo materiale prima del vertice del 2014″. E si spiega come la rimozione sia avvenuta attraverso “complesse operazioni” per lo stoccaggio ed il trasporto del materiale speciale, che ha compreso anche “il coordinamento di trasporti di uranio da tre diversi siti, lo sviluppo di nuove procedure di stoccaggio” e l’addestremento di “personale specializzato” in queste delicate operazioni. Il materiale che è stato rimosso in questa ultima operazione “si trovava in tre strutture della Sogin in Italia: l’impianto Eurex a Saluggia, gli impianti Ipu ed Opec di Casaccia e l’impianto Itrec di Trisaia.
L’uranio e il plutonio sono stati stoccati in modo sicuro e trasportato in container certificati dalle autorità competenti negli Stati Uniti ed in Italia”. Alle operazioni hanno collaborato anche Gran Bretagna che ha gestito materialmente il trasporto e l’Agenzia atomica internazionale (Aiea). Si tratta del 13esimo trasporto di materiale dall’Italia agli Stati Uniti nell’ambito di questo programma. “L’Italia è un leader globale nella non proliferazione nucleare e lavora con gli Stati Uniti – si legge nella nota – sin dal 1997 per eliminare oltre 100 chilogrammi di uranio altamente arricchito e plutonio separato”.
(FONTE: 
- 24 marzo 2014 15:49 – 
Clicca QUI)

OGGI IL S.ROSARIO.DOMANI I FUNERALI DI ALESSIO DELLAMULA.



Sarà recitato questa sera, alle ore 20,30 nella Chiesa Parrocchiale di San Grato, in Saluggia, il S.Rosario, per Alessio Dellamula, il 74 enne Saluggese, morto al Cto di Torino a seguito del trauma riportato nella  caduta da un albero che stava potando nel suo Cortile di casa.


Sempre nella Chiesa Parrocchiale di San Grato, in Saluggia, domani pomeriggio, mercoledì 26 marzo 2014, partendo dall’abitazione in Via Ponte Rocca, 5, alle ore 14,30, sarà celebrato il S.Funerale.


Esprimiamo ai famigliari di Alessio Dellamula il nostro più sentito Cordoglio e la nostra più sentita Vicinanza con una preghiera: 

Rèquiem aetèrnam,
dona eo, Domine,
et Lux Perpètua lùceat eo.
Requiéscant in pace.
Amen.


L'eterno riposo,
dona lui, o Signore,
e splenda a lui la Luce Perpetua.
Riposi in pace.
Amen.



marco.pasteris@yahoo.it

lunedì 24 marzo 2014

ENTRO L'ANNO SARÀ INDIVIDUATO IL DEPOSITO UNICO NAZIONALE



Ecco a voi l'imbarazzante perché assai radioattivo fardello italiano. È racchiuso in 70mila metri cubi di rifiuti nucleari che presto diventeranno 90mila. Li conserviamo "provvisoriamente". Perché non sappiamo ancora oggi dove metterli, come trattarli, come riciclarli con minor danno e possibilmente con il maggiore vantaggio. Quelli più vecchi e stagionati, ma più pericolosi, sono in parte parcheggiati in qualche laboratorio estero per neutralizzarli o riprocessarli.
Ma il grosso è piazzato in 23 siti sparsi in 11 regioni. Semplicemente perché quei rifiuti sono nati lì. Sonnecchiano nelle cinque ex centrali nucleari formalmente dismesse dai tempi del referendum antiatomo del 1987 ma lungi dall'essere correttamente smontate e pienamente neutralizzate. Ma ce ne sono nei centri di ricerca che hanno a che fare con l'atomo, come l'Enea o l'Istituto di fisica nucleare.

E completano la minuziosa e seminascosta invasione del territorio altri 300 luoghi più "moderni" dove gli avanzi radioattivi nascono e prosperano ancora oggi. Già, perché le scorie made in Italy, chiuse le centrali atomiche da quasi un trentennio, continuano a vagare nelle industrie (pare, ad esempio, che nulla possa sostituire una radiografia atomica per verificare la bontà delle saldature più critiche) oltre che nei centri di manovra e di ricerca della nostra medicina. In volumi, solo per citare appunto le "new entry", tutt'altro che trascurabili: per ora 500 metri cubi l'anno, destinati progressivamente a raddoppiare lungo i prossimi 40 anni. Doppiato il 2050 il fardello complessivo avrà appunto superato, si stima, i 90mila metri cubi.

Insomma, mentre la vecchia eredità delle nostre centrali dismesse si dimena tra i ritardi e tra pluridecennali polemiche. Più che comprensibili, visto che lo smantellamento delle vecchie centrali ante-1987 non ha raggiunto un quarto del suo percorso, mentre il fardello continua a crescere.
Se ne prende, se non altro, coscienza. Tant'è che in attesa di risolvere il problema è appena venuto alla luce, se non altro per chiarire bene i contorni del problema e spronare possibilmente la soluzione, un "osservatorio" che si presenta di buona caratura: la Fondazione per lo sviluppo sostenibile guidata da Edo Ronchi, Legambiente, Wwf. Con la collaborazione attiva (si promette) della stessa Sogin. 

Principale e cruciale domanda: ma il deposito nazionale promesso ormai da decenni per concentrare e gestire nel migliore dei modi tutto ciò? La risposta è persino puerile, se teniamo conto della declinazione (o meglio, dell'esasperazione) italiana del cosiddetto effetto Nimby che sta per "not in my back yard, non nel mio cortile", ovvero del conclamato andazzo di rifiutare qualunque infrastruttura sul territorio che sia più grande di uno scaldabagno. Figuriamoci che benevolenza può generare una nutrita serie di bidoni di scorie radioattive.

(FONTE : FEDERICO RENDINA – IL SOLE 24 ORE – 23 MARZO 2014 - Clicca QUI)

domenica 23 marzo 2014

POTA L'ALBERO E CADE. MUORE PENSIONATO AL CTO.


È morto nella notte, poche ore dopo il ricovero al CTO di Torino, Alessio Dellamula, il 74enne di Saluggia caduto dall'albero che stava potando dentro il suo cortile di casa. Le condizioni dell'uomo, pensionato ed adesso impegnato in una rivendita di colori e vernici a Vercelli, erano apparse subito gravissime ai medici accorsi subito sul posto. Dellamula era stato trasportato d'urgenza con l'elisoccorso del 118 al CTO di Torino dove era stato ricoverato in Rianimazione con gravi traumi cranico e toracico. 
Nella notte il peggioramento e la morte: i medici non sono riusciti a fermare l'emorragia interna che era stata causata dal politrauma subito dal vercellese. 
Le forze dell'ordine stanno indagando sull'accaduto. Alessio Dellamula stava tranquillamente potando un albero nel suo cortile, quando per cause ancora da accertare, avrebbe perso l'equilibrio, cadendo rovinosamente a terra. La data dei funerali non sarà fissata prima di domani. 
(R.V. - LA STAMPA VERCELLI -  23 MARZO 2014) 

sabato 22 marzo 2014

MORTO AL CTO DI TORINO L'ANZIANO CADUTO DALL'ALBERO


Arrivato gravissimo all’ospedale, è mancato nella notte

È morto al Cto di Torino l’anziano, 74enne di Saluggia, caduto ieri sera da un albero che stava potando nel suo sortile di casa. Le condizioni del pensionato sono apparse subito gravissime: i medici non sono infatti riusciti a fermare l’emorragia interna, causata dal politrauma subìto. 

(Fonte - La Stampa Vercelli Online) 

venerdì 21 marzo 2014

INCUBO ELEZIONI PERSE PER LA OLIVERO.


Oggi su La Stampa Edizione di Vercelli, a pagina 48, nella Rubrica La Posta dei Lettori è apparsa una lettera a firma del Sindaco di Saluggia, Firmino Barberis.
La lettera è titolata "Incubo elezioni perse per la Olivero".
Riportiamo, di seguito, testualmente ed integralmente il contenuto della stessa.
Eccolo:
"Non è mio costume replicare, ma la tigna con cui Paola Olivero, consigliera comunale di Saluggia e consigliera provinciale, vuol continuare a tenere la ribalta nonostante non ci sia più pubblico ad ascoltare, mi obbliga a fare due brevi considerazioni.
La prima: nella sua risposta Olivero non smentisce (e non poteva essere diversamente, basta leggere la relativa delibera della giunta regionale) la versione da me data sulla vicenda della fuoriuscita del comprensorio Sorin dalle aree contigue del Parco del Po; risulta quindi chiaro che il risultato positivo ottenuto è stato tutto e unicamente del Comune, di Confindustria e della Regione Piemonte, ognuno per la sua parte.
La seconda riguarda il pout pourri di argomenti inseriti nella risposta, che non c'entrano con Sorin, ma che dimostrano come Paola Olivero continui a rimanere prigioniera dell'incubo delle elezioni perse e quindi riversi la sua rabbia su qualsiasi argomento le capiti a tiro, tra l'altro con insinuazioni generiche su lavori ed appalti dati "sulla fiducia" ed "anche a nomi molto vicini alla giunta". 
Siccome sono francamente stufo di questo modo subdolo di dire e non dire, la invito pubblicamente, qualora rilevi comportamenti da parte degli amministratori comunali che abbiano a suo parere rilevanza penale, a fare un  esposto alla Procura della Repubblica, con nomi, cognomi e fatti contestati, e a smetterla di dare segnali ambigui sui media o sui social network. 
In fatto di esposti, che la consigliera è abituata a fare a dozzine anche ai più svariati enti di controllo, i risultati sono stati finora deludenti ma hanno fatto fare un lavoro doppio ai dipendenti comunali per rispondere e a volte hanno aumentato sensibilmente i costi delle opere pubbliche per blocco oppure per rallentamento dei lavori, senza esito alcuno in questi due anni. FIRMINO BARBERIS - Sindaco di Saluggia".

Amen.

Chiunque volesse democraticamente replicare ci trova sempre qui: marco.pasteris@yahoo.it


giovedì 20 marzo 2014

SORIN CRESCE CON LA RETE EASYNET



Sorin, con sede a Milano e più di 3.750 dipendenti, è il risultato della crescita di cui il Gruppo si è reso protagonista negli ultimi anni avvenuta con il lancio di nuovi prodotti, la continua attività di ricerca e sviluppo e l’espansione in nuovi mercati.

L’infrastruttura di rete che ne supporta le applicazioni e le comunicazioni, pertanto, deve essere in grado di favorire obiettivi di business di ampie proporzioni, e facilitarne il processo di crescita.

Proprio per la rete ha siglato con Easynet un contratto quinquennale che prevede l’implementazione di una rete MPLS per i 17 siti europei del Gruppo, con collegamenti ridondati per le sedi principali e il collegamento della fibra verso le località non facilmente raggiungibili: l’obiettivo principale del progetto era quello di colmare il gap infrastrutturale dotando anche i siti più delocalizzati ma fortemente strategici di connettività di rete di alto livello. Molto robusta, a detta di Sorin, la soluzione ideata.

"I requisiti soddisfatti da Easynet comprendono la ridondanza di linee, e router carrier diversi, con un’ampiezza di banda tale da consentire prestazioni più elevate non solo nei siti principali, ma anche presso le filiali territoriali", ha dichiarato Cesare Varzi, VP, Corporate IT di Sorin Group.

Il progetto ha anche soddisfatto l'esigenza di separare il traffico Internet dalle applicazioni e servizi aziendali, con l’obiettivo di non limitare in alcun modo, per cultura e scelta aziendale, l’utilizzo di Internet come risorsa per tutti. Il traffico web è stato incanalato su una rete diversa da quella dedicata al business aziendale.

In proposito la soluzione realizzata ha previsto una gestione delle classi di servizio e del QoS della rete MPLS, in cui tutto il traffico Internet è ora governato e instradato su percorsi definiti in base alla rilevanza delle sedi.

La soluzione ha permesso di ottimizzare la navigazione, di centralizzare i sistemi di network security e di attivare le applicazioni proxy direttamente sui servizi Adaptive Cloud di Easynet integrati con la rete MPLS. 

(FONTE 
– GIUSEPPE SACCARDI, 
20 MARZO, 2014 10:29 - 
WWW.TOMSHW.IT)

PRGC: LA CITTADINANZA E’ INVITATA


Venerdì 21 marzo alle ore 21 presso la Palestra Comunale di Via Ponte Rocca avrà luogo un incontro pubblico, presente il Sindaco ed i Tecnici, per illustrare il progetto preliminare di Variante del Piano Regolatore Generale del Comune di Saluggia, adottato con deliberazione consiliare n.2 del 27 febbraio 2014. La Cittadinanza è invitata.

(FONTE : COMUNE DI SALUGGIA)

mercoledì 19 marzo 2014

CID A RISCHIO ? SINDACO SE CI SEI, BATTI UN COLPO . GRAZIE!!!



Sono trascorsi 100 giorni da quando noi i giornali avevamo annunciato del passaggio della Cid (Carbostent Implatable Devices) che ha sede nel Comprensorio Industriale Sorin, alla Società turca Alvimedica.

100 giorni durante i quali siamo passati dai grandi progetti di espansione sul mercato biomedicale europeo e internazionale al tiolo di oggi apparso sul settimanale La Nuova Periferia di Chivasso: “Cid, 130 operai in cassa integrazione”.

La situazione descritta, nell’articolo, dal rappresentante sindacale della Cgil di Vercelli, Severino Gasparini, è abbastanza preoccupante: “La società, che oggi conta 180occupati – spiega Gasparini – è pronta a mettere in cassa integrazione sino a 130 dipendenti. Non solo la metà dei lavoratori, bensì i due terzi, questo a causa della diminuzioni delle richieste da parte di alcune nazioni tra cui l’Italia, la Russia e anche , la Spagna. Una riduzione motivata dai ritardi che si sono registrati e alla spendine review.

Quindi, sempre dall’articolo, desumiamo altri due forti elementi di preoccupazione:
1) Alla Cid tre lavoratori su quattro da lunedì 24 marzo saranno in cassa per quattro settimane.
2)Dopo100giorni - continua Gasparini - questo non è sicuramente un buon biglietto da visita per questa società turca che ha acquisito una delle migliori aziende della nostra nazione.

Azzardiamo un’ipotesi e formuliamo una domanda: la CID è a rischio di drastica riduzione del personale oppure di trasferimento all’estero magari in Turchia con la conseguente chiusura della sede italiana di Saluggia ?

Contattati, dal settimanale La Nuova Periferia di Chivasso, l’amministratore delegato Franco Vallana e l’ufficio personale hanno preferito non rilasciare dichiarazioni in merito alla situazione.

Ma chi vi scrive, non si è dimenticato quanto accaduto nell’Anno del Signore 2008, quando l’unità Cardiovascular Therapy di Sorin Group, dal cui spin off nacque poi CID, entro in crisi totale ed iniziarono a traballare circa 400 posti di lavoro.

Non ha nemmeno dimenticato il Consiglio Comunale aperto di venerdì 16 maggio 2008, alle ore 18, nella Palestra di Via Ponte Rocca cui parteciparono circa 300 persone. 

Consiglio durante il quale la parte industriale rifiuto di presentarsi, con una lettera di scuse subissata di fischi popolari, e quella politica locale,provinciale,regionale e sindacale espose, invece, le sue ragioni in difesa dei posti dei lavoratori.
 
Venerdì 16 maggio 2008, alle ore 18, nella Palestra di Via Ponte Rocca il Consiglio Comunale aperto in difesa dei lavoratori Sorin
Venne approvata dall'intero Consiglio Comunale una mozione unitaria in difesa dei lavoratori della Cid. 

Fu quello il cerino che accese l’attenzione del mondo politico che conta e tutelò efficacemente i lavoratori di Saluggia conservando i loro posti e salvaguarando il loro futuro e quello delle loro famiglie.

Che fare allora oggi ?

Sarebbe curioso sapere che cosa ne pensa l'attuale Sindaco di Saluggia e quali provvedimenti intende assumere per essere portato a conoscenza dalla parte industriale della reale entità della situazione di crisi. 

Quindi sarebbe doveroso  comunicarla, magari tramite il sito internet del Comune, creato dal sottoscritto e dalla sua Amministrazione, ed appena premiato dalla Bussola della Trasparenza, con un bel comunicato stampa che rassicuri le famiglie dei lavoratori Cid saluggesi e non.

Sarebbe altresì curioso, sapere che cosa ne pensa la minoranza consigliare, appena avrà terminato la sua ricerca dei mattoni della Casa Bodon, se è il caso di convocare un Consiglio Comunale aperto nella  Palestra di Via Ponte Rocca, per rassicurare le famiglie dei lavoratori Cid saluggesi e non.

Si potrà così proporre ed approvare una mozione unitaria di tutte le forze politiche rappresentate nell’Assemblea Saluggese, come facemmo noi nel 2008, magari alla presenza del management Cid italiano e turco, in difesa ed a garanzia dei circa 200 posti di lavoro.

Lasciamo le risposte a queste curiose ipotesi a coloro che diventeranno protagonisti oppure, caleranno una menefreghista silenzio, sulla vicenda della Cid.

Auspichiamo comunque che la corsa alla convocazione di un Consiglio Comunale aperto in difesa dei lavoratori Cid prenda vita è si conretizzi al più presto, visto la precedente esperienza positiva.

Solo un ultima raccomandazione, per evitare un’altra orgia di meriti: fate le cose per bene e con calma. 

Ma fatele. 

Le famiglie dei lavoratori Cid attendono una sacrosanta risposta al più presto.

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NUCLEARE: NASCE OSSERVATORIO SU BONIFICA SITI E SICUREZZA RIFIUTI


(ASCA) - Roma, 18 mar 2014 - Bonifica dei siti nucleari e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi: e' l'obiettivo con cui nasce l'Osservatorio per la Chiusura del Ciclo Nucleare, iniziativa promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con Sogin. Li'Osservatorio sara' presentato venrdi 21 marzo a Roma da Edo Ronchi, Presidente Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Stefano Leoni, Presidente Osservatorio per la Chiusura del Ciclo Nucleare. Previsti interventi di Riccardo Casale, Amministratore Delegato di Sogin e Stefano Ciafani, Vicepresidente Nazionale di Legambiente. red/mpd

(FONTE: ASCA - CLICCA QUI)  

A SALUGGIA 183 MILA EURO, DEI 5 MILIONI DA TORINO PER I COMUNI PER AGGIRARE IL PATTO DI STABILITA’.



Dei 105milioni stanziati dalla Regione per tutto il Piemonte, 4,9 milioni sono arrivati nel Vercellese,di cui quattro milioni per i Comuni e 900 mila euro circa per la Provincia. I Comuni che potranno beneficiare dello stanziamento regionale sono: Asigliano (57mila euro), Borgo d’Ale (91mila euro), Borgosesia (193mila euro), Caresana (47mila euro), Cigliano (199mila euro), Desana (47mila euro), Fontanetto Po (98mila euro), Livorno Ferraris (173mila euro), Palazzolo Vercellese (45mila euro), Pezzana (42mila euro), Quarona (197mila euro), Rosaio (89mila euro), Saluggia (183mila euro), Stroppiana (50mila euro),Valduggia (106mila euro), Vercelli (2 milioni 356mila euro) e Villata (91mila euro).

(FONTE – LA STAMPA VERCELLI)