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lunedì 31 agosto 2015

DON ENRICO CONTRO FARINELLI


Sul settimanale La Voce di Chivasso, che trovate in edicola da questa mattina, a pagina 17, nell’articolo, a firma di Antonia Gorgoglione, titolato “DON ENRICO CONTRO FARINELLI”, testualmente leggiamo:

“E’ giallo a Saluggia per lo strano avviso comparso venerdì scorso sulla bacheca della Chiesa Parrocchiale di san Grato. Il parroco Don Triminì ha infatti deciso di celebrare le messe di questo fine settimana indicando l’assessore all’Urbanistica Libero Farinelli ed il tecnico comunale Linda Marin come destinatari della sua preghiera. “Sabato 29, ore 18 d domenica 30, ore 8, 10 e 17 il parroco pregherà per due intenzioni particolari: l’assessore all’urbanistica Farinelli Libero ed il tecnico comunale geometra Linda Marin”, recita l’annuncio . E se da un lato lo sbigottimento iniziale – data la stranezza dell’avviso – aveva fatto pensare un po’ a tutti ad un possibile “fake” creato ad arte da qualcuno, dall’altro la notizia non è stata smentita dal prevosto don Enrico che, prima di chiudersi in un ermetico “no comment” ha dichiarato: “Questa è una questione da discutere tra me e le persone interessate”.

Il resto del testo potete leggerlo sul settimanale La Voce di Chivasso, che trovate in edicola da questa mattina, a pagina 17, nell’articolo, a firma di Antonia Gorgoglione, titolato “DON ENRICO CONTRO FARINELLI”.

Ciao alla prossima
e chiunque volesse
liberamente replicare
può farlo sempre qui:

marco.pasteris@yahoo.it

domenica 30 agosto 2015

SORIN GROUP: COOPTAZIONE DI UN AMMINISTRATORE

MILANO - LA SEDE SORIN GROUP 
Sorin comunica che, in data odierna, il Consiglio di Amministrazione della Società ha cooptato il dott. Francesco Bianchi come membro del Consiglio di Amministrazione. Come precedentemente comunicato, il dott. Francesco Bianchi ha accettato anche la carica di Consigliere di LivaNova PLC.(GD)

(FONTE 
LA STAMPA 
ECONOMIA FINANZA)

SOGIN, CONCORSO DI IDEE PER IL "PARCO"

Accanto al deposito unico per le scorie 
sorgerà un centro di ricerca tecnologico

Sogin ha lanciato il concorso «Officina Futuro» per raccogliere le migliori 
proposte di concept architettonico
per il deposito e l’annesso polo parco tecnologico


Mentre ancora bisogna individuare lo località in cui sorgerà il Deposito nazionale unico delle scorie nucleari, già si pensa a come dovrà essere. Non solo a livello funzionale (quello è già stato definite e ci sono rigidi protocolli da seguire) ma soprattutto dal punto di vista estetico. 

La tomba eterna delle scorie sarà affiancata da un polo di ricerca, che richiamerà sul sito personale altamente qualificato. Sogin ha lanciato «Officina Futuro», il concorso di idee per raccogliere le migliori proposte di concept architettonico del futuro Parco tecnologico che sorgerà all’interno del Deposito nazionale, l’infrastruttura dove saranno sistemati i rifiuti radioattivi italiani. 

Il Parco tecnologico sarà un centro di ricerca e formazione a livello internazionale dedicato, in particolare, a studi nel campo dello smantellamento degli impianti nucleari, della gestione dei rifiuti radioattivi e della salvaguardia ambientale. È l’unico caso al mondo di costruzione di un Deposito nazionale assieme ad un Parco tecnologico. Il parco sarà il valore aggiunto del deposito e, secondo Sogin, dovrebbe essere la motivazione che spingerà gli amministratori degli ultimi territori rimasti in lizza per ospitare il sito unico a fare a spintoni per aggiudicarsi il deposito e i relativi benefici economici. Una fase che si deve ancora aprire. Il concorso di idee avrà due sezioni: una rivolta ai professionisti, come architetti, pianificatori, ingegneri e paesaggisti, ai quali sarà chiesto di realizzare un modello del concept per il Parco tecnologico (primo premio 50 mila euro, 20 mila euro dal 2° al 10° classificato) e una per gli studenti di facoltà tecniche, provenienti da università italiane o europee, ai quali sarà invece chiesta l’elaborazione di una «proposta di intervento» (mille euro per i primi 5).

(FONTE 
GIUSEPPE ORRU'
LA STAMPA VERCELLI)

sabato 29 agosto 2015

CIAO VELENO. UN CARISSIMO SALUTO DA SALUGGIA.


E' mancato  all'affetto dei suoi Cari e di tante persone che gli volevano un grande bene Domenico Lavarino, 78 anni, di Livorno Ferraris (Vc).

Da tutti era conosciuto come "Veleno" per i suoi trascorsi nel mondo del calcio dilettantisco locale.

A Saluggia, era molto conosciuto. Negli Anni Sessanta, giocò diverse stagioni nella mitica U.S.Saluggese, la compagine bianconera nata nel 1921. 

Dopo la carriera di giocatore, nell'U.S.Saluggese, fu anche allenatore per tre stagioni. 

Ricordato e benvoluto da tanti Saluggesi, il sottoscritto e la sua famiglia gli rivolgono un Caro ed affettuoso Saluto di stima. E rivolgono ai suoi Cari le più sentite condoglianze.

Ciao  Veleno. 

Cristianamente 
ti salutiamo
con un profondo abbraccio
ed un arrivederci.
marco.pasteris@yahoo.it

venerdì 28 agosto 2015

UN ACCORATO APPELLO ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE AFFINCHE’ FACCIA RICORSO AL TAR CONTRO LA CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE…DI S.ANTONINO.


S.ANTONINO DI SALUGGIA - L'UFFICIO POSTALE

E' giunta alla nostra casella 
di 
Posta Elettronica, 
questa 
LETTERA FIRMATA, 
che volentieri 
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: 


Caro Marco,

ho appreso, leggendo quanto da te pubblicato sul Blog QUI-SALUGGIA, che l’ex santantoninese Bruzzesi ha lanciato, in nome e per conto dell’Associazione Pro loco, la proposta di presentare ricorso al TAR contro il provvedimento di chiusura dell’Ufficio postale di S.Antonino.

Presentare un ricorso al TAR comporta una spesa di almeno 5.000 €, come dichiarato dallo stesso proponente, ed allora ecco l’idea della Pro loco di organizzare una raccolta di fondi presso i cittadini di S.Antonino.

Figurati se io, santantoninese DOCG, potrei dichiararmi contrario , sol che fossi convinto della serietà e credibilità della proposta!

Vorrei cioè, preliminarmente:

-1° essere portato a conoscenza del nome del legale che dovrebbe tutelare gli interessi dei concittadini;

-2° che fosse organizzato un incontro pubblico con tutti i soggetti interessati alla proposta, con la presenza del legale, che dovrebbe chiarire:

-a) da quale giorno è da intendersi decorrente il termine di impugnazione del provvedimento con cui le Poste Italiane hanno stabilito di chiudere l’Ufficio di S.Antonino (non escluderei che il termine fosse già scaduto o stesse per scadere );

-b) che debbano presentare il ricorso cumulativamente e nominativamente, delegando il legale, quei cittadini disposti a sostenerne le spese (non certamente la Pro loco utilizzando risorse non proprie );

-c) che qualora fosse necessario adire il Consiglio di Stato sarebbero necessari altri 5.000 €, o forse anche più;

-d) che in caso di soccombenza i ricorrenti dovrebbero pagare anche le spese legali sostenute dalla controparte.

Io, personalmente, chiariti gli aspetti sopra indicati, sono disponibile ad accollarmi pro quota i conseguenti oneri.

Mi auguro, per la riuscita dell’iniziativa, di trovarmi in compagnia di un centinaio di concittadini, come me desiderosi di difendere gli interessi della comunità. 

Chiarito quanto sopra vorrei però fare un accorato appello all’Amministrazione comunale, affinchè voglia , quale rappresentante istituzionale degli interessi di tutta la comunità, saluggese e santantoninese, far propria l’iniziativa ed innescare urgentemente le dovute procedure, al fine di proporre il ricorso al TAR avverso la decisione del Consiglio di Amministrazione delle Poste Italiane di chiudere definitivamente l’Ufficio postale di S.Antonino.

Non reggerebbe l’obiezione di mancanza di risorse economiche, dopo che si sono reperiti 9.000 € per la festa di S.Grato e 30.000 € per la sagra del fagiolo.

E neppure può reggere l’obiezione di un possibile intervento della Corte dei Conti in caso di soccombenza nel giudizio: se l’Amministrazione pensa di non poter essere perseguita per aver utilizzato risorse a finalità ludiche, a ben maggior ragione non ha nulla da temere per l’utilizzo di risorse a fini di tutela di interessi sociali di grande rilievo.

Se poi vedo come stiano energicamente intervenendo i Sindaci ed i Consigli Comunali di diversi altri Comuni, sparsi su tutta la penisola, colpiti da analoghe decisioni delle Poste Italiane, e leggo il contenuto di sentenze recentissime favorevoli alle Amministrazioni comunali ricorrenti, il quadro è completo ed una persistente inerzia di chi oggi ci amministra sarebbe assolutamente ingiustificata e gravemente colpevole.

Ti ringrazio per lo spazio che vorrai dedicarmi.

FIRMATO
COSTANZO ROSA


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giovedì 27 agosto 2015

ILLEGITTIMITA' DELLA CHIUSURA DEGLI UFFICI POSTALI - LA SENTENZA DEL TAR FRIULI VENEZIA GIULIA N.332 DEL 15 LUGLIO 2015


TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE FRIULI VENEZIA GIULIA - TRIESTE, SEZIONE 1 
SENTENZA 15 LUGLIO 2015, N. 332
DATA UDIENZA 8 LUGLIO 2015

INTEGRALE

CHIUSURA UFFICI POSTALI PER RAGIONI ECONOMICHE - UFFICI POSTALI - CHIUSURA - RAGIONI ECONOMICHE - ILLEGITTIMITÀ.


REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA

SEZIONE PRIMA

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 112 del 2012, proposto da:

Comune di Buia, rappresentato e difeso dall'avv. In.Pu., con domicilio eletto presso la Segreteria Generale del T.A.R. in Trieste, piazza (...);

contro

Po. S.p.A., rappresentata e difesa dagli avv.ti Sa.Se. e Ma.Fi., con domicilio eletto presso il primo in Trieste, Po., piazza (...);

per l'annullamento

- dei provvedimenti con i quali Po. spa ha disposto la chiusura dal 23 gennaio 2012 degli uffici postali di Urbignacco e di Madonna di Buja, comunicati al Comune di Buja con note 9.1.2012 e 17.1.2012 del direttore della filiale di Udine di Po. spa;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Po. S.p.A.;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 8 luglio 2015 il dott. Umberto Zuballi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO

Il Comune ricorrente, impugna con il presente ricorso i provvedimenti con i quali le Po. spa, con note del 9 gennaio 2012 e del 17 gennaio 2012 del direttore della filiale di Udine, hanno disposto la chiusura dal 23 gennaio 2012 degli uffici postali ubicati in due località del Comune medesimo.

Dopo aver evidenziato come le Po. spa conservano la natura di organismo pubblico ed agiscono per finalità pubblicistiche, per cui gli atti emanati da loro vanno considerati atti amministrativi, osserva come la questione della soppressione degli uffici postali era d’attualità da un certo periodo di tempo. La decisione delle Po. si è formalizzata con i due atti impugnati.

A sostegno deduce i seguenti motivi di ricorso:

1. Difetto di motivazione e violazione degli articoli 3 e 10 della legge 241 del 1990. Il Comune aveva proposto il mantenimento di tutti gli uffici frazionali sia pure con apertura alternata, ma le Po. non hanno nemmeno preso in considerazione le sue ragioni né hanno spiegato i motivi per i quali la proposta non poteva essere accolta.

2. Illogicità e travisamento dei fatti; con la chiusura dei due uffici l’intera parte nord del territorio comunale si trova sprovvista di uffici postali con una grande penalizzazione per i cittadini. Bisognava farsi carico della particolare realtà territoriale della zona. Con la soppressione dei due uffici postali peraltro non si è nemmeno provveduto a potenziare l’unico ufficio postale rimasto nel capoluogo.

3. Difetto d’istruttoria e sviamento dalla causa tipica, violazione dell’articolo 1 del decreto legislativo n. 261 del 1999. Non è stata svolta un’adeguata istruttoria né si è spiegato il motivo di interesse pubblico di una decisione che nel caso concreto danneggia la collettività.

4. Anche la decorrenza della soppressione degli uffici risulta affetta in via derivata dagli stessi vizi degli atti impugnati.

Si è costituita in giudizio le Po. S.p.A. che eccepisce l’inammissibilità del ricorso per carenza d’interesse, in quanto il Comune non avrebbe uno specifico interesse e non subirebbe una lesione concreta e attuale dal provvedimento impugnato.

Altra inammissibilità deriverebbe dalla mancata impugnativa degli atti presupposti, in particolare del piano annuale degli interventi di razionalizzazione della rete postale. Gli atti impugnati sono meramente attuativi delle decisioni già assunte. Inoltre sulla questione eccepisce l’incompetenza del Tar per il Friuli Venezia Giulia a favore del Tar del Lazio - Roma.

Altro profilo di inammissibilità riguarda il difetto di giurisdizione in quanto le Po. spa sono soggetto di diritto privato e la sfera dell’organizzazione dei suoi uffici e dei suoi servizi appartiene alla sua autonomia privata.

Sempre in via pregiudiziale eccepisce la carenza d’interesse del comune in quanto il provvedimento di chiusura dell’ufficio non ha inciso sui paradigmi organizzativi fissati dal decreto del 7 ottobre 2008.

Le poste contestano poi anche nel merito il ricorso concludendo per il suo rigetto.

In successiva memoria di replica il Comune ricorrente osserva come non sono in discussione i criteri stabiliti ma la loro concreta applicazione tramite gli atti impugnati. Quanto alla giurisdizione essa spetta al giudice amministrativo sulla base dell’articolo 133 comma primo del codice del processo amministrativo.

Inoltre, di fronte a situazioni particolari legate alla conformazione geografica dell’area i criteri dell’economicità non possono essere assunti a dato assoluto e anche le distanze vanno valutate con estrema attenzione, rifuggendo da qualsiasi automatismo. In sostanza la riduzione di uffici postali non può seguire una logica meramente economica. Insiste sulle sue conclusioni.

Nel corso della pubblica udienza dell’8 luglio 2015 la causa è stata introitata per la decisione.

DIRITTO

1. Oggetto del presente ricorso sono i due provvedimenti con i quali le Po. spa hanno disposto la chiusura dal 23 gennaio 2012 degli uffici postali ubicati in due località del Comune ricorrente, cioè le note del 9 gennaio 2012 e del 17 gennaio 2012 del direttore della filiale.

2. Corre l’obbligo di esaminare le numerose eccezioni sollevate dalla Po. spa.

Quanto alla giurisdizione essa spetta al giudice amministrativo ex art 133 del cpa trattandosi di una controversia in materia di pubblici servizi relativa a concessioni di pubblici servizi.

Inoltre, come noto e conformemente a una costante giurisprudenza europea e nazionale, non rileva la forma assunta dall’ente ma la finalità e l’oggetto del suo operare. Non si può dubitare che le Po. ancorché formalmente una s.p.a. esercitano un servizio di pubblico interesse e per tale ragione sono controllate dallo Stato, per cui gli atti posti in essere da tale ente vanno considerati atti amministrativi e quindi impugnabili dianzi al giudice amministrativo.

3. Un’altra eccezione riguarda la mancata impugnazione degli atti presupposti, vale a dire in particolare del decreto ministeriale che ha disposto la riorganizzazione degli uffici postali nell’intero territorio nazionale. Anche tale eccezione non è fondata in quanto nel ricorso non si contestano i criteri e i contenuti del decreto ministeriale, ma la loro applicazione concreta al caso specifico, avvenuta tramite i due provvedimenti impugnati.

4. Un’ulteriore eccezione riguarda la presunta competenza del Tar Lazio - Roma; anche tale rilievo non può essere accolto in quanto i due provvedimenti impugnati riguardano esclusivamente il territorio del Comune ricorrente, e quindi in base al codice del processo amministrativo art. 13 la controversia deve essere decisa da questo tribunale.

5. Altra eccezione riguarda l’interesse del comune; ad avviso di questo collegio esso va ritenuto sussistente in quanto da un lato il Comune quale espressione della collettività ha un evidente interesse a che il servizio postale venga svolto nell’intero territorio comunale in modo consono alle esigenze dei cittadini, e d’altro lato in quanto lo stesso comune ha interloquito con le Po., prima della decisione impugnata in questa sede.

6. Il presente ricorso va esaminato nel merito.

Ad avviso di questo collegio risulta fondata la censura di difetto di motivazione e d’istruttoria in relazione alla particolare conformazione del territorio comunale in oggetto.

Va, infatti, osservato come in questa vicenda l’aspetto economico, cioè l’esigenza per le Po. di risparmiare e quindi di ridurre il numero degli uffici postali, se va ovviamente considerato nella sua rilevanza in una situazione di ristrettezza economica generale, tuttavia non può essere considerato né esclusivo né prevalente sull’interesse pubblico allo svolgimento corretto di un servizio universale come va considerato il servizio postale.

7. In altri termini, sulla base altresì dei principi europei di cui alla direttiva 2008/6/CE, il dato economico ovvero quello della distanza indicato del decreto ministeriale del 7 ottobre 2008, non possono essere considerati né come assoluti né come di automatica applicazione, ma vanno rapportati alla situazione geografica e orografica di alcune zone, onde raggiungere un equilibrio e un bilanciamento tra gli interessi degli utenti e quelli dell’azienda.

8. Nel caso in esame va poi rilevato come le Po. non abbiano nemmeno preso in considerazione la proposta formulata dal Comune di chiusura alternata dei vari uffici postali, con un’evidente carenza d’istruttoria e di motivazione.

9. Questo tribunale non sostiene affatto che i due uffici postali in questione non potessero legalmente essere soppressi, ma che ciò doveva eventualmente avvenire previa comparazione dei vari interessi, compresi quelli evidenziati dal comune nel suo ricorso, e comunque con una congrua motivazione e non con un mero richiamo alle disposizioni che per la loro generalità non potevano tener conto delle specifiche concrete situazioni.

10. Quanto fin qui evidenziato risulta sufficiente per accogliere il ricorso e annullare entrambi gli atti impugnati, laddove le spese di giudizio seguono la soccombenza e vengono liquidate in dispositivo.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia (Sezione Prima)

definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie come da motivazione.

Condanna l’ente resistente al pagamento a favore del Comune ricorrente delle spese e onorari di giudizio che liquida in euro 3000 oltre agli oneri accessori e al rimborso del contributo unificato nella misura versata.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.

Così deciso in Trieste nella camera di consiglio del giorno 8 luglio 2015 con l'intervento dei magistrati:

Umberto Zuballi - Presidente, Estensore

Manuela Sinigoi - Primo Referendario

Alessandra Tagliasacchi - Referendario

Depositata in Segreteria il 15 luglio 2015.

(FONTE - IL SOLE 24 ORE)

LA PAROLA AL SINDACO DI STRESA: IL COMUNE FARA’ RICORSO AL TAR PIEMONTE, CONTRO LA CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE DI CARCIANO.

IL SINDACO DI STRESA - FRANCO BOTTINI

Quella che stiamo per raccontarvi è una storia vera. 

Una storia che l’Amministrazione Comunale di Saluggia (Vc) farebbe meglio a leggere e prendere seriamente in considerazione ed a esempio per salvare, se si è ancora in tempo, l’Ufficio Postale di S.Antonino di Saluggia (Vercelli).

Stresa, la ridente località sul Lago Maggiore, che ogni anno ospita migliaia di turisti, ha una frazione Carciano, che dista 1,21 Km dal capoluogo.

Carciano, ha lo stesso problema di S.Antonino di Saluggia; il suo Ufficio Postale è entrato nel mirino delle Poste Spa. Sta per essere chiuso a causa dei tagli economici.

E che fa il Sindaco di Stresa ?

Si “incazza” e supportato dall’intero Consiglio Comunale delibera due volte il 18 febbraio 2015 e più recentemente il 29 luglio 2015, informando le Poste Spa, che sulla base di alcune recenti sentenze dei Tribunali Amministrativi, il ricorso contro le Poste Spa si può vincere.

Si può vincere ?

Non ci credete ?

Leggete, di seguito, la copia della lettera, a firma del sindaco di Stresa, Giuseppe Bottini, inviata agli Enti competenti (seguito delibera del Consiglio Comunale n.49 del 29 luglio u.s.) con la richiesta di rivedere la decisione di sopprimere l'Ufficio Postale di Carciano.

Soppressione ufficio postale della Frazione di Carciano.

A nome dell’Amministrazione Comunale, che onoro di rappresentare, partecipo la ferma volontà espressa con le delibere del Consiglio Comunale n. 3 del 18/2/2015 e n. 49 del 29/7/2015 in merito alla soppressione dell’ufficio postale in oggetto indicato.

Le motivazioni sono quelle esplicitate nelle predette delibere che ritengo debbano essere attentamente valutate ed esaminate in modo specifico e non facendo riferimento ad analisi e studi astratti.

Il Consiglio Comunale nell’ultima delibera n. 49 del 29/7/2015 ha impegnato il Sindaco di valutare la presentazione di un ricorso al T.A.R. avverso il provvedimento di chiusura stabilito dall’Ente Poste, congiuntamente agli altri Comuni della Provincia interessati a tale problematica.

Mi corre l’obbligo di evidenziare che diversi T.A,R., appositamente aditi dai Comuni interessati alla soppressione degli uffici postali, da ultimo quello del T.A.R. Friuli Venezia Giulia (sentenza n. 332 del 15 luglio 2015), hanno stabilito che «Sono illegittimi, per difetto di motivazione e d'istruttoria, i provvedimenti con i quali Poste Italiane s.p.a. ha disposto la chiusura di due uffici postali presenti in un Comune per motivi meramente economici e senza una previa comparazione dei vari interessi, compresi quelli evidenziati dal Comune anche in relazione alla particolare conformazione del territorio comunale e comunque senza una congrua motivazione, ma facendo mero richiamo a disposizioni che, per la loro generalità, non possono tener conto delle specifiche concrete situazioni.»

Con la sentenza n. 332 del 15 luglio 2015 il Tar del Friuli Venezia Giulia conferma l'orientamento giurisprudenziale (sentenza del Consiglio di Stato n. 02873/2014) già emerso in altre regioni italiane relativo all'illegittimità dei provvedimenti di soppressione degli uffici postali nei piccoli Comuni disposti da Poste Italiane SpA.

Sono ad invitare codesta Spett.le Società a riesaminare su basi concrete ed oggettive la decisione assunta della soppressione dell’ufficio postale di Carciano avvertendo che questo Comune si farà promotore di una serie di iniziative a difesa delle giuste aspettative e degli interessi legittimi della propria comunità nonché degli altri piccoli Comuni della Provincia del V.C.O., tra cui anche quella di attivare un ricorso collettivo avanti il T.A.R. Piemonte a sostegno dell'esigenze delle piccole comunità locali penalizzate da provvedimenti dirigistici che trascurano il contemperamento degli interessi coinvolti a vantaggio di una mera logica aziendalista e di "tagli lineari".

Confidando in un riesame della problematica esposta e rimanendo a disposizione per un incontro che possa consentire l’adozione di una serie di provvedimenti alternativi alla chiusura, come proposto con la citata delibera del C. C. n. 49/2015, è gradita l’occasione per porgere distinti saluti.

IL SINDACO
(f.to Giuseppe Bottini
(FONTE - VERBANIANOTIZIE.IT - CLICCA QUI)
Ora. 
Forza e Coraggio 
Amministrazione Comunale di Saluggia:
se abbiamo trovato 9.000 euro per la Festa di San Grato (Clicca QUI), non troviamo 5.000 euro per difendere al Tar Piemonte l’Ufficio Postale di S.Antonino ???
Contattate urgentemente il Sindaco di Stresa e fatevi mandare copia delle citate Deliberazioni del Consiglio Comunale. 
La sentenza del Tar del Friuli Venezia Giulia, citata dal Sindaco di Stresa,  ve la regaliamo gratuitamente noi: (Clicca QUI).
Ciao alla prossima
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marco.pasteris@yahoo.it

mercoledì 26 agosto 2015

IL COMUNE TACE, FAREMO NOI RICORSO AL TAR

(FONTE - FOTO LA NUOVA PERIFERIA CHIVASSO - 26 AGOSTO 2015)
Sul settimanale La Nuova Periferia, che trovate in edicola da oggi, nell’articolo, a firma (gei) a pagina 63, titolato “LE POSTE CHIUDONO IL 7 SETTEMBRE, LA PRO LOCO: IL COMUNE TACE, FAREMO NOI RICORSO AL TAR”, testualmente leggiamo:

“E ora a poche settimane da quell’incontro quando i rappresentanti della giunta avevano spiegato che non c’era una soluzione possibile per bloccare questa chiusura, arriva l’annuncio dell’ex sindaco di Saluggia, fondatore della Pro Loco di Sant’Antonino, Flavio Bruzzesi. Un annuncio avvenuto durante la presentazione della mostra in occasione del 450esimo anno di fondazione della frazione che conta più di 850 abitanti. “La Pro Loco di S.Antonino ha dato mandato ad un avvocato affinché questo proceda con ricorso al Tar per sospendere la decisione delle Poste di chiudere l’ufficio a settembre. Non accettiamo ricatti, non accettiamo questo trattamento in una frazione di queste dimensioni. Passeremo casa per casa a chiedere un piccolo contributo, perché il ricorso ci costerà tra i 5 e i 6 mila euro. Ma è una spesa necessaria. E se il procedimento al Tar non dovesse darci ragione siamo pronti a procedere con un ricorso al Consiglio di Stato: Sant’Antonino deve rialzare le spalle e arrabbiarsi perché deve riavere i suoi servizi. E dopo le Poste lotteremo anche per le scuole che dobbiamo riavere. La frazione si sta trasformando in un dormitorio, e così non deve essere. Se il Comune non fa nulla, ci pensa la Pro Loco”.

Il resto del testo lo potete leggere sul settimanale La Nuova Periferia, che trovate in edicola da oggi, nell’articolo, a firma (gei) a pagina 63, titolato “LE POSTE CHIUDONO IL 7 SETTEMBRE, LA PRO LOCO: IL COMUNE TACE, FAREMO NOI RICORSO AL TAR”.

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PROFUGHI: CE NE SONO ALTRI IN ARRIVO ALL’EX TAMBURELLI

(FONTE - FOTO LA NUOVA PERIFERIA CHIVASSO -
26 AGOSTO 2015)
Sul settimanale La Nuova Periferia, che trovate in edicola da oggi, nell’articolo, a firma (gei) a pagina 63, titolato “PROFUGHI: SINDACO, TORNI INDIETRO”, testualmente leggiamo:

“L’emergenza profughi è sempre più sentita a Saluggia. Dopo gli arrivi di qualche settimana fa, infatti, a giorni, come conferma anche il segretario del Pd locale Filippo Stramaccioni, ce ne sono altri in arrivo sempre all’ex Istituto Tamburelli. Una questione che però non interessa il segretario Stramaccioni che sin dai primi arrivi collabora con la cooperativa che li gestisce e l’associazione Dar Essalam. A lui interessano le parole che il primo cittadino ha più volte pronunciato nei confronti dei richiedenti asilo politico: “Il sindaco Firmino Barberis ha più volte ribadito il suo dissenso all’arrivo di questi extracomunitari sul territorio saluggese. Non ultima prova la lettera che ha inviato al Premier Matteo Renzi e al Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino con cui chiedeva il loro intervento per far sì che venissero allontanati nominando tra i vari motivi anche la presenza di un sito nucleare in paese. Queste parole del sindaco io le condanno come ha fatto il consiglio comunale di Vercelli che ha votato un ordine del giorno. Questi giovani profughi, infatti, non hanno cattive intenzioni e invito tutti coloro che ancora non li conoscono ad avvicinarsi a loro. Farlo è molto semplice, basta rivolgersi all’associazione Dar Essalam, un luogo dove loro trascorrono molto tempo e dove, nel corso di questi mesi, hanno seguito anche corsi di italiano. Quel che non consociamo fa sempre paura ed è per questo che invito a trascorrere con loro anche un breve momento”.

Il resto del testo lo potete leggere sul settimanale La Nuova Periferia, che trovate in edicola da oggi, nell’articolo, a firma (gei) a pagina 63, titolato “PROFUGHI: SINDACO, TORNI INDIETRO”.


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martedì 25 agosto 2015

DEPOSITO SCORIE NUCLEARI: LA MAPPA RESTA ANCORA SEGRETA

La pubblicazione della carta delle aree potenzialmente idonee ad accogliere il deposito dei rifiuti radioattivi è stata rinviata sine die. Lo ha comunicato il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti, al margine del Meeting di Comunione e liberazione in corso a Rimini.

Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti
ROMA – La carta delle aree potenzialmente idonee ad accogliere il deposito delle scorie nucleari (Cnapi) rimarrà ancora segreta sine die. Lo ha comunicato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, al margine del Meeting di Comunione e liberazione in corso a Rimini.

GALLETTI, NON CI SONO TEMPI - Galletti ha spiegato: «Abbiamo ritenuto con il Mise di fare un ulteriore approfondimento. Non è facile fare una mappa dei siti idonei per ospitare il deposito nazionale. L'operazione ha richiesto più tempo di quanto avessimo preventivato». Interrogato sulla tempistica il ministro ha replicato: «Non posso ancora dire i tempi». Nei giorni scorsi, precisamente entro il 20 agosto, il ministero dello Sviluppo economico (Mise) avrebbe dovuto dare il nulla osta per la pubblicazione della Cnapi ma così non è stato.

PUBBLICAZIONE RINVIATA DA APRILE - I criteri con cui delimitare le aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito sono stati pubblicati nel giugno 2014 dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Dopodiché la Sogin, la società statale incaricata del decommissioning del patrimonio nucleare italiano, ha impiegato sette mesi per redarre la prima versione Cnapi che a gennaio di quest'anno è stata trasmessa all'Ispra. L'ente dopo 3 mesi ha inviato le proprie osservazioni ai ministeri dello Sviluppo e dell'Ambiente, che avrebbero dovuto autorizzare la pubblicazione della carta ad aprile. Da quel momento è stato un continuo rinvio e rimpalli fra Sogin Ispra e ministeri.

TRE REGIONI ESCLUSE - Nel frattempo è emerso che dalla Cnapi sarebbero state escluse tre regioni a rischio sismico: Marche, Umbria e praticamente l'intera Emilia Romagna, come riferito da Alessandro Bratti, presidente della commissione di inchiesta sui rifiuti. Il deputato del Pd ha aggiunto che nel caso venissero rispettati i criteri dell'Ispra dalla Cnapi dovrebbe rimanere escluso il 70 per cento del territorio nazionale. Nei mesi scorsi però le Marche erano state indicate come una delle regioni «in pole position» per accogliere il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, assieme a Puglia, Lazio, Toscana, Veneto e Basilicata.

(FONTE - DIARIODELWEB.IT)


lunedì 24 agosto 2015

A S’ANTONINO LA FESTA CONTINUA

(FONTE - FOTO LA VOCE DI CHIVASSO - 24 AGOSTO 2015)
Sul settimanale La Voce di Chivasso, che trovate in edicola da questa mattina, a pagina 27, nell’articolo, titolato “A S’ANTONINO LA FESTA CONTINUA”, testualmente leggiamo:

“E’ partita con grande successo di pubblico “Al dì dlà Festa”, la patronale di Sant’Antonino di Saluggia promossa dalla pro Loco. I festeggiamenti si sono aperti giovedì sera con il Torneo di Pinnacola alla baraonda per poi continuare ininterrottamente finoa  domenica. Un’alternarsi di eventi che hanno avuto come protagonisti il buon cibo, la musica e gli appuntamenti sportivi e culturali che hanno reso riuscitissima la festa. Ma tanti sono stati anche gli appuntamenti religiosi: dalla mostra “Sant’Antonino si mostra-450esimo anno di fondazione” inaugurata sabato pomeriggio , agli omaggi dei ragazzi dell’oratorio a Don Bosco e dalla banda di San’Antonino al maestro Mauro Bosio fino alla processione in onore del Santo Patrono.

Il resto del testo potete leggerlo sul settimanale La Voce di Chivasso, che trovate in edicola da questa mattina, a pagina 27, nell’articolo, titolato “A S’ANTONINO LA FESTA CONTINUA”.

Ciao alla prossima
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venerdì 21 agosto 2015

TOTOSINDACO 4 – NOI L’AVEVAMO PREVISTO…




COME PERDERE o VINCERE LE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI
(Suggerimenti disinteressati e sommessi)

E adesso ?


E adesso, potevamo iniziare questo brano con il titolo che vi abbiamo proposto “NOI L’AVEVAMO PREVISTO…” ed invece scegliamo un titolo diverso “COME PERDERE o VINCERE LE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI - Suggerimenti disinteressati e sommessi”, ai diversi schieramenti in campo. 

Ca va sans dire, Liberi come sempre di ascoltarci oppure di ignorare le nostre previsioni, che puntualmente, si realizzano.


CENTRO – SINISTRA

Partiamo dall’area che in questo momento è attraversata dalle perturbazioni più intense. La dichiarazione rilasciata dal segretario cittadino del Partito Democratico, Filippo Stramaccioni, a La Nuova Periferia di mercoledì 19 agosto 2015, pubblicata nell’articolo titolato “PER IL DOPO BARBERIS IL CENTRO SINISTRA E IL PD SI POTREBBERO AFFIDARE A CLAUDIO RELINO” (Clicca QUI), conferma le nostre supposizioni, espresse il 19 giugno 2015 nel brano titolato TOTOSINDACO 3 IL NUOVO CANDIDATO DEL CENTRO SINISTRA (Clicca QUI). “Sinceramente non abbiamo ancora trattato il tema – spiega Filippo Stramaccioni – segretario del Pd – siamo al lavoro per individuare le persone e con l’arrivo del nuovo anno sicuramente tratteremo l’argomento. Il nome di Relino sarà uno di quelli da tenere in considerazione, ma come già detto ancora non ne abbiamo discusso. Sicuramente il nome del nostro candidato sarà frutto di una condivisione di idee comuni e se necessario organizzeremo anche le primarie”.

Disinteressatamente e sommessamente annotiamo:

1) le riunioni carbonare per decidere su chi orientare la scelta ci sono già state e le indicazioni sono state chiare;

2) se il PD ricandida lo stesso cavallo delle ultime elezioni, buona parte della Sinistra locale o non va a votare oppure finisce come nell’anno 2012: vota dalla parte opposta;

3) il candidato Claudio Relino ha buone probabilità di raccogliere il consenso dei Moderati di Centro e dei sempre più crescenti scontenti dell’operato dell’attuale Amministrazione Comunale;

4) contarsi con le Primarie Comunali non è di buon auspicio: il sangue versato non potrebbe che danneggiare il vincente;

5) e adesso ? Sposare oggi la corrente del leader Matteo Renzi, quando ieri si è urlato al vento: “Io sto con Cuperlo” significa cestinare ogni coerenza per attaccarsi alla seggiola a tutti i costi.

Ergo: il candidato Claudio Relino è l’unico credibile a disposizione del Centro Sinistra Saluggese in questo momento. 

Un ritorno all’anima Democristiana del PD, che potrebbe essere vincente.


CENTRO – DESTRA

Ribadiamo il concetto già espresso il 15 giugno 2015 nell’articolo titolato TOTOSINDACO 3 – IL NUOVO CANDIDATO DEL CENTRO SINISTRA (Clicca QUI): Forza Italia è defunta. La Lega Nord non è più attiva localmente. Il Nuovo Centro Destra non è mai esistito. Fratelli d’Italia non si sono mai destati. 



Ora le novità potrebbero essere diverse:

1) sulla volontà, annunciata ai media dal Sindaco Barberis qualche tempo fa, di non ricandidarsi (Clicca QUI), potrebbe esserci un ripensamento. Parrebbe infatti giusto che il primo cittadino uscente, scevro da impegni giudiziari, si confrontasse con l’elettorato per verificare numericamente il gradimento del lavoro svolto nel quinquennio.

2) La possibilità che si candidi a Sindaco una donna, esterna all’attuale Consiglio Comunale, per la Lista Civica Insieme per la Nostra Gente, sta scemando. Ma le quote rosa non si perdono d’animo. In aumento, coram populo, sono in rialzo le quotazioni di qualcuno cui sta stretta la seggiola da Vice-Sindaco. E sappiamo quanto conti vincere a S.Antonino nelle Elezioni Comunali di Saluggia. Si aggiunge inoltre l’eventualità che un componente della Giunta in carica, dopo l’effettiva e consacrata rinunzia dell’attuale primo cittadino, ne raccolga la cospicua eredità, e tenti di elevarsi dallo scranno di Assessore a quello di Sindaco. 

3) Crediamo quindi che, contro un candidato moderato di Centro – Sinistra, sostenuto da tutto il Centro e da tutta la Sinistra, e senza l’aiuto della cosiddetta Destra Sociale ed Indipendenti Moderati nonché dei tanti scontenti e numerosi astenuti, le tre opzioni proposte si rivelerebbero un insuccesso preannunciato, per ciò che rimane del Centro-Destra saluggese, radunato nella Lista Civica “Insieme per la Nostra Gente”.

Ergo: chiunque sia il candidato di quello che rimane del Centro-Destra Saluggese è meglio che effettui immediatamente un’operazione di ricucitura politica delle ferite che si sono aperte fra le varie componenti. 

Altrimenti, la sconfitta è Assicurata.

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SP 29 – ORA OCCHIO AL TELELASER DI ULTIMA GENERAZIONE; LIMITE A 50 KM\H E SEGNALETICA ORIZZONTALE NUOVA.

Carissime Lettrici 

e
Carissimi Lettori


Vi ricordate il nostro brano del 03 luglio scorso titolato “SETTE MILIONI PER STRADE E SCUOLE… NULLA PER I PONTI FS “PER SALUGGIA” ???” (Clicca QUI).

Vi portavamo a conoscenza cha la Provincia di Vercelli aveva stanziato Sette milioni di Euro per la messa in sicurezza delle Strade Provinciali e delle Scuole gestite dall’Ente vercellese.

Come potete vedere dalle immagini scattate ieri sulla Strada Provinciale SP 29, quella che conduce dalla Rocca di Villaneggia (Provincia di Torino) al centro abitato di Saluggia (Provincia di Vercelli) a partire da ieri abbiamo due “grandi novità”:

20 AGOSTO 2015 - SALUGGIA (VC) - IL NUOVO LIMITE DI 50 KM\H SULLA SP 29 NEL TRATTO CHE COLLEGA LA ROCCA DI VILLAREGGIA (TO) E SALUGGIA (VC)

20 AGOSTO 2015 - SALUGGIA (VC) - LA NUOVA SEGNALETICA ORIZZONTALE - LINEA BIANCA CONTINUA - SULLA SP 29 NEL TRATTO CHE COLLEGA LA ROCCA DI VILLAREGGIA (TO) E SALUGGIA (VC)

20 AGOSTO 2015 - SALUGGIA (VC) - LA NUOVA SEGNALETICA ORIZZONTALE - LINEA BIANCA CONTINUA - SULLA SP 29 NEL TRATTO CHE COLLEGA LA ROCCA DI VILLAREGGIA (TO) E SALUGGIA (VC)

20 AGOSTO 2015 - SALUGGIA (VC) - LA NUOVA SEGNALETICA ORIZZONTALE - LINEA BIANCA CONTINUA - SULLA SP 29 NEL TRATTO CHE COLLEGA SALUGGIA(VC) CON LA ROCCA DI VILLAREGGIA (TO)

1) è stata rifatta la segnaletica orizzontale (Linea Continua - quindi divieto di sorpasso - su tutto il tratto pericoloso che costeggia il Canale Depretis già teatro di alcuni pericolosi e mortali incidenti – Clicca QUIClicca QUI);


2) è stato fissato, per quel tratto di Strada Provinciale il limite di 50 Km\h. Quindi automobilisti in transito ricordatevi che su quel tratto di strada non potete né effettuare sorpassi, né andare sino a 90 Km\h come previsto dal Codice della Strada sulle altre Strade Provinciali, non vincolate da limiti di velocità. 


Forse questo servirà ad impedire altri incidenti mortali come accaduto in passato (Clicca QUI e Clicca QUI). Ma occhio d’ora in avanti a percorrere quel tratto di strada entro la velocità stabilita dal limite enunciato sul cartello stradale. Chi è investito dall’Autorità di far rispettare il Codice della Strada ora è autorizzato a tutti gli effetti a sanzionare, anche duramente, i trasgressori. Tra l’altro, secondo quando appreso da nostre fonti, anche con l’uso del Telelaser di nuova generazione (Ndr. – che una volta puntato sulla targa dell’auto in movimento, oltre a stabilire la velocità effettiva in tempo reale, in un secondo e mezzo apre un collegamento con le varie banche dati e l’apparecchiatura "legge" la validità della copertura assicurativa, la data di scadenza del collaudo dell’automobile e verifica anche se esistono denunce di furto.).


E' se qualcuno avesse qualche dubbio sulla possibilità che venga utilizzato il Telelaser di ultima generazione su quel tratto di strada, vada a rileggersi il nostro brano, in data 29 gennaio 2015, titolato: "LA PROVINCIA ORDINA: SI METTA SUBITO IN SICUREZZA LA STRADA SP29" (Clicca QUI).

Automobilista avvisato, auto e mezzo salvato.


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giovedì 20 agosto 2015

SI' ALLA FUSIONE SORIN-CYBERONICS: IL TRIBUNALE CONTRO L'AVVOCATURA DELLO STATO

Il Tribunale di Milano ha rigettato l'opposizione dell'avvocatura dello Stato all'integrazione tra Sorin e Cyberonics. Il 22 settembre è convocata l'assemblea straordinaria della società Usa, il matrimonio atteso entro la fine dell'anno

SALUGGIA (VC) - IL COMPRENSORIO INDUSTRIALE SORIN 

MILANO - Il matrimonio tra l'italiana Sorin e l'americana Cyberonics, società specializzate nel settore dei dispositivi medici, procede. Il Tribunale di Milano ha infatti rigettato l'opposizione dell'avvocatura dello Stato alla fusione, consentendo così di proseguire il processo di integrazione che "porterà alla nascita di un leader globale nelle tecnologie medicali".

Sorin - si legge in una nota del gruppo italiano - comunica la decisione a favore sull'azione di opposizione dei creditori, intentata dall'avvocato dello Stato di Milano per fermare la prospettata operazione di integrazione nella società di nuova costituzione Livanova. Facendo seguito all'udienza del 17 agosto, la sezione civile del tribunale di Milano ha oggi emesso una decisione favorevole consentendo così il proseguimento dell'operazione.

Lo scorso luglio l'avvocatura dello Stato, su richiesta del Ministero dell'Ambiente, si era opposta alla fusione che avrebbe lo scopo, secondo l'accusa, di allontanare eventuali responsabilità nella causa per inquinamento ambientale, tuttora in corso, nei confronti della ex controllante Snia. "Accogliamo con soddisfazione il rapido riesame della questione da parte del Tribunale e continuiamo a fare progressi verso la costituzione di Livanova - ha commentato André-Michel Ballester, amministratore delegato di Sorin - da parte nostra continueremo altresì a dialogare in modo costruttivo con le competenti autorità italiane sulle questioni insorte".

Un comunicato congiunto delle due società ha poi spiegato che la fusione, che darà appunto vita a Livanova, passerà al vaglio dell'assemblea degli azionisti della società Usa il prossimo 22 settembre, dopo aver ricevuto l'ok dei due cda e dell'assemblea dei soci Sorin. L'assemblea straordinaria, informano le due società, si terrà alle 10 ora locale, nella sede di Cyberonics a Houston, in Texas. Avranno diritto di voto gli azionisti di Cyberonics al termine della giornata lavorativa di oggi. Le due società prevedono che l'operazione si perfezioni nel corso del quarto trimestre del 2015.

(FONTE -
20 AGOSTO 2015)

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