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lunedì 29 febbraio 2016

NUCLEARE - DEPOSITO NAZIONALE FRANCESE 10 MILIONI DI EURO UNA TANTUM + 4 MILIONI DI EURO DI TASSE CHE RESTANO SUL TERRITORIO



Soulaines-Dhuys - "Dialogo, condivisione e trasparenza". Fabio Chiaravalli, direttore Sogin deposito nazionale e parco tecnologico, sintetizza così la strada scelta per arrivare alla costruzione dell'infrastruttura in cui verranno stoccati definitivamente circa 75.000 metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media attività e, temporaneamente, altri 15.000 metri cubi di rifiuti ad alta attività. Sogin ha individuato alcune decine di aree potenzialmente idonee, distribuite sul territorio italiano, sulla base dei ferrei criteri dettati dalla guida tecnica emessa dall'Ispra, l'istituto superiore per la ricerca ambientale.

La lista è stata consegnata ai ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente che devono dare l'ok alla sua pubblicazione. Da quel momento partirà una consultazione pubblica con cittadini, associazioni ed enti locali, che sfocerà in un seminario nazionale, al termine del quale saranno raccolte tutte le osservazioni per arrivare a stilare una carta definitiva delle aree idonee. "Confidiamo che la condivisione dell'intero processo", dice Chiaravalli, "porterà alcuni territori ad avanzare una propria candidatura". L'opera, che risponde a una direttiva europea, assicura investimenti per 1,5 miliardi di euro, 1.500 posti di lavoro per 4 anni e 700 durante il suo esercizio, incentivi e infrastrutture per il territorio che vorrà ospitarla, oltre a un parco tecnologico destinato alla ricerca. Dei circa 90.000 metri cubi di rifiuti radioattivi che vi verranno raccolti complessivamente e oggi sparsi su tutto il territorio nazionale, il 60% deriverà dallo smantellamento dei vecchi impianti nucleari e il restante 40% dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca che continueranno a produrne anche in futuro.

L'esempio migliore di collaborazione tra società di gestione dei rifiuti e cittadini è forse quello francese. A Soulaines-Dhuys la necessità di ospitare il deposito nazionale da un milione di metri cubi fu comunicata nel 1984. E, con buona pace del Governo centrale, immediate furono le reazioni di protesta degli agricoltori e dei politici locali. Il sindaco della cittadina, Philippe Dallemagne, la racconta così: "Scendemmo in piazza a protestare, bloccammo le strade e organizzammo un referendum da cui emerse che l'84% della popolazione era contrario. Il Governo fu obbligato a sedersi al tavolo. E l'apertura del dialogo cambiò le carte in tavola". Gli fa eco Gilles Gerard, all'epoca vice primo cittadino di Epothemont, paesino a meno di quattro chilometri dal deposito: "Per noi il nucleare era Hiroshima, ma eravamo solo ignoranti", Secondo Dallemagne, che è anche deputato dipartimentale dell'Aube, "se oggi organizzassimo la stessa consultazione, il rapporto tra sì e no sarebbe completamente capovolto".

Il sito, a sentire gli amministratori locali, ha portato ricchezza, lavoro e infrastrutture. "E ha anche invertito la piramide demografica", esulta Dallemagne. Andra, la società pubblica che gestisce il deposito, ha versato 10 milioni una tantum e paga alle comunità locali circa 4 milioni di euro di tasse aggiuntive all'anno che restano sul territorio, cifra che arriva a sfiorare gli 8 milioni se si guarda all'intero Dipartimento. Andra svolge annualmente oltre 12.000 controlli sulla qualità dell'aria, del terreno e dell'acqua. Ma ben più importanti, per la tranquillità della popolazione, sono le analisi indipendenti condotte dalla Comunità di informazione locale, in cui siedono politici, medici, sindacalisti e ambientalisti. I controlli vengono finanziati dalla stessa Andra e affidati a laboratori certificati da due importanti associazioni anti-nucleare. La fiducia che è venuta a instaurarsi in questi anni è talmente alta che la comunità dei comuni di Soulaines intende candidarsi a ospitare un ulteriore deposito. "E questa volta", dice Dallemagne, "non vogliamo soldi ma lavoro".

L'impatto sul paesaggio è pressoché inesistente. Il deposito, immerso nei boschi, è composto da grandi celle di cemento armato dentro cui vengono posti fusti di acciaio, contenenti i rifiuti, riempiti di malta cementizia. Quando le celle sono piene vengono colmate di sabbia, sigillate con un tetto di cemento armato e impermeabilizzate. A deposito esaurito, le celle saranno ricoperte da vari strati di terreno per assumere l'aspetto di piccole collinette erbose. Rispetto al deposito francese, quello italiano prevede una protezione in più: i bidoni, prima di essere depositati nelle celle, verranno sigillati in un ulteriore modulo di calcestruzzo. Tutto verrà progettato per resistere 350 anni, il tempo necessario al decadimento della radioattività dei rifiuti. Patrice Torres dirige il deposito nazionale dell'Aube dal 2008. "La chiave di ogni cosa", afferma, "è creare e conservare la fiducia. Bisogna spiegare perché si fa una cosa e come la si fa. Ma la fiducia", avverte, "non è per sempre e va rinnovata ogni giorno, attraverso il confronto e la trasparenza". E "rimuovere ogni dubbio con il confronto e la trasparenza", conclude Chiaravalli, "è il nostro impegno di oggi e di domani". 

martedì 23 febbraio 2016

POZZI REPLICA A OLIVERO:"SUL NUCLEARE FA TERRORISMO".

L'EX SINDACO DI SALUGGIA FRANCO POZZI (FONTE - LA VOCE DI CHIVASSO)
La polemica innescata dall’approvazione del Nuovo Piano Regolatore Comunale non sembra placarsi. Anzi, si arricchisce di un nuovo capitolo pubblicato sull'edizione odierna del settimanale La Voce edizione di Chivasso, a pagina 30, nell'articolo a firma di Antonia Gorgoglione, titolato: "Pozzi replica Olivero: sul Nucleare fa Terrorismo".

Nel pezzo, testualmente, leggiamo: "Paola Olivero sta facendo terrorismo ideologico". Questa volta a parlare e Franco Pozzi. Dopo le critiche alla decisione di inserire all'interno della nuova variante del piano regolatore l'articolo 24 della legge sulle liberalizzazioni, che autorizza la costruzione di nuovi depositi nucleare anche senza il consenso dell’amministrazione comunale, l'ex dirigente dell'Impianto Eurex ed ex Primo cittadino di Saluggia, oggi membro della Commissione Ambiente, tiene a dare delle spiegazioni. Il primo appunto riguarda la possibilità, per Sorin, di ampliare il proprio stabilimento."Sì è vero - esordisce Pozzi -,  la Regione ha dato la possibilità di costruire, ma questo non cambia nulla rispetto a prima perché in un modo nell'altro lo ha sempre fatto". E di esempi ce ne sono. "Il Deposito D2 è stato costruito attraverso un'Ordinanza. Il Wmf, l'impianto che tratta i rifiuti solidi, ha usato l'articolo 24 della legge 27 del 2012. Quale quella stessa legge dice che al di là di quello che dicono i Comuni si può costruire se si tratta di un'opera di utilità pubblica". Anche il Cemex a più o meno subito lo stesso iter. “Sostanzialmente non cambia nulla. Anzi era addirittura meglio prima perché la ragione poteva dire tu a decidere di dare delle compensazioni nucleare". La situazione sarebbe quindi meno drammatica di quella che le sconsigliate vorrebbe far passare "Paola Olivero dovrebbe riflettere su quello che dice quando si parla di un pene di pericolo io penso all’amianto di Casale Monferrato. Qui la radioattività è molto al di sotto della soglia radiologica e non è mai morto nessuno. Basterebbe leggere rapporti che l’Arpa fa ogni tre mesi per rendersene conto".


Il resto dell'articolo lo potete leggere sull'edizione odierna del settimanale La Voce edizione di Chivasso, a pagina 30, nell'articolo a firma di Antonia Gorgoglione, titolato: "Pozzi replica Olivero: sul Nucleare fa Terrorismo".



Ciao alla prossima e
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marco.pasteris@yahoo.it

IL DEGRADO DEL PONTE DELLA DORA BALTEA...

E' giunta alla nostra casella di e-mail, marco.pasteris@yahoo.it, una richiesta di redazione e pubblicazione, da un nostro affezionato lettore che ci invia a corredo anche delle immagini esplicative della situazione descritta, che volentieri rilanciamo.
 
Eccola:
 
"Ciao Marco ...ascolta faresti un articolo sullo stato di degrado del ponte che porta a Torrazza della Dora...".
 
Certamente !!!
 
E c'è poco e nulla da scrivere !!!
 
Chi guarda queste immagini
e
meglio che si dia da fare a
mettere immediatamente mano
alla situazione di degrado
del Ponte sulla Dora Baltea !!!
 
Prima che arrivi la prossima alluvione...
 
SALUGGIA (VC) - 21 FEBBRAIO 2016 - IL PONTE SULLA DORA BALTEA
SALUGGIA (VC) - 21 FEBBRAIO 2016 - IL PONTE SULLA DORA BALTEA


SALUGGIA (VC) - 21 FEBBRAIO 2016 - IL PONTE SULLA DORA BALTEA


SALUGGIA (VC) - 21 FEBBRAIO 2016 - IL PONTE SULLA DORA BALTEA


SALUGGIA (VC) - 21 FEBBRAIO 2016 - IL PONTE SULLA DORA BALTEA


SALUGGIA (VC) - 21 FEBBRAIO 2016 - IL PONTE SULLA DORA BALTEA
 
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CIAO GIGI RIZZI


E' mancato all'affetto dei Suoi Cari e di Tanti Amici di Saluggia, compreso chi vi umilmente scrive e riporta la notizia,
Giuseppe "Beppe" Melle.
 
A Saluggia tutti lo conoscevano con il soprannome di Gigi Rizzi, per la sua passione per le auto sportive coltivata sin da giovane.
 
Io, nell'unirmi al dolore della Sua Famiglia, lo ricordo anche per la sua cordialità ed il suo sorriso, ogni volta che ci incontravamo sulla strada di casa, in Via Ponte Rocca a Saluggia.
 
I funerali si sono svolti ieri nella
Chiesa Parroccchiale.
 
A Beppe, il nostro Caro e Cristiano Saluto:
 
Rèquiem aetèrnam,
dona eis, Domine,
et lux perpètua lùceat eis.
Requiéscant in pace.
Amen.
 
L'eterno riposo,
dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la Luce perpetua.
Riposino in pace.
Amen
 
Ciao Gigi Rizzi
 
marco.pasteris@yahoo.it

mercoledì 17 febbraio 2016

DEPOSITO NAZIONALE A SALUGGIA ? MOLINARI: "LA REGIONE NON SI E' NASCOSTA"

(GABRIELE MOLINARI - CONSIGLIERE REGIONALE PARTITO DEMOCRATICO)
"In merito all'adeguamento del piano regolatore di Saluggia, la Regione non si è nascosta dietro a un dito: tramite i suoi funzionari ha infatti previsto le facoltà esistenti ex lege di deroga agli strumenti urbanistici per l'eventuale messa in sicurezza del sito già esistente. L’assessore Alberto Valmaggia ha poi ribadito l’importanza di una scelta tempestiva sul deposito nazionale da parte del Governo".

Interviene così Gabriele Molinari, consigliere regionale del Partito Democratico, sulle polemiche per il nuovo piano regolatore di Saluggia. "Non ho capito il motivo di queste polemiche, in effetti. Spero - auspica - che dopo la conferenza stampa della settima scorsa, ogni aspetto sia stato chiarito". Molinari fa notare come, a chi sostiene che con le prescrizioni adottate dalla Regione al nuovo strumento urbanistico di Saluggia 'Sogin avrà carta bianca rispetto all’ampliamento dell’attuale deposito', sia più corretto parlare di "una legge dello Stato, in vigore ormai da qualche anno, a cui è stata attribuita la facoltà di messa in sicurezza di siti come quello vercellese. Sono cose note - ribadisce - dal 2012 e non si tratta quindi di alcuna novità". Il consigliere regionale del Pd ritorna poi sul deposito nazionale che "per ragioni più volte illustrate, in particolare dai tecnici, non dovrà essere localizzato nell’area di Saluggia". Poi cita "il nuovo codice appalti" dove "è contenuta una serie di principi generali, che vanno verso una mitigazione di quelle facoltà di deroga alle normali procedure". Gli sforzi della Regione Piemonte, promette poi Molinari, mireranno "a tenere alta l’attenzione sui temi in questione, richiamando il Governo alle proprie responsabilità: tanto alle scelte che deve compiere, quanto alla tempestività delle stesse".

Ritornando sulle polemiche della sua presenza e quella di Giovanni Corgnati (altro consigliere del Pd) alla presentazione del piano regolatore di un comune di centrodestra, Molinari spiega come "se davvero grazie ad esso, si potranno garantire, come si spera, nuovi posti di lavoro, credo - ribadisce - sia del tutto inutile perdersi in polemiche 'di bandiera'. Il lavoro non è di un partito o dell’altro, il lavoro non ha colore politico"

(FONTE - LA SESIA VERCELLI)

SOGIN, IPOTETICI "100 INDIRIZZI" PER DEPOSITO SCORIE NUCLEARI

Centrale di Trino, ultimo trasporto verso la Francia del combustibile irraggiato (Sogin) © ANSA/Ansa
ROMA - "Le aree sono alcune decine. E alcune di queste aree sono abbastanza grandi per fare più di un deposito"; il che significa che ci sono "un centinaio di siti in cui farlo: ipotetici '100 indirizzi'". Lo afferma il presidente della Sogin Giuseppe Zollino, nel corso di un convegno sul nucleare alla Camera, parlando della mappa delle aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi.

"Quando ho cento possibili indirizzi - osserva Zollino - o tiro i dadi o inizio a discutere con le persone. Se qualcuno si candidasse, anche dopo che gliel'abbiamo spiegato, non ha nessun vincolo. In caso di fallimento della trattativa, è previsto dal procedimento che si prendano in considerazione le aree più idonee. Ma è una soluzione da scongiurare perché è molto meglio una negoziazione che un decreto della presidenza della Repubblica" che decida l'area. Per il presidente della Sogin "il problema non è se la Carta (delle aree potenzialmente idonee, ndr) tarda la pubblicazione tre mesi ma se la negoziazione invece che quattro anni ce ne mette quaranta. Avere un deposito nazionale significa avere Paese civilmente evoluto". Il deposito nazionale, spiega Zollino, è "una struttura intrinsecamente sicura, non è niente di trascendentale, è una infrastruttura statica dove non c'è nessun processo attivo"; ed è "un'opzione preferibile" a depositi regionali. Per il presidente di Sogin occorrerà invece "organizzare bene tutto il sistema dei controlli" e soprattutto "curare la fase del sistema dei trasporti dei rifiuti, che dovrà essere integrato. Sarebbe strano che ogni giorno partissero convogli dagli ospedali d'Italia". Dovrebbe ospitare "circa 30.000 metri cubi; deposito sarà pieno verso il 2045-2050. Il trasporto richiederà diversi anni. Ospiterà tutto quello prodotto in Italia dalle attività nucleari; il deposito chiuderà il ciclo dell'elettronucleare italiano; a questo si aggiungerà quello ospedaliero e industriale. Poi probabilmente dovrà essere ampliato o dovrà esserne costruito un altro".

Sereni,trasparenza-informazione su gestione rifiuti
"La gestione dei rifiuti radioattivi richiede la massima sicurezza delle popolazioni e dell'ambiente, per questo è necessario assicurare un continuo monitoraggio e controlli scrupolosi. Sulle attività e sui processi in corso è necessario che il Parlamento mantenga alta la sensibilità. Il contributo della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esse correlati sarà in questo come in altri ambiti fondamentale". Lo ha detto la Vice presidente della Camera, Marina Sereni, salutando a Montecitorio gli intervenuti al convegno "La gestione dei rifiuti radioattivi e il sistema dei controlli. Esperienze a confronto tra Francia, Spagna e Italia". "L'Italia - ha ricordato - ha definitivamente abbandonato l'opzione del nucleare con i referendum del 1987 e, da ultimo, del 2011 privilegiando il ricorso ad altre fonti energetiche". Ma, - ha aggiunto - "le relazioni della Commissione di inchiesta della passata e della presente legislatura hanno messo in evidenza alcune criticità connesse ai ritardi nell'attività di decommissioning, al sistema dei controlli e alla mancanza di un deposito nazionale in cui collocare i rifiuti. Altro nodo da affrontare riguarda la pubblicazione della Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale, sul quale sarà avviato l'iter per la definitiva localizzazione e realizzazione del sito, un processo non facile in cui non possiamo escludere l'insorgere di opposizioni locali". Servono "trasparenza nel processo decisionale, informazione e coinvolgimento". Infine la Vice presidente ha ricordato che l'Italia ha recepito nel 2014 la direttiva europea, che istituisce un quadro per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. "Non è però ancora operativo l'Ispettorato nucleare per la sicurezza nucleare e la radioprotezione e non è stato definito il programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi". Passi avanti e ritardi da colmare: "L'iniziativa odierna è importante - ha concluso - perché consente di discutere del tema della gestione dei rifiuti radioattivi e del sistema dei controlli anche nel contesto della situazione europea grazie agli interventi del rappresentante della Commissione europea e dei relatori di Francia e Spagna in cui sono in corso esperienze interessanti".

Ispra, non si possono usare depositi temporanei
''Non è possibile pensare di continuare a usare i depositi temporanei, sia pure nella massima garanzia di sicurezza'' ha detto il direttore dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) Stefano Laporta. ''L'Italia è un Paese - continua Laporta parlando dei rifiuti radioattivi e del deposito nazionale - che può affrontare, gestire e risolvere la situazione: dal punto di vista tecnico scientifico ci siamo''. Laporta annuncia che ''dal 26 al 28 ottobre ospiteremo la riunione dei capi delle Autorità di regolazione dei Paesi occidentali''; e che nella ''seconda decade di novembre ospiteremo la visita dell'Agenzia atomica internazionale'' che periodicamente viene fatta ''per fare il punto della situazione nel Paese membro: stiamo preparando al meglio l'appuntamento, ma sono certo che alcuni nodi verranno al pettine''.

Bratti,al più presto inizi processo scelta deposito
"Dobbiamo gestire una quantità importante di rifiuti a bassa e media attività nella maniera che prevede la normativa europea. Per questo abbiamo la necessità di costruire un deposito unico in Italia" e "per questo dobbiamo partire al più presto con la discussione complessa e difficile" realtiva "al processo di scelta del luogo dove costruire il deposito" ha avvertito il presidente della commissione Ecomafie Alessandro Bratti ricordando che già "da qualche mese la commissione ha consegnato alla Camera e al Senato" una relazione in cui vengono messi "in evidenza quali siano i problemi". Tra le difficoltà del sistema dei rifiuti radioattivi in Italia, ci sono quelli della "gestione, la lentezza del decommissioning degli impianti nucleari", e i "problemi legati al fatto che non esiste ancora una struttura di controllo definita"; anche se in realtà c'è ma è "all'interno di un organismo più ampio come Ispra", eppure "abbiamo scelto un altro percorso" a cui "non abbiamo ancora dato le gambe" tipo l'Isin, l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione.

Anci, coinvolgere comuni in disattivazione siti
Tra i temi irrisolti nella politica italiana sul nucleare c'è anche il mancato coinvolgimento dei Comuni nella disattivazione dei siti attuali: lo segnala il coordinatore della Consulta Anci dei Comuni sede di servitù nucleari, Alessandro Portinaro, ricordando come nei giorni scorso la Regione Piemonte, "nell'iter di revisione del piano regolatore di Saluggia, abbia applicato per la prima volta quanto previsto dall'art. 24 della legge 27/2012, che autorizza la realizzazione di interventi per lo smantellamento, anche in contrasto con quanto previsto dai piani regolatori, togliendo quindi ai Comuni un ulteriore strumento di governo del proprio territorio". "Speriamo quindi - auspica Portinaro - che il governo riprenda in mano il dossier nucleare e faccia ripartire il processo: pubblicazione della Cnapi, programma nazionale, Isin e un intervento sulla governance di Sogin, che da mesi vive in una situazione difficile. Abbiamo bisogno di un'azienda di Stato seria e che possa svolgere il suo compito bene, evitando di accumulare ritardi e di rendersi protagonista di pagine da dimenticare, come la recente costruzione del D2 di Saluggia (uno dei nuovi depositi che Sogin sta costruendo sui siti attuali) che, prima ancora di entrare in funzione - conclude l'esponente Anci - presenta già crepe e ossidazioni, come puntualmente rilevato da Ispra".

(FONTE - ANSA)

NUCLEARE, SOGIN: “VINCOLI IN ITALIA STRETTI, CONSEGUENZE SU TEMPI E COSTI"

(FONTE - DIRE.IT)
ROMA – Rispetto alla gestione del decommissioningin Italia ci sono vincoli più stretti“, e “non voglio mettere la polvere sotto al tappeto ma ciò ha conseguenze su tempi e costi”. Giuseppe Zollino, presidente di Sogin, lo dice intervenendo al convegno ‘La gestione dei rifiuti radioattivi e il sistema dei controlli. Esperienze a confronto tra Francia, Spagna e Italia’, alla sala ‘Aldo Moro’ di Montecitorio e promosso dalla stessa commissione.
“I volumi da gestire sono quelli”, spiega Zollino riferendosi alle cifre fornite nel corso del convegno (30mila metri cubi gia’ prodotti e presenti nei siti, 40mila mc dallo smantellamento delle centrali, mille mc dal riprocessamento del combustibile, 500 mc prodotti ogni anno da attività varie, ndr), ci sono “rifiuti pregressi legati all’attività delle centrali e al loro mantenimento in sicurezza”, gestiti con “procedure già oggi molto rigide di trattamento e conservazione”: insomma, “li coccoliamo i nostri rifiuti“. Ciò detto, “Sogin non ha nessun interesse a fare le cose male e ha tutto interesse a farle in fretta”, spiega il presidente della società pubblica, “e chi governa Sogin ha tutto l’interesse a creare le condizioni perché si faccia in fretta, ma sulla qualità posso garantire la massima attenzione”. Insomma, anche alla luce del fatto che, per la natura centenaria e millenaria del problema delle scorie “lo smantellamento si può fare con costi tendenti a infinito”, conclude Zollino, “ma le responsabilità non può averle solo Sogin, è tanto grande il problema che la situazione è da sbrogliare e rimettere insieme” con la collaborazione di tutti.

(FONTE - DIRE.IT)

martedì 16 febbraio 2016

LA SORIN PORTERÀ NUOVO LAVORO

SALUGGIA (VC) - 10 FEBBRAIO 2016 - IL CONSIGLIERE REGIONALE CORGNATI, IL SINDACO BARBERIS, L'ASSESSORE REGIONALE VALMAGGIA ED IL CONSIGLIERE REGIONALE MOLINARI 
Sul settimanale La Voce di Chivasso a pagina 29 nell'articolo a firma di Antonia Gorgoglione titolato “La Sorin porterà nuovo lavoro” testualmente leggiamo:

"Si doveva parlare della situazione dei siti nucleari Saluggese, invece, la conferenza di mercoledì sera si è trasformata in una risposta alle accuse mosse dall'ex consigliera del PD, Paolo Olivero, alla nuova variante al Piano regolatore comunale. Approvata lo scorso 18 gennaio dal Consiglio Regionale del Piemonte, consentirà di "costruire in qualsiasi momento in zona impropria della città" grazie ad una clausola sostenuto caldamente dall'Amministrazione Saluggese e dal Consiglio Comunale. Ma non da Olivero. L'ex consigliera comunale, che siede anche in consiglio provinciale, la considera infatti un via libera alla costruzione di "mostri con la forma di betoniere e cemento armato" al deposito unico nazionale.
Mercoledì sera, durante la conferenza stampa, l'Assessore Regionale all'Ambiente, Alberto Valmaggia, il Consigliere Regionale Giovanni Corgnati e Gabriele Molinari ed il Sindaco Firmino Barberis si sono quindi soffermati sull'ampliamento della Sorin, possibile proprio grazie alla nuova clausola. "Aumenteranno i posti di lavoro" così hanno concordato i quattro, quasi all'unisono.

Il resto del testo lo potete leggere sul settimanale La Voce di Chivasso a pagina 29 nell'articolo a firma di Antonia Gorgoglione titolato “La Sorin porterà nuovo lavoro”.


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NUCLEARE: VIA LIBERA REGIONE PIEMONTE A DISMISSIONE SALUGGIA

SALUGGIA (VC) - IL SITO EUREX - SOGIN
TORINO, 15 FEB - La Regione Piemonte ha dato il via libera al piano complessivo di Sogin per la dismissione del sito nucleare di Saluggia, formalmente considerato ancora in esercizio sebbene non più in uso da 30 anni. Tale dismissione prevede però una serie di passaggi sui quali saranno necessari ulteriori approfondimenti tecnici, che verranno autorizzati di volta in volta. La delibera che contiene queste scelte, presentata dall'assessore all'Ambiente Alberto Valmaggia, è stata approvata dalla Giunta Chiamparino nella riunione di oggi.

"Accogliamo il principio che si passa alla disattivazione - spiega Valmaggia - anche perché altrimenti si continuano ad applicare i protocolli e a spendere come se il deposito fosse in attività. Ma ci riserviamo e chiediamo approfondimenti tecnici sui singoli passaggi che saranno necessari".

"Nella delibera - aggiunge - abbiamo ribadito ancora con forza la necessità di definire il tema del deposito nazionale della scorie radioattive. La giusta preoccupazione del territorio è infatti che i depositi provvisori del Piemonte, Regione che ha la maggior parte delle scorie, possano diventare definitivi. La delibera contiene quindi anche un impegno a sollecitare il governo affinché comunichi quanto prima alla Sogin il nulla osta alla pubblicazione della Carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare la struttura". (FONTE - ANSA).

lunedì 15 febbraio 2016

E’ NATA L’ASSOCIAZIONE PER IL GEMELLAGGIO “LUIGI CARLO FARINI”



Con la Deliberazione della Giunta Comunale n. 13  del 04 febbraio 2016, l’Amministrazione Comunale, ha preso atto della costituzione dell’Associazione “Luigi Carlo Farini”.

Nelle intenzioni dell’attuale Amministrazione Comunale, si  vuole di dare maggior impulso al gemellaggio con Russi di Romagna, anche con contatti e collaborazioni con i comuni di Beaumont e Bopfingen, gemellati con Russi ma non con Saluggia.  

Si è pertanto ritenuto di invitare sia i membri del vecchio Comitato che altri cittadini che si sono dichiarati disponibili, a costituire una Associazione che si facesse direttamente carico, così come avviene da tempo a Russi, delle attività di gemellaggio, presentando all’Assessorato – Politiche Sociali - le proposte di programma che,  potranno essere realizzate.



L’Associazione “Luigi Carlo Farini” è nata ufficialmente il 25 Gennaio 2016 con atto costitutivo dei Soci Fondatori che  è stato integrato alla deliberazione n. 13 del 04 febbraio 2015 e che vi presentiamo:






L’Associazione “Luigi Carlo Farini” persegue gli scopi contenuti nello Statuto che vi presentiamo:








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sabato 13 febbraio 2016

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ANNO CON L'INCENDIO DI RE CARNEVALE 2016

Oggi pomeriggio, 
Sabato 13 febbraio 2016, 
Saluggia ha vissuto il festoso epilogo 
del Carnevale 2016, 
organizzato dalla Famija Salugina.

L'ha fatto, con il ritrovo alle ore15
nella Piazza del Municipio.

Quindi,
 la Camminata Carnevalesca 
per le vie del paese,
con il Re e la Regina 
del Fagiolo di Saluggia,
accompagnati dalla Corte e
 dalle note della
Banda Musicale Don Bosco  
del
Gruppo Tamburini.

Al termine 
il rientro in Piazza del Municipio
con
il simbolico
Incendio di Re Carnevale
ed un caldo
ristoro
a base
di
Fagioli di Saluggia
offerti dagli organizzatori
della Famija Salugina.

Ecco alcune immagini
della divertente giornata 
vissuta oggi 
a Saluggia:

SALUGGIA (VC) - 13 FEBBRAIO 2016 - PIAZZA DEL MUNICIPIO -
IL RE E LA REGINA DEL FAGIOLO CON LA CORTE

SALUGGIA (VC) - 13 FEBBRAIO 2016 - PIAZZA DEL MUNICIPIO -
IL RE E LA REGINA DEL FAGIOLO A BORDO DELLA CARROZZA REALE

SALUGGIA (VC) - 13 FEBBRAIO 2016 - PIAZZA DEL MUNICIPIO -
IL RE E LA REGINA DEL FAGIOLO A BORDO DELLA CARROZZA REALE
SALUGGIA (VC) - 13 FEBBRAIO 2016 - PIAZZA DEL MUNICIPIO -
UN MOMENTO DELLA CAMMINATA CARNEVALESCA


SALUGGIA (VC) - 13 FEBBRAIO 2016 - PIAZZA DEL MUNICIPIO -
UN MOMENTO DELLA CAMMINATA CARNEVALESCA

SALUGGIA (VC) - 13 FEBBRAIO 2016 - PIAZZA DEL MUNICIPIO -
LA BANDA DON BOSCO ED IL GRUPPO TAMBURINI
SALUGGIA (VC) - 13 FEBBRAIO 2016 - PIAZZA DEL MUNICIPIO -
L'INCENDIO DI RE CARNEVALE


SALUGGIA (VC) - 13 FEBBRAIO 2016 - PIAZZA DEL MUNICIPIO -
IL RE E LA REGINA DEL FAGIOLO A BORDO DELLA CARROZZA REALE

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venerdì 12 febbraio 2016

I CONTI CON LA OLIVERO SI FARANNO ALL’INTERNO DEL PARTITO

(FONTE - LA STAMPA VERCELLI - 12 FEBBRAIO 2016)

Su La Stampa, Edizione di Vercelli, in edicola questa mattina, a pagina 45, nell’articolo a firma G.Or, titolato “IL PIANO REGOLATORE CONSENTE SOLTANTO L’AMPLIAMENTO DELL’AREA BIOMEDICALE SORIN” testualmente leggiamo

«Un atto dovuto, dopo un regolare iter burocratico e soprattutto dopo la disponibilità di Sorin ad ampliarsi. E l’ampliamento di Sorin spero arrivi presto, come un segnale coerente che porrà fine a tutte le polemiche». Così l’assessore regionale all’Ambiente Alberto Valmaggia liquida il polverone sul nuovo piano regolatore di Saluggia. Un piano approvato in soli due anni, spinto dal consigliere regionale Giovanni Corgnati e osteggiato da Paola Olivero, ex consigliere comunale e responsabile provinciale per l’Ambiente del Partito democratico, lo stesso di Corgnati. Il sindaco di Saluggia, Firmino Barberis, gongola per un piano «che non concede nulla al consumo di altro territorio, ad accezione di nuove volumetrie per l’ampliamento del comparto biomedicale». A fianco a lui c’è Corgnati, che in conferenza stampa fa il signore e fugge dalle polemiche, lasciando intendere che i conti con la Olivero si faranno all’interno del partito."

Il resto dell'articolo lo potete leggere su La Stampa, Edizione di Vercelli, in edicola questa mattina, a pagina 45, nel pezzo a firma G.Or, titolato “IL PIANO REGOLATORE CONSENTE SOLTANTO L’AMPLIAMENTO DELL’AREA BIOMEDICALE SORIN”.


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mercoledì 10 febbraio 2016

SCONTRO APERTO TRA GLI ESPONENTI DELLA REGIONE E LA PASIONARIA OLIVERO

(FONTE - LA STAMPA DI VERCELLI)

Sull'edizione di Vercelli, de La Stampa, che trovate in edicola oggi, nell'articolo a pagina 45, a firma di G.Or., titolato "Il nucleare a Saluggia divide i democratici", e sopratitolato "SCONTRO APERTO TRA GLI ESPONENTI DELLA REGIONE E LA PASIONARIA OLIVERO", testualmente leggiamo: "Lei, la pasionaria del Pd della Bassa, ha assicurato che quell'episodio è stato solo uno dei tanti e che con le sue dimissioni da consigliere comunale non c'entra nulla. Ma a Paola Olivero il Partito Democratico (di cui è responsabile provinciale per l'Ambiente e consigliere provinciale) ha riservato un altro boccone amaro. Oggi alle 18 in municipio arriveranno l'assessore regionale all'Ambiente Alberto Valmaggia, i consiglieri regionali Giovanni Corgnati e Gabriele Molinari che, insieme al sindaco di centrodestra faranno il punto della situazione del nucleare vercellese."

Il resto dell'articolo, titolato "Il nucleare a Saluggia divide i democratici", lo trovate sull'edizione di Vercelli, de La Stampain edicola oggi, a pagina 45, a firma di G.Or.

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martedì 9 febbraio 2016

CARNEVALE 2016 – RINVIATO A SABATO 13 FEBBRAIO L’INCENDIO DEL RE CARNEVALE



Abbiamo avuto notizia che gli organizzatori del Carnevale 2016 di Saluggia hanno rinviato a Sabato 13 febbraio p.v., sia la Camminata Carnevalesca che l’incendio del Re Carnevale.

Sabato 13 febbraio 2016, quindi, ritrovo alle ore 15, in Piazza del Municipio per la Sfilata delle Maschere per le Vie di Saluggia.

Quindi, al termine del percorso, ritorno in Piazza per degustare un piatto di Fagioli di Saluggia, cucinati dalla Famija Salugina.

Successivamente, la storica tradizione dell’Incendio di Re Carnevale chiuderà i Festeggiamenti.

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PER LA SOGIN SPUNTA L'EX AD DI CONSIP

DOMENICO CASALINO - EX AD DI CONSIP
Sarà perché si tratta di un tema molto delicato. Nonché di un settore da maneggiare con grande attenzione ed estrema cautela: muovendosi male si rischia di perdere consenso elettorale. Si possono spiegare anche in questo modo i tempi lunghi con cui sta procedendo il governo per la scelta del nuovo vertice della Sogin, la società statale responsabile dello smantellamento delle centrali nucleari e della gestione del deposito delle scorie. La scelta sembrava ristretta tra Raffaella Di Sipio, membro del consiglio direttivo della Associazione Nucleare Italiana e l’ex manager Enel Luca Desiata. Ma negli ultimi giorni si è fatta avanti la candidatura dell’ex amministratore delegato di Consip Domenico Casalino, il quale nel giugno scorso aveva dovuto lasciare il posto a Luigi Marroni, ex assessore alla Sanità della Toscana. Ora sarà lui a sfidare Di Sipio. 

SALUGGIA - L'ASSESSORE VALMAGGIA PARLA DEI SITI NUCLEARI

L'Assessore Regionale Alberto Valmaggia (Fonte - Internet)
Sul La Stampa, Edizione di Vercelli, che trovate in edicola oggi a pagina 51 in una notizia breve testualmente si legge: "La Regione fa il punto sulla situazione dei siti nucleari vercellesi. Domani alle 18 in Municipio a Saluggia ci sarà una conferenza stampa con l'assessore regionale Alberto Valmaggia, i consiglieri regionali Corgnati e Molinari e l'amministrazione locale." 

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