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martedì 17 giugno 2014

VARIANTE BOCCIATA...


VARIANTE BOCCIATA... titola così il bisettimanale La Sesia di Vercelli che da oggi trovate in edicola, riferendosi alla sonora bocciatura riservata dalla Provincia di Vercelli, ente deputato per legge alla valutazione tecnica, al Nuovo Strumento Urbanistico Saluggese. "Parere negativo su nuova tangenziale - scrive l'autore Emanuele Pedrazzini -  area Pip,interventi di recupero del centro storico e aree di espansione urbanistica, e rinvio per altri (tutela e recupero del paesaggio, nuove viabilità ricadenti nell’area golenale della Dora Baltea). Molte - e articolate su 16 pagine - le motivazioni contenute nel documento che poi la giunta di Carlo Riva Vercellotti ha fatto proprie con una delibera." 

Quali sono queste motivazioni ? 
Potete leggerle integralmente cliccando QUI.

Ciao alla prossima e
chiunque volesse replicare
può farlo liberamente 
scrivendo a:
marco.pasteris@yahoo.it




NUOVO PIANO REGOLATORE: LE MOTIVAZIONI DEL DINIEGO DELLA PROVINCIA DI VERCELLI

Ecco per Voi numerose Lettrici e Lettori del Blog Qui Saluggia le Motivazioni, nella versione integrale, allegata allla Delibera della Giunta provinciale n.60 - 2014, con le quali la Provincia di Vercelli, ha espresso, ai sensi dell’art. 15, 6° comma della L.R. 56/77 e s.m.i. e ai sensi dell’art. 20, comma 5, del D.lgs n. 267/2000, il parere relativo al Progetto Preliminare della Variante al P.R.G. vigente, adottato dal Comune di Saluggia con Delibera Consiglio Comunale n. 2 del 27.02.2014:

















Ciao alla prossima 
e chiunque 
volesse replicare 
liberamente può farlo sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it

lunedì 16 giugno 2014

“COSI’ CREIAMO GLI OGGETTI CHE FANNO BATTERE IL CUORE”


Sono arrivati a Saluggia dalla Malesia, dall’India e da tutto il mondo per vedere come nascono le valvole cardiache della Sorin, leader mondiale nel settore, che ha varato una rivoluzione nella cardiochirugia. Grazie alla valvo la Perceval il medico non deve più suturare con ago e filo l’anello all’aorta del paziente. Una «gabbietta» realizzata in un materiale in grado di memorizzare la sua forma si ancora direttamente alla vena e la valvola in tessuto di per i cardio bovino fa il resto, aiutando a pompare il sangue.
Si risparmiano tempo, soldi, rischi, rigetti e giorni di degenza, esponendo sia il paziente (a cuore aperto) che il medico a meno pericoli. La Scuola superiore «Sant’Anna» di Pisa ha scelto Saluggia per ospitare il master guidato dal professor Eugenio Quaini, un luminare mondiale della cardiochirurgia. «Vogliamo che ci sia un continuo confronto – dice il professor Quaini – tra i medici che operano e l’industria. Come è fondamentale che i tecnici di Sorin assistano ai primi impianti dei nuovi prodotti in sala operatoria, bisogna che i medici parlino con chi crea queste valvole, vedano come nascono per conoscerle e utilizzarle al meglio». Gli allievi del master ieri sono passati alla pratica, utilizzando dei cuori di maiale per impiantare le valvole.
Sorin Group è una «multinazionale italiana» come amano definirla nel blindatissimo compound di Saluggia, dove si trova un polo di ricerca mondiale, con oltre 3.500 dipendenti nel mondo. Una piacevole anomalia di questi tempi, che ha più della metà della ricerca in Italia ma che fattura soltanto il 10% nel Bel paese. «La competizione è sull’innovazione – dice Umberto Pasquali, direttore Produzione e ricerca valvole cardiache della Sorin di Saluggia -, come le valvole che riducono i tempi operatorio i pacemaker compatibili con la risonanza magnetica».
Nei laboratori della ricerca dei macchinari simulano il cuore che pulsa. In pochi istanti un tecnico mostra l’impianto di una valvola aortica su una vena di gomma. «Ovviamente non c’è possibilità di errore – dice Pasquali – se si stacca un’aletta il paziente muore. Non è mai successo». Sono circa un migliaio gli operatori della Sorin di Saluggia. Alcuni lavorano bardati dalla testa ai piedi nelle camere sterili dove questi «gioielli salva vita», frutto delle più moderne tecnologie, non possono fare a meno di un lavoro fatto di un artigianato paziente, responsabile e di estrema precisione. L’anello di ogni valvola viene cucito amano, così come il pericardio bovino intorno al supporto; le parti di carbonio vengono lucidate al microscopio. «Ogni punto deve avere una posizione ben precisa – dice Pasquali – e qualsiasi pezzo è tracciabile a vita: dal materiale utilizzato, al filo, fino a qualsiasi operatore che ne ha seguito i vari passaggi. Chi lavora qui sa di avere una responsabilità enorme: crea degli oggetti che faranno battere il cuore delle persone». Oltre alle valvole vengono progettati e prodotti i pacemaker: il primo e unico dispositivo con la regolazione automatica settimanale della defibrillazione. Cina, Russia e Brasile sono le nuove frontiere della crescita geografica di Sorin, mentre sotto l’aspetto tecnologico, «oltre a proseguire la ricerca sulle valvole cardiache – spiega Umberto Pasquali – ci sono due patologie poco trattate: il rigurgito della valvola mitrale e il trattamento dello scompenso cardiaco attraverso la neuro modulazione».



(FONTE  

-        GIUSEPPE ORRU’ –

LA STAMPA VERCELLI)

sabato 14 giugno 2014

UN SINDACO FA...


"Un tempo 
si andava ai 
Consigli comunali saluggesi 
e se ne usciva 
avendo assistito 
all'illustrazione degli argomenti, 
all'esposizione delle rispettive posizioni, 
a dibattiti anche aspri 
ma rispettosi dei ruoli e delle idee."

(FONTE - UMBERTO LORINI - 
LA GAZZETTA VERCELLESE - 
11 GIUGNO 2014)

ECHI DAL CONSIGLIO COMUNALE...


"...la consigliera Paola Olivero ("Per Saluggia")  viene considerata alla stregua di una pazza furiosa che dice cose senza senso, mentre il consigliere Renato Bianco è stato marchiato  con il timbro del "traditore" (un tempo era sodale di Farinelli) e quindi non merita attenzione, "tanto è uno che a Saluggia non c'è mai".

(FONTE - UMBERTO LORINI - 
LA GAZZETTA VERCELLESE - 
11 GIUGNO 2014)

venerdì 13 giugno 2014

SANGUISUGHE...


Riceviamo, sulla nostra mail marco.pasteris@yahoo.it 
e volentieri pubblichiamo:

Caro Marco,
seguo con interesse le pubblicazioni del tuo blog e, se gradisci, ti dimostro, numeri alla mano – così come piace a te – quanto sia aumentata la pressione  fiscale legata all’IMU.

Tralascio la quantificazione connessa all’aumento delle tariffe dei servizi a domanda individuale e del costo di costruzione, passato quasi sotto silenzio, ma, ti assicuro, trattasi di una mazzata memorabile (tanto per stimolare gli investimenti e dar lavoro!).

Tornando a noi, la situazione patrimoniale della mia famiglia è la seguente:

- prima casa di mia proprietà, ereditata da mio padre, che a sua volta l’aveva ereditata dai suoi genitori (per le mie esigenze è sin troppo grande, ma non mi è possibile ovviare).

- circa 12 giornate piemontesi di terreno, parimenti ereditate dai miei genitori che  a loro volta avevano ereditato (ne ricavo circa 1.000 euro all’anno lordi)

- una casa di proprietà di mia moglie, ereditata dai genitori e concessa in comodato gratuito alla famiglia della figlia.

- una vecchia casa nel centro abitato di proprietà di mia moglie, composta di due alloggi sfitti, ereditata dai genitori, che a loro volta l’avevano ereditata.

- circa 2.000 mq. di terreno di proprietà di mia moglie, ereditati dai genitori.

Ebbene, nell’anno 2012, alla voce IMU ho versato al Comune di Saluggia 3.294 euro.

Nell’anno 2013, alla stessa voce ho versato 3.541 euro.

Nell’anno 2014, tra IMU e TASI, verserò 4.234 euro.

Calcolatrice alla mano, ciò significa che la pressione fiscale sugli immobili a Saluggia nell’arco di due anni è aumentata del 30%.

Hai capito dove stanno le sanguisughe?

Abbiamo sempre letto che, per vocazione, tassatrice è la sinistra: ma questi signori, che mi pare abbiano sempre bazzicato, col cappuccio della lista civica, nell’area del centro destra, te li raccomando!

Lo scandalo sta nel fatto che tutti questi euro scuciti ai saluggesi (se ne staranno accorgendo tutti, in questi giorni), sono serviti non a coprire tagli dei trasferimenti statali, ma bensì a coprire aumenti sconsiderati della spesa corrente.

In un tuo articolo di qualche settimana addietro hai evidenziato come la spesa corrente del Comune di Saluggia sia aumentata dal 2012 al 2013 di oltre 500.000 euro.

Ma l’offerta dei servizi è sempre la stessa – voglio essere benigno -, quindi ad essere mal gestita è la loro erogazione. Avrei pronto qualche esempio clamoroso, ma ora non voglio tirare in ballo gli uffici. Se lo vorrai potrò essere più esplicito.

A Saluggia la revisione della spesa è stata fatta al contrario (pur sempre di revisione si tratta)!

Lascio da parte lo scandalo degli indennizzi del nucleare, lasciati dormire in cassa ( abbiamo ormai superato i 5 milioni di euro) e pervicacemente non utilizzati a copertura di spese correnti e conseguente riduzione della pressione fiscale.

A ROMA TI SPILLANO IL SANGUE GOCCIA PER GOCCIA IN MODO SCIENTIFICO.

LE VERE SANGUISUGHE, PRONTE A SPARARE PERCENTUALI, FORSE SENZA NEPPURE RENDERESI CONTO DEL SIGNIFICATO DI QUEI NUMERETTI 
( sono irresponsabili o più semplicemente non sanno far di conti ? ) 
 
 STANNO NEI COMUNI  COME SALUGGIA .
 
 (fortunatamente esistono anche amministratori che si preoccupano di contenere il livello della spesa corrente più che di aumentare le entra, ma purtroppo oggi non sono in carica a Saluggia).
 
Ti saluto cordialmente.
 Un Tuo affezionato lettore

Continuate a leggerci 
ed a scriverci.
Siete sempre più numerosi.
Grazie
marco.pasteris@yahoo.it

giovedì 12 giugno 2014

SERGIO CATOZZO E L’APPALTO CEMEX A SALUGGIA


Sotto i primi omissis che iniziano a cadere negli interrogatori ai pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, crolla anche la diga degli arrestati l’8maggio nell’inchiesta su Expo. E Sergio Cattozzo, l’ex braccio destro di Luigi Grillo affonda proprio l’ex senatore pdl (fino al 2013) e a lungo presidente della Commissione Infrastrutture, in un match oggi tutto interno all’alfaniano Ncd, nella cui Assemblea nazionale militano entrambi.
«Ho conosciuto Maltauro grazie al senatore Grillo e su sua indicazione ho avuto un primo colloquio con l’impren-ditore — spiega Cattozzo ai pm il 14 maggio —. Ho subito raggiunto un accordo in relazione alla gara Sogin a Saluggia (Vercelli) per un impianto di cementificazione dove Maltauro partecipava insieme a Saipem». Che accordo? «Se io fossi stato in grado di riferire a lui notizie riservate sulla gara»,grazie «alla conoscenza che avevo con Nucci e Alatri» (vertici di Sogin), «Maltauro avrebbe ricompensato poi con denaro sia me sia il senatore».

(FONTE
-        Luigi Ferrarella - Giuseppe Guastella
   – CORRIERE DELLA SERA)

mercoledì 11 giugno 2014

CONCLUSIONE PETIZIONE PUBBLICA PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA STRADA PROVINCIALE SP 29 IN TERRITORIO DI SALUGGIA (VERCELLI) – LOCALITA’ CASE SPARSE


Ieri, 10 giugno 2014, si è conclusa la Petizione Pubblica (Clicca Qui) per la messa in sicurezza della Strada Provinciale SP29 in territorio di Saluggia (Vercelli) - Località Case Sparse, indirizzata a Sua Eccellenza il Prefetto di Vercelli.

La petizione si è conclusa con l'invio della seguente lettera, mediante posta elettronica certificata, alla Segreteria del Prefetto di Vercelli:


SALUGGIA (VERCELLI) – 10 GIUGNO 2014

A SUA ECCELLENZA
IL PREFETTO DI VERCELLI
DR.SALVATORE MALFI
OGGETTO: CONCLUSIONE PETIZIONE PUBBLICA PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA STRADA PROVINCIALE SP 29 IN TERRITORIO DI SALUGGIA (VERCELLI) – LOCALITA’ CASE SPARSE
STIMA.MA ECCELLENZA,
comunico con la presente che in data odierna, 10 giugno 2014, si è conclusa la Petizione Pubblica di cui all’oggetto.

Con tale petizione, i sottoscrittori, che sono stati complessivamente 87, e le firme digitali si possono vedere all’indirizzo: http://www.petizionepubblica.it/?pi=Depretis,  chiedono, rispettosamente e cortesemente, che la Strada Provinciale denominata SP29, in Comune di Saluggia (Vercelli), località Case Sparse, a fianco del Canale Depretis, venga immediatamente messa in sicurezza. Ciò, in quanto, la stessa Strada Provinciale, SP29, nel tratto fiancheggiante il Canale Depretis ed anche dalla parte opposta, per circa 1 km dal confine con la Provincia di Torino, in direzione Saluggia (Vercelli), risulta allo stato attuale, priva di ogni barriera protettiva di origine naturale (Arbusti,Piante, ect.) oppure artificiale (Guardrail, Spartitraffico, Barriera di contenimento) che possa impedire e quindi proteggere i conducenti di automezzi pesanti, autoveicoli, motocicli, ciclisti e pedoni, dal pericolo e dalla possibilità di precipitare nell’alveo del Canale Depretis, corso d’acqua che nella stagione primaverile ed estiva e abitualmente di elevata portata idrica. La carreggiata stradale risulta inoltre priva di cartelli indicatori di pericolo e di cartelli indicatori di velocità da mantenere in prossimità del Canale Depretis e lungo quel tratto di strada. Il 15 maggio 2014, si è verificato un sinistro mortale, che ha visto venire meno la vita di un conducente precipitato nel Canale Depretis proprio in quel punto. 
Si chiede quindi, con la presente , alla S.V. Illustrissima, di voler  adottare con urgenza tutti gli atti, previsti dal Codice della Strada e dalle leggi vigenti in materia, necessari, al fine della messa in sicurezza della Strada Provinciale SP29, in Comune di Saluggia (Vercelli), in località Case Sparse, a fianco del Canale Depretis. 

Con rispetto e cordialità La Saluto 
Il primo firmatario e cittadino di Saluggia (Vercelli) 
Marco Pasteris 
marco.pasteris@yahoo.it 
La situazione 
alla data odierna 
è quella ripresa 
nel seguente video
registrato oggi: 
e nei
seguenti scatti fotografici:









Noi del Blog QUI SALUGGIA
continueremo periodicamente
a monitare la situazione
ed a riferirvi 
se ci saranno delle migliorie
alla situazione attuale.
Ciao alla prossima
e
chiunque volesse replicare
ci trova sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it

martedì 10 giugno 2014

UNA SOLA PROMESSA: WI-FI PER TUTTI


Riferisce il quotidiano La Stampa edizione di Vercelli, in edicola oggi nell’articolo titolato “Anche per le famiglie il wi-fi sarà gratuito” a firma di G.Or. che: “Anche Saluggia navigherà in internet senza fili. La giunta guidata da Firmino Barberis sta predisponendo un piano per la realizzazione di una rete wifi a uso residenziale e pubblico, che coprirà sia il capoluogo che Sant’Antonino. In diversi punti del paese, alcuni residenti lamentano difficoltà d’accesso al Web. Inoltre l’amministrazione comunale vorrebbe eseguire l’esempio di altre città che permettono a residenti e visitatori di collegarsi a internet gratuitamente da piazze, parchi e spazi pubblici, utilizzando la tecnologia senza fili. Nei piani dell’amministrazione c’è anche l’utilizzo del wifi per attivare nuovi servizi di pubblica utilità, come i collegamenti tra uffici pubblici, le scuole, il monitoraggio ambientale o implementare quelli già esistenti, tipo la rete di videosorveglianza. Il progetto prevede una prima fase sperimentale che fornirà gratuitamente ai cittadini il servizio nelle aree pubbliche servite da hot point, per poi portare il collegamento wi-fi residenziale alle famiglie richiedenti che si trovino nell’area di copertura del servizio, al solo costo d’acquisto e installazione delle apparecchiature necessarie al collegamento. A breve gli uffici comunali avvieranno un’indagine tra i cittadini per capire in quanti sono interessati al servizio residenziale; nel frattempo verranno contattate alcune ditte specializzate per ottenere i preventivi di spesa e fare i sopralluoghi tecnici, necessari a determinare quanti ripetitori installare in paese per garantire una buona copertura.”

Ciao alla prossima e chiunque volesse
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sabato 7 giugno 2014

IL CONSIGLIO COMUNALE FINISCE IN RISSA


Nell’articolo a firma di Emanuele Pedrazzini (ex – consigliere di minoranza nella passata legislatura comunale, per il gruppo di centro – sinistra della defunta Comunità Saluggese), uscito ieri sul bisettimanale La Sesia di Vercelli, che trovate ancora in edicola si racconta la cronaca dell’ultimo Consiglio Comunale di Saluggia:
“Che a Saluggia sia difficile – per non dire impossibile – assistere a un consiglio comunale senza che questo degeneri in bagarre purtroppo è cosa nota. Attori principali – anche nella seduta di martedì – l’assessore Libero Farinelli e Paola Olivero, esponente della minoranza. E così anziché affrontare il tema della serata, ovvero l’istituzione di un gruppo di lavoro consigliare che “esaminasse le notizie apparse sui mezzi di informazione riguardante le presunte irregolarità nell’assegnazione degli appalti Sogin”, divenute oggetto d’indagine della magistratura, al discussione si è presto spostata su tutt’altro e il normale confronto democratico si è trasformato in bagarre, invocata a più riprese da Farinelli (anche con pugni ironici sul tavolo) nel corso della serata. La seduta si è presto incagliata tra reciproci scambie di accuse: da un lato la minoranza a lamentare l’ostruzionismo portato avanti dal sindaco Firmino Barberis e dal “capo politico” della maggioranza nei confronti dell’opposizione, “tenute fuori dalle informazioni riguardanti il nucleare”, e ad accusare la giunta di mancata trasparenza circa gli incontri con Sogin e i ministeri competenti”, dall’altro Farinelli che con fierezza, ha rivendicato la decisione di escludere la Olivero dagli incontri in quanto “persona non gradita agli incontri istituzionali fintanto che avesse mantenuto comportamenti ritenuti distruttivi e lesivi dell’immagine di Saluggia”.
Così in breve la discussione è scivolata lungo una china del tutto diversa. Il clima si è via via scaldato sempre di più., tanto che il sindaco ha dovuto prima zittire più volte sia l’assessore che il suo capogruppo Vallino, poi togliere la parola alla Olivero, che, per tutta risposta, ha accusato la maggioranza di volerle “nascondere le fatture riguardanti gli affidamenti diretti relativi alla ditta Milano Muratori che è dei figli della vicesindaco Cotevino.” “Vergognatevi: vai a vedere come gestivano certe persone I servizi sociali” è stata la contraccusa lanciata da Farinelli e dai banchi della maggioranza agli indirizzi della consigliera (con un’allusione forse, al padre Giovanni, fondatore di Vita Tre, ex sindaco e amministratore saluggese). La parola fine alla discussione, dopo la bocciatura della proposta delle minoranze e ben due ore di feroce dibattito, l’ha dovuta mettere il segretario comunale: su precisa richiesta della consigliera Olivero, circa il rispetto del regolamento, ha laconicamente sentenziato “A Saluggia cosa fate I regolamenti se poi nessuno li rispetta ?”.
A consiglio chiuso, la discussione è poi proseguita in modo acceso su due diversi fronti. Da un lato Paola Olivero, Adelangela Demaria e Margherita Cotevino a urlarsi in faccia a vicenda in merito agli attacchi lanciati dalla prima e ritenuti offensivi dalle altre due; mentre dall’altro si è assistito a una violenta lite verbale tra due cittadini presenti in sala e l’assessore Farinelli, sedata dal maresciallo Ignazio Casti, presente in sala. Se non altro, in questa legislatura, è stata decisa la chiusura della diretta streaming dei consigli: almeno così le brutte pagine della democrazia saluggese non finiscono su internet e rimangono confinate tra le mura del Palazzo comunale. Questo sì che sarebbe un brutto spot per il paese.”

Ciao alla prossima e
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PISTA CICLABILE PERIODICI STRUMENTALI RITORNI DI FIAMMA.


Amiche Lettrici ed Amici Lettori,

periodicamente, oggi strumentalmente legato al P.R.G., , ritorna agli onori della cronaca il dilemma: pista ciclabile sì, pista ciclabile no.

RIASSUMIAMO LA STORIA:
- Di pista ciclabile Saluggia – S. Antonino fiancheggiante la strada provinciale si parla da almeno 20 anni.
- La Giunta Barbero, per la costruzione di un primo tratto, dal ponte ferroviario alla cascina primavera, approvò un progetto, finanziandolo con l’assunzione, nell’anno 2005, di un mutuo di 122.000 €, di cui il Comune pagò gli interessi per 2 anni, senza utilizzarlo, sino a quando la Giunta da me presieduta, nell’anno 2008, lo estinse impiegando parte della prima tranche degli indennizzi del nucleare.
- Il progetto della Giunta Barbero si arenò nel momento in cui incontrò la dura opposizione dei proprietari che avrebbero dovuto essere espropriati dei terreni occorrenti alla costruzione della pista.
- La Giunta stessa abbandonò allora il progetto e dirottò il finanziamento sulla costruzione del marciapiede che porta al campo sportivo, opera poi eseguita dalla Giunta da me presieduta.

PER QUALI MOTIVI la Giunta da me presieduta non ha ritenuto di dover programmare la pista ciclabile a fianco della strada provinciale.
Il motivo fondamentale, che poi unifica e riassume tutti gli altri, è un rapporto costi-benefici assolutamente squilibrato.
Infatti:
1 – Rimarrebbero irrisolte tutte le difficoltà a suo tempo sorte sul tratto ponte ferroviario- cascina Primavera. Sarebbe necessaria una procedura espropriativa, giustificabile, sia dal punto di vista giuridico che politico, solo di fronte ad un interesse pubblico fortemente prevalente, non per soddisfare un capriccio o uno svago di pochi.
2 -  Sul tratto cascina Primavera – S. Antonino, previo attraversamento del navilotto con la costruzione di un nuovo ponte, sarebbe parimenti necessario intervenire pesantemente sulle proprietà private, spostando un importante cavo irriguo con annessi manufatti e ponti di accesso dalla strada provinciale.
3 – Ho personalmente invitato i promotori della pista ciclabile a farsi parte diligente e collaborativa per ottenere l’assenso dei proprietari dei terreni da acquisire. Non ho avuto risposta e non sarei mai stato disponibile ad un’azione di imperio, per i motivi già indicati al punto 1.
4 – Sarebbero poi da risolvere innumerevoli intoppi burocratici, vuoi con la proprietà del navilotto e dei cavi irrigui, vuoi con la Provincia.
5 – Infine, il costo economico dell’opera, completo di tutte le necessarie misure di sicurezza (correrebbe comunque a fianco di un cavo irriguo non secondario), che credo non possa essere inferiore a 700.000 € (ma temo no basterebbero).

PER QUALI MOTIVI non si vuole condividere la scelta di un percorso fiancheggiante strade a servizio dell’agricoltura, un po’ più lungo, ma sicuramente più tranquillo e distensivo?
La maggior parte di coloro che premono per la pista ciclabile a fianco ella strada provinciale, non credo sia giornalmente impegnata con la bicicletta sulla tratta. Credo si tratti di cittadini amanti della natura  che intendono utilizzare parte del tempo libero in passeggiate disintossicanti.
Quale miglior scelta di un percorso di campagna?
E poi, non è incoerente contestare l’utilità della circonvallazione di S. Antonino adducendo lo scarso numero di automezzi transitanti sulla strada provinciale e poi, per opposti motivi, perorare la costruzione della pista ciclabile?
Il traffico non può essere alibi a giorni alterni, a seconda di ciò che si intende dimostare.
Per questo motivo credo si tratti di richieste strumentali.


CIAO ALLA PROSSIMA
E CHIUNQUE VOLESSE REPLICARE
PUO’ FARLO SEMPRE QUI:

venerdì 6 giugno 2014

PIANO REGOLATORE E’ SCADUTO IL TEMPO DELLE OSSERVAZIONI



Amiche Lettrici ed Amici Lettori,

dal 3 maggio al 3 giugno ogni cittadino poteva presentare osservazioni al progetto preliminare del nuovo piano regolatore generale.
Il Consiglio Comunale deciderà nel merito di ciascuna.
Ho però individuato tre osservazioni di carattere generale, dettate dal pubblico interesse, che auspico siano prese in considerazione indipendentemente dal fatto che  siano state formalmente presentate da uno o più cittadini: sono imposte dal buon senso, devono procedere d’ufficio. Ignorarle non sarebbe solo sintomo di cocciutaggine, ma carenza di capacità di approfondimento e di autocritica, dopo aver dimesso l’abito di parte.
Ve le elenco:
1 – Togliere la “P” di parcheggio dal campo di calcio dell’oratorio, e dopo quanto si è detto e scritto non aggiungo altro.
2 – Spostare l’imbocco della circonvallazione di S. Antonino sul retro del cimitero, o meglio, sul retro del canile. Così come è stato previsto non è proponibile per evidenti motivi di sicurezza. Penso che la circonvallazione sia utile e debba essere comunque prevista. I bastian contrari sono sempre esistiti e sempre esisteranno, il fatto però che cerchino appoggi anche su chi a S. Antonino non abita, la dice lunga sulla strumentalità della posizione assunta.
3 – Ridare destinazione a pubblico servizio all’area di proprietà comunale di 3.900 mq. posta in prosecuzione del campo sportivo di S. Antonino. E’ una destinazione che risale ad oltre 25 anni e pensare di renderla edificabile, anziché utilizzarla a servizio della comunità, non può essere frutto di un principio di buona amministrazione: il buon senso lo vieta.
Di aree edificabili alternative, più vicine all’abitato e meglio servite di opere di urbanizzazione è possibile identificarne ai quattro punti cardinali della frazione senza difficoltà.
Attendiamo gli eventi con una preghiera allo Spirito santo.


CIAO ALLA PROSSIMA
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