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domenica 24 luglio 2016

COMUNI DEL NUCLEARE, IN ARRIVO MILIONI DI EURO

Destinati a Trino e Saluggia, 
ma lo Stato potrebbe fare ricorso


Pioggia da 100 milioni di euro sui Comuni italiani sedi di impianti nucleari o depositi di materiale radioattivo. Nel Vercellese arriverà circa metà dell’importo: 30 milioni di euro a Saluggia e 15 milioni a Trino. Con una sentenza di primo grado, il tribunale civile di Roma ha riconosciuto le risorse indebitamente sottratte ai Comuni a partire dal 2003, da quando cioè i cittadini hanno iniziato a pagare in bolletta un contributo destinato allo smantellamento e bonifica delle centrali nucleari, fino al 2011. Della quota che spettava a ogni singolo Comune nucleare, però, lo Stato, a partire dal 2005, ha assegnato solo il 30%; da qui la battaglia della Consulta Anci delle servitù nucleari, presieduta attualmente dal sindaco di Trino Alessandro Portinaro, affinché i fondi compensativi per il nucleare fossero totalmente destinati alle amministrazioni beneficiarie, e non solo un terzo di essi. 



La sentenza dà ragione all’Anci e condanna lo Stato a restituire quanto indebitamente trattenuto: 100 milioni di euro, di cui 45 finiranno tra Trino e Saluggia, territori che custodiscono la maggior parte delle scorie radioattive presenti in Italia. «E’ una sentenza di primo grado - commenta Portinaro - e quindi rimaniamo in attesa di conoscere eventuali sviluppi. Non sappiamo se lo Stato farà ricorso, tantomeno se e quando i fondi verranno trasferiti ai Comuni». I 15 milioni di euro verrebbero utilizzati a Trino per la sicurezza idrogeologica, «ad esempio per un cofinanziamento al secondo lotto dello scolmatore - continua Portinaro nelle vesti di sindaco -, per lavori di efficientamento energetico e rifacimento di sottoservizi e delle vie principali, o altri interventi di natura ambientale. Insomma, per rendere più “green”, più sicura e più bella la città». 

Anche a Saluggia si attende l’ufficialità: «Ora - afferma il sindaco Firmino Barberis - aspettiamo la conferma della sentenza dal nostro studio legale di Roma, e poi speriamo che il Ministero non faccia ricorso». Ma secondo Barberis, a essere controversa è anche la questione dell’utilizzo di questi fondi. Il Cipe stabilisce dei vincoli: le compensazioni devono essere utilizzate per il ripristino ambientale. «Ma il Cipe, un comitato interministeriale – dice Barberis - dice più di quello che dice la legge, che invece non prevede alcun vincolo. Sarebbe ridicolo. Piuttosto ditemi che non posso utilizzare i soldi per i miei cittadini». 

Intanto proseguono i lavori all’ex Eurex. Nel sito Sogin è stata completata la gettata per le imponenti fondamenta per la costruzione di Cemex. «Sono fondamenta gigantesche, un capolavoro della tecnica – dice Barberis -; ora dovrebbero iniziare i lavori di elevazione del Cemex, con parti di muratura e impiantistica, a cura dell’impresa Maltauro, che spero voglia attingere il personale dalla nostra zona».