IL SINDACO DI SALUGGIA (VC) - FIRMINO BARBERIS |
Sul caso
dell’Oratorio Mazzetti di Saluggia, che abbiamo trattato qualche giorno orsono
nel nostro brano titolato: “CLAMOROSO: LA CONFERMA !!! DON
ENRICO VINCE DEFINITIVAMENTE IL RICORSO AL TAR CONTRO IL COMUNE.” (Clicca QUI), ci ha scritto, al nostro indirizzo di posta elettronica,
marco.pasteris@yahoo.it, il Sindaco di Saluggia Firmino Barberis, che
volentieri riceviamo e pubblichiamo integralmente, con in calce alla stessa un
nostro personale commento.
Ecco il testo:
“Caro Marco,
ho letto con molto interesse ed attenzione il tuo
commento sulla sentenza del TAR che ha accolto il ricorso della Parrocchia di
San Grato di Saluggia relativamente all’intervento edilizio nell’Oratorio.
Considerato che il TAR aveva già accolto la richiesta
di sospensiva del diniego comunale a costruire c’era da attendersi, come
logico, il risultato che ne è conseguito con la sentenza e meno che mai con
l’aiuto della Divina Provvidenza, trattandosi di qualcosa di Divino ho la
ragionevole convinzione che quest’ultima debba occuparsi di cose ben più
importanti ed afferenti la sfera “spirituale” che non di una cucina, una
dispensa ed una sala ristorante, quindi nulla di nuovo sotto il sole, persone
normali che “discutono” a colpi di carta bollata su questioni molto terrene
regolate da norme di PRG.
Ma veniamo al problema: il TAR ha giudicato le opere
oggetto della richiesta edilizia come “attrezzature ricreative” laddove, a
nostro giudizio, sono riconducibili a vero e proprio ristorante, come appare
dai disegni. Su questa domanda abbiamo fatto nei mesi scorsi le nostre riserve,
al di la delle regole dettate dal Piano Regolatore, ma soprattutto sulla
opportunità di realizzare un simile intervento dai costi elevatissimi e sullo
stato di fatto degli attuali corpi di fabbrica bisognosi di un robusto
intervento manutentivo.
Sappiamo entrambi come è nato l’oratorio parrocchiale
e come negli anni si sia evoluto sino a diventare punto di riferimento per
intere generazioni di Saluggesi, tutti noi in gioventù abbiamo frequentato
l’oratorio, era ed è stato la nostra “casa” , dei nostri nonni, dei nostri
padri poi dei nostri figli sin dalla sua fondazione, cento anni fa, in quel
luogo ha sempre aleggiato lo spirito di Don Bosco, li abbiamo imparato a vivere
in società e a cementare amicizie che durano tutta una vita.
Da troppi anni l’Oratorio è rivolto più agli adulti
che ai ragazzi e questo mi dispiace perché così facendo si è andato ad occupare
uno spazio che di diritto appartiene ai bambini, ai ragazzi ed ai giovani,
l’Oratorio è la loro casa e chi ne gestisce le sorti deve provvedere a far
funzionare questa istituzione secondo i principi che ne sono la ragione ed il
fondamento per il quale è stato costruito, secondo gli insegnamenti di Don
Bosco appunto.
Tutti noi sappiamo benissimo, sarebbe ipocrita
tacerlo, come funziona l’Oratorio oggi: si fanno pranzi e cene quasi
esclusivamente per adulti, i tre quarti dei quali non di Saluggia; per carità
nulla di illecito o di riprovevole, ma c’è bisogno di costruire un ristorante
(perché è quella la destinazione d’uso, anche se non si può dire) dal costo
stimabile in 300, 400 mila € per coltivare l’attività di pranzi e cene per
persone adulte?, che comunque non sono servite a titolo gratuito e si pagano
cash? E per il resto dei corpi di fabbrica dell’Oratorio che sono bisognosi di
urgente e pesante manutenzione cosa si fa? Per il Cinema/Teatro in cui non si
proietteranno più i film, cosa si pensa di fare? Il Consiglio Pastorale si è
posto questi semplici ed elementari problemi? Come vedi se ci mettiamo attorno
ad un tavolo e discutiamo vengono fuori tante e tante motivazioni che
sconsiglierebbero, per ora, di procedere alla costruzione del ristorante che il
TAR definisce attrezzatura ricreativa, ma si procederebbe a recuperare e magari
ristrutturare l’esistente per metterlo in sicurezza e aggiornarlo secondo le
esigenze attuali.
Non voglio dilungarmi più di tanto avendo espresso in
libertà il mio pensiero sulla vicenda, ma desidero concludere che potrebbe
essere pur vero che si possono perdere le elezioni se si tocca l’acqua santa,
ma la questione non mi affanna più di tanto perché sono nella convinzione che
prima si deve fare il proprio dovere di amministratore con equità e giustizia
poi viene il resto .
Saluti.
Firmino Barberis”
Gent.mo Signor Sindaco,
innanzi tutto
sappia che se ha piacere di dare qualsiasi notizia sull’attività
dell’Amministrazione Comunale, questo è uno spazio pubblico aperto a Lei ed ai
Suoi Collaboratori. Quindi accoglieremo volentieri ogni Sua missiva che
rispetti i canoni fissati dall’articolo 21 della Carta Costituzionale, che Lei
sicuramente conosce almeno quanto me.
Sull’argomento in
trattazione oggi, mi permetta di dirle che io continuerò a perorare la mia istanza pro bono-pacis (“PRO BONO
PACIS” significa "per amor di pace". Espressione latina che
viene usata per sottolineare che si è fatta una concessione al solo scopo di
evitare discussioni).
Ciò in quanto vedere
un’Amministrazione Comunale litigare con la Parrocchia, fa, da un parte sorridere,
se fossimo ancora ai tempi di Gino Cervi e Fernandel, Peppone e Don Camillo
nella finzione cinematografica. Invece, nella realtà dell’Anno del Signore
2014, mi rattrista, perché anche io, da semplice cittadino quale sono, tengo
almeno quanto Lei, ad un bene prezioso e forse inestimabile per l’intera
comunità di Saluggia come l’Oratorio Mazzetti.
E CREDO, fermamente che il Sindaco ed il Parroco, della nostra Saluggia, abbiamo
il dovere di trovare un ACCORDO PRO-BONO PACIS.
Mi fermo qui.
Ciao alla prossima
e chiunque volesse
liberamente replicare
può farlo sempre
qui:
marco.pasteris@yahoo.it