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giovedì 3 marzo 2016

NOVITA’ LEGALI: L'OMICIDIO STRADALE È LEGGE. LE NOVITÀ IN BREVE E IL TESTO DEL DDL



di Marina Crisafi - Omicidio e lesioni stradali ipotesi autonome di reato. Pene più severe per chi guida sotto l'effetto di alcolici e droghe e stretta sui pirati della strada e revoca della patente. Sono questi, in sintesi, i capisaldi del ddl che introduce nel codice penale il reato di autonomo di omicidio stradale approvato pochi minuti fa dal Senato che ha detto sì alla fiducia del Governo con 169 voti a favore, 3 contrari e 15 astenuti.
Una fiducia annunciata, tra le proteste, dalla ministra per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e giustificata dalla necessità di assicurare la fine certa dell'iter di approvazione di "un provvedimento così sentito dai cittadini" che già doveva vedere la luce prima della fine dell'anno e che, senza "blindatura" rischiava di tornare di nuovo alla Camera in una eterna navetta che dura ormai da molto tempo.
Giusto un mese fa, infatti, a Montecitorio un emendamento di Francesco Paolo Sisto (FI), approvato a voto segreto, ha escluso l'arresto obbligatorio in flagranza per il conducente alterato dall'alcol o dalla droga che dopo l'incidente si ferma a prestare soccorso alle vittime e collabora con gli inquirenti. Oggi, poi, un altro emendamento, a firma di Carlo Giovanardi (Gal), voleva estendere il non obbligo di arresto in flagranza anche nel caso di incidenti mortali.
Da qui il respingimento della sospensiva e la decisione della fiducia per dare, come affermato dal relatore Pd Luigi Cucca "una risposta seria e concreta alla domanda di giustizia troppe volte rimasta inascoltata in questi anni". 

Ora il ddl è diventato legge dello Stato e si incammina verso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Ecco come cambia, dunque, il codice penale

Omicidio stradale

L'omicidio stradale colposo diventa reato autonomo, graduato su tre varianti: resta la pena già prevista oggi (da 2 a 7 anni) per l'ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando il Codice della strada; la seconda, prevede invece da 8 a 12 anni di carcere per chi provoca la morte di una persona sotto effetto di droghe o in stato di ebbrezza grave (con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro); la terza prevede, infine, la reclusione da 5 a 10 anni se l'omicida si trova in stato di ebbrezza più lieve (se il tasso alcolemico supera 0,8 grammi per litro) ovvero abbia causato l'incidente a seguito di condotte particolarmente pericolose (ad esempio, eccesso di velocità, guida contromano, sorpassi e inversioni a rischio, ecc.).

Lesioni stradali

Speculare la stretta per le lesioni personali stradali che vedono invariata la pena base (se provocate per violazione al codice della strada) e rialzi notevoli invece se il guidatore è ubriaco o drogato. Previsti, infatti, da 3 a 5 anni per le lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. In ogni caso, se il conducente si trova in stato di ebbrezza lieve (sopra la soglia di 0,8 g/l) o se ha causato l'incidente per via di condotte pericolose scatta comunque la reclusione da un anno e 6 mesi a 3 anni per le lesioni gravi e da 2 a 4 anni per quelle gravissime. 

Conducenti mezzi pesanti

L'ipotesi più grave di reato (omicidio e lesioni) si applica a camionisti, autisti di autobus e in genere ai conducenti di mezzi pesanti. Per costoro, se guidano sotto effetto di droghe o alzano il gomito, anche in presenza di ebbrezza lieve (tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l ma inferiore a 1,5) saranno applicati gli aggravi di pena per entrambi i reati. 

Fuga conducente

Se il conducente scappa dopo l'incidente scatta l'aumento di pena da un terzo fino a due terzi, e in ogni caso non potrà mai essere inferiore a 5 anni per l'omicidio e a 3 anni per le lesioni.
Scattano le aggravanti anche se l'incidente provoca la morte o lesioni di più persone e viene stabilito inoltre il divieto di equivalenza o prevalenza delle attenuanti sulle specifiche circostanze aggravanti.
Per contro, invece, la pena è diminuita fino alla metà quando l'incidente è avvenuto con il concorso di colpa della vittima o di terzi. 

Prescrizione raddoppiata

Per il nuovo reato di omicidio stradale è previsto il raddoppio dei termini di prescrizione e l'arresto obbligatorio in flagranza nei casi più gravi (facoltativo negli altri casi). Il pm, inoltre, potrà chiedere la proroga delle indagini preliminari soltanto una volta. 

Perizie coattive

Altra novità, infine, è la possibilità per il giudice di disporre anche d'ufficio il prelievo coattivo di campioni biologici allo scopo di determinare il dna.
Nei casi urgenti, inoltre, laddove il ritardo possa pregiudicare le indagini, il prelievo coattivo potrà essere disposto anche dal pm.

Revoca patente

Nei casi di condanna o patteggiamento (anche con condizionale) per entrambi i reati viene automaticamente revocata la patente che potrà essere nuovamente conseguita dopo almeno 5 anni (nell'ipotesi di lesioni) e 15 anni (nell'ipotesi di omicidio). Il termine però è aumentato nei casi più gravi: ad esempio, se il conducente si è macchiato di fuga dal luogo dell'incidente per riavere la patente dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca.
Per le licenze di guida straniere vi sarà invece l'inibizione alla guida sul territorio italiano per un periodo analogo. 



IL TESTO DEL DDL:












ENTI LOCALI: APPALTI, VIA LIBERA DEL CDM AL NUOVO CODICE DA 217 ARTICOLI.


Via libera del consiglio dei ministri al nuovo Codice degli appalti. Si passa dal vecchio Codice "da 660 articoli e 1.500 commi a 217 articoli con una scelta di grandissima semplificazione e recepimento delle direttive europee".
E' quanto ha affermato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in conferenza stampa, al termine del consiglio dei ministri.
"E' un codice molto semplice che mira a mettere al centro la qualità degli operatori economici, delle stazioni appaltanti che devono diventare qualificate, dei bandi di gara. Questo vuol dire che avremo più certezza nel fatto che le opere si faranno nei tempi giusti e con i costi giusti".
Delrio ha poi spiegato che il nuovo codice riguarderà anche "le gare al massimo ribasso con una scelta che coniugherà il prezzo ma anche la qualità".
Per la "prima volta", ha spiegato il ministro, viene "normato per legge tutto il tema delle concessioni" e il "rischio operativo è in carico al privato". Lo Stato, poi, "non è obbligato a riequilibrare gl investimenti", e questa "è una grande rivoluzione".
Nella riforma inoltre "c'è un rafforzamento dei poteri dell'Anac. Noi faremo in modo che le risorse siano proporzionate ai compiti", ha detto Delrio in merito alla denuncia da parte dell'Anac di avere a disposizione pochi soldi per fronteggiare i nuovi ruoli che il Governo gli ha assegnato. "Andremo incontro alla sollecitazione di Cantone, questo senza dubbio", ha sottolineato il ministro.




REGIONE PIEMONTE: TUTTE LE AZIONI DEL PIANO AMIANTO



Completare la mappatura dell’amianto di origine naturale e antropica e la bonifica dei siti di interesse nazionale di Casale Monferrato e Corio-Balangero, smaltire i rifiuti che lo contengono, individuando nuovi siti di stoccaggio o metodi alternativi, sviluppare l’attività sanitaria del centro per la lotta al mesotelioma, informare i cittadini attraverso appositi sportelli comunali e formare nuovi tecnici: sono solo alcune delle misure previste dal Piano regionale Amianto 2016-2020, discusso e approvato il 1° marzo dal Consiglio regionale del Piemonte.
Il provvedimento, il cui iter è partito con l’adozione del Piano da parte della Giunta lo scorso giugno, è arrivato in aula dopo l’approvazione unanime da parte della Commissione Ambiente di Palazzo Lascaris.
Grande la soddisfazione degli assessori regionali all’Ambiente, Alberto Valmaggia, e alla Sanità, Antonio Saitta: “La Regione si dota di uno strumento fondamentale per affrontare in maniera organica e complessiva uno dei principali problemi ambientali che affliggono il nostro territorio e la salute dei cittadini. Si avvia così una strategia tesa a ridurre in modo deciso l’impatto nocivo dell’amianto, attraverso misure che vanno dalle bonifiche alla mappatura, dallo smaltimento in sicurezza agli interventi in ambito sanitario, informativo e formativo”.

I punti salienti del Piano

Mappatura dell’amianto di origine naturale. 
Le azioni sono mirate a dare seguito alle attività di mappatura, mediante progressivi approfondimenti a scala locale e regionale ai quali seguirà la pubblicazione e l’aggiornamento di cartografie e di dati, ed a definire eventuali indicazioni per la gestione delle problematiche relative ad attività lavorative in presenza di amianto di matrice naturale. Sono allegate indicazioni per indagini geologiche preventive alla realizzazione di opere in aree con presenza di amianto di origine naturale potenziale o accertata ed una metodica analitica per la misura della concentrazione di fibre di amianto nelle acque, predisposta da Arpa Piemonte. Vi è inoltre la previsione di sviluppare ulteriori approfondimenti mediante la partecipazione di Arpa Piemonte ai tavoli tecnici interregionali con Istituto Superiore di Sanità e Ispra.

Mappatura dell’amianto di origine antropica. 
Il Piano prevede: la prosecuzione della mappatura, sotto il coordinamento di Arpa Piemonte, con la collaborazione di più soggetti, quali Asl, Comuni, soggetti privati ed altri enti, e la confluenza di tutti i dati in un unico database; una specifica scheda per le comunicazioni da parte dei proprietari di manufatti contenenti amianto, le cui modalità di compilazione on line saranno indicate dalla Giunta regionale; la pubblicazione dei dati relativi alla quantità ed all’ubicazione dei siti mappati attraverso il sistema informativo territoriale. Alla Giunta competerà la definizione delle modalità di condivisione dei dati tra gli enti, compresi quelli relativi all’avvenuta presentazione dei piani di lavoro e delle certificazioni di restituibilità. In tal modo si avrà un quadro dinamico non solo sullo stato di mappatura, ma anche sull’attuazione degli interventi di rimozione dell’amianto.

Bonifica dei siti
I principali obiettivi sono: il completamento della bonifica degli edifici scolastici di proprietà pubblica; l’incentivazione delle bonifiche dei privati mediante servizi di raccolta e smaltimento di rifiuti contenenti amianto, al fine di incidere sui costi da sostenere; la qualificazione dei soggetti abilitati alla redazione dei piani di manutenzione e controllo e della valutazione dello stato di degrado dei manufatti contenenti amianto, mediante uno specifico obbligo formativo; l'impegno oer a Regione ad intervenire a livello statale per consentire, come regola, l’utilizzo di risorse per la bonifica dell’amianto in esenzione dal Patto di stabilità per la pubblica amministrazione.

Siti di interesse nazionale
Per l'Amiantifera di Balangero e Corio gli obiettivi principali consistono nel completamento della bonifica del territorio perimetrato, nella definizione e realizzazione di un piano di sviluppo finalizzato al riutilizzo economico dell’area e nella prosecuzione dei monitoraggi in continuo della qualità dell’aria. A Casale Monferrato l’obiettivo principale è la conclusione della bonifica del territorio. Il Piano prevede inoltre modalità di implementazione della ricerca di siti con “polverino" tramite Arpa Piemonte.

Eliminazione dei rifiuti prodotti dalle bonifiche dell’amianto
Il Piano affronta la carenza della disponibilità di volumetrie nel perimetro regionale per lo smaltimento. Le soluzioni suggerite e che potranno essere sviluppate in specifici strumenti di pianificazione in materia di rifiuti consistono nell’autorizzazione di nuovi impianti per lo smaltimento, celle dedicate all’interno di impianti di discarica attualmente non specificatamente destinati allo smaltimento dell'amianto, impianti in sotterraneo e utilizzo di cave e miniere dimesse. Per questa finalità viene dato mandato alla Giunta di realizzare uno specifico approfondimento.

Coinvolgimento della popolazione. 
Il Piano si propone di coinvolgere e sensibilizzare i cittadini mediante iniziative di informazione dei rischi derivanti dall’esposizione alle fibre di amianto e l’adozione delle misure di prevenzione finalizzate a ridurre progressivamente il rischio di esposizione alle fibre di asbesto, nonché aprire “sportelli informativi amianto” nell’ambito di Comuni (singoli o associati) o di patronati, quali strutture preposte alla funzione di informare ed assistere i cittadini sull’applicazione delle normative in materia di amianto  e  sull’adozione  di  misure  preventive  da  attuare per gestire il rischio.

Formazione e aggiornamento  degli operatori. 
Grande importanza rivestono gli operatori delle Asl, dell’Arpa e delle imprese di bonifica e smaltimento. Nei loro confronti il Piano vuole dar vita ad una formazione specifica sul tema dell’amianto, fino a prevedere l’istituzione di nuove figure di tecnici specializzati nella materia.

mercoledì 2 marzo 2016

AUGURI AI NEO CRESIMATI DI SALUGGIA E S.ANTONINO



SALUGGIA (VC) - 28 FEBBRAIO 2016 -
I NEO CRESIMATI

Domenica scorsa, 28 febbraio 2016, 18 tra ragazze e ragazzi di Saluggia e S.Antonino, hanno ricevuto il Santo Sacramento della Cresima, nella Chiesa Parrocchiale di San Grato, dall’Arcivescovo di Vercelli, Monsingnor Marco Arnolfo, durante la Santa Messa officiata dal Parroco di Saluggia, Don Enrico Triminì


Rivolgiamo i nostri più Sinceri e Sentiti Auguri ai Cresimati: Federico Rinaldo, Cristian Skrepa, Camilla Serra, Jacopo Catella, Andrea Matteja, Gioele Guariento, Andrea Caglioti, Emanuele Zanato, Riccardo Boggio, Noah Thierman, Veronica Zucchelli, Samuele Demaria, Asia Ugolini, Giorgia Lesquier, Giulia Binello, Beatrice Pistan, Valentina Pacillo e Martina Castiello, ripresi nello scatto fotografico di Andrea Esp Foto, in Via Vittorio Lusani, 4, 13040 Saluggia (Vc), che potete vedere riprodotto qui sotto: 

Ciao alla prossima 
e chiunque volesse 
liberamente replicare 
può farlo sempre qui: 
marco.pasteris@yahoo.it



DANNI DA INSIDIE STRADALI - COME OTTENERE IL RISARCIMENTO

SALUGGIA (VC) - 01 MARZO 2016 - VIA LUSANI

Ecco un altro interessante articolo, dopo quello appena pubblicato e titolato " BUCHE STRADALI – IL COMUNE DEVE RISARCIRE I DANNI SE OMETTE LA CUSTODIA E LA SEGNALAZIONE." a seguito del nostro brano di ieri titolato: "BENVENUTI A SALUGGIA...NEL DISASTRO DI VIA LUSANI" approfondiamo oggi la giurisprudenza in materia di risarcimento del danno in casi come quelli che potrebbero accadere durante il transito nell'attuale Via Lusani:


"Sei rimasto coinvolto in un sinistro a causa di una caduta in una buca presente sul manto stradale, o per la presenza di materiale pericoloso sull’asfalto (olio, ghiaia, ghiaccio ecc), per marciapiedi sconnessi, per guardrail non in sicurezza, o ancora, per crollo improvviso di alberi, vegetazione che provoca mancanza di visibilità, caditoie non a raso con il manto stradale, griglie di tombini rotte, mancanza di segnaletica ecc…? Tutti questi eventi possono provocare danni agli utenti della strada, causando lesioni fisiche e materiali per cattiva o mancata manutenzione delle strade e dei luoghi adibiti a pubblico transito.

…E ADESSO ?

In tutti i casi sopra elencati e qualificabili come danni da insidia, si configura una precisa responsabilità in capo alla Pubblica Amministrazione (P.A.), la quale nella qualità di proprietaria o gestore del bene demaniale, è tenuta a risarcire i danni cagionati agli utenti a causa di sinistri stradali occorsi per omessa o insufficiente manutenzione delle rete stradale. La prima cosa da fare è inoltrare una richiesta danni per raccomandata al proprietario del bene demaniale che potrebbe essere Autostrade per l’Italia spa, la Provincia, il Comune o l’ANAS e qui serve l’assistenza di un legale per rivolgere la richiesta all’Ente competente.

ORIENTAMENTO DELLA GIURISPRUDENZA SULLA RESPONSABILITA DELLA P.A.

Per molti anni l’orientamento dominante in giurisprudenza è rimasto ancorato al concetto di insidia e trabocchetto, per cui la P.A. era tenuta a mantenere il patrimonio stradale in uno stato tale da impedire che l’utente potesse subire conseguenze pregiudizievoli a causa dell’esistenza di situazioni di pericolo occulte e imprevedibili. Si affermava sostanzialmente che, a causa della notevole estensione e vastità delle rete stradale pubblica e dell’uso generalizzato delle collettività, fosse impossibile per la P.A. esercitare un controllo effettivo, con conseguente onere probatorio a carico del danneggiato di dimostrare ai sensi dell’art. 2043 cc la condotta tenuta, il danno subito, il nesso di causalità (inteso come conseguenza normale fra condotta del danneggiato e sinistro) nonché l’elemento soggettivo della colpa della P.A. Praticamente si rendeva gravoso per il danneggiato provare il sinistro ed essere risarcito. Con la sentenza della Cassazione n.15384/06 si ha una rottura con il precedente orientamento e la giurisprudenza arriva ad affermare una responsabilità oggettiva della P.A. per i beni demaniali in custodia, ai sensi dell’art. 2051 cc. Ne deriva che per dimostrare la responsabilità della P.A. è sufficiente che sussista il nesso di causalità tra la cosa in custodia e il danno arrecato. Sul paino processuale ciò comporta una grande facilitazione per il danneggiato che dovrà soltanto fornire la prova dell’evento dannoso in cui è stato coinvolto e del nesso di causalità e cioè che il sinistro si è verificato come conseguenza normale della particolare condizione, potenzialmente lesiva, posseduta dalla cosa. (sentenza Cassazione n.79637/12). La P.A. per esimersi dalla responsabilità, dovrà provare che il sinistro si è verificato per un caso fortuito o comportamento del danneggiato.

CAUSE DI ESCLUSIONE DELLA RESPONSABILITA’ DELLA P.A.
IL CASO FORTUITO

Una volta dimostrato il nesso di causalità tra l’insidia stradale (buca ecc.) e il danno, è sempre configurabile la responsabilità del custode, a meno che la P.A. dimostri che l’evento lesivo si è verificato a seguito del c.d. caso fortuito riconducibile non alla cosa (buca ecc.) ma ad unelemento esterno avente i caratteri dell’oggettiva imprevedibilità e inevitabilità che può essere costituita dalla forza maggiore, dal fatto del terzo o dallo stesso danneggiato. Per far comprendere meglio al lettore, la giurisprudenza ha considerato casi di forza maggiore, il temporale, il nubifragio o la calamità naturale, tenendo conto della particolare intensità ed eccezionalità del fenomeno. Un esempio di esclusione della responsabilità della P.A. per fatto del terzo può essere il caso del cantiere stradale, in cui l’area risulti completamente recintata e affidata all’esclusiva custodia dell’appaltatore e pertanto dei danni subiti ne risponderà soltanto lui.

LA CONDOTTA DEL DANNEGGIATO

Un’altra causa di esclusione di responsabilità per la P.A. o per lo meno di un concorso di colpa è costituita dalla condotta del danneggiato. Gli utenti della strada sono gravati pertanto secondo il principio di autoresponsabilità codificato dall’art. 1227 c.c. di un dovere generale di attenzione e diligenza, in base al quale il comportamento del soggetto danneggiato contrario alla c.d. ordinaria diligenza, può incidere sulla responsabilità della P.A. fino a limitarla o addirittura escluderla. Sarà onere della P.A. provare che l’evento dannoso sia stato, in tutto o in parte, determinato dal comportamento stesso del danneggiato, mentre sarà onere del danneggiato dimostrare il contrario. Un esempio potrebbe essere la presenza di un ostacolo (dislivello di ghiaia), evitabile con un maggior livello di attenzione ad escludere la responsabilità della P.A. o ancora l’utilizzo improprio del bene demaniale rispetto all’ordinaria destinazione.

COME SI COMPORTANO LE COMPAGNIE ASSICURATRICI DEGLI ENTI PUBBLICI

Per esperienza professionale, difficilmente si riesce ad essere risarciti al 100% in quanto le assicurazioni cercano sempre di trovare una causa di esclusione delle responsabilità per fatto imputabile al danneggiato e la maggior parte dei sinistri vengono liquidati in concorso di colpa, sempre che il danneggiato provi il sinistro con documentazione fotografica, testimoni o meglio ancora con l’intervento delle Autorità. Il mio consiglio è quello di acquisire nell’immediatezza dell’evento tutte le prove e farsi assistere da un legale"

BUCHE STRADALI – IL COMUNE DEVE RISARCIRE I DANNI SE OMETTE LA CUSTODIA E LA SEGNALAZIONE.

SALUGGIA (VC) - 01 MARZO 2016 - VIA LUSANI



Dopo il nostro brano di ieri titolato: "BENVENUTI A SALUGGIA...NEL DISASTRO DI VIA LUSANI" approfondiamo oggi la giurisprudenza in materia di risarcimento del danno in casi come quelli che potrebbero accadere durante il transito nell'attuale Via Lusani:

Con la pronuncia numero 11474/04, la Cassazione ha ribadito il diritto dei cittadini ad ottenere dal Comune il risarcimento dei danni subiti a causa della presenza di buche pericolose sulla strada.

L'obbligo di risarcimento scatta nel caso in cui il municipio non abbia provveduto a ''segnalare tempestivamente la pericolosità della buca''. Il caso concerneva un automobilista che aveva avuto un incidente stradale, finendo con l'auto ''in una buca presente sulla carreggiata, non segnalata, ne' visibile perché apertasi all'uscita di una curva''.

La Cassazione ha stabilito che anche se vi sia una impresa appaltatrice della sorveglianza e delle manutenzioni stradali, il Comune è comunque responsabile, in quanto tale impresa assume responsabilità per la segnalazione delle buche solo al momento in cui apra un cantiere per le riparazioni, e non già in qualsiasi momento antecedente alla presa in carico del lavoro di riparazione stesso.

In ogni caso, ha precisato la Corte, sarebbe obbligo del Comune dimostrare di avere segnalato tempestivamente alla impresa tenuta alla vigilanza la pericolosità della buca.


martedì 1 marzo 2016

TIGER WOODS: VIA LUSANI MI PIACE. TENTERO’ L' HOLE IN ONE DELLA STORIA DEL GOLF


Non potevamo certo immaginare che le disastrosecondizioni in cui versa Via Lusani a Saluggia attirassero l’attenzione di uno dei più grandi campioni della storia del golf: Tiger Woods.

Ed invece, sembra che i Bunker di Via Lusani - gli ostacoli di sabbia ideati per rendere il gioco più difficile - ed i Dog Leg - le Buche che presentano una curva molto angolata lungo il tracciato di gara – abbiano affascinato il plurivincitore delle Major (I quattro tornei più importanti del mondo, che costituiscono il Grande Slam: Masters, Us Open, British Open e PGA Championship)

Ed è proprio qui, che tenterà di compiere l’impresa che lo consegnerà definitivamente alla Storia del Golf: l’Hole in One (la palla in buca con un solo colpo) dal Piazzale Ex Quaglino, sopra la Stazione, a Piazza del Municipio. Un colpo impossibile per chiunque, ma non per lui.

“Mi domandano quale sia il momento della stagione in cui ho capito di poter compiere questa impresa” – ha dichiarato, oggi, Tiger ai Media di tutto il mondo durante il sopralluogo, in incognita, in Via Lusani a Saluggia.

“Subito dopo il temporale di ieri" – gli ha fatto eco un Saluggese appassionato di Golf.

Sempreché, l’Amministrazione Comunale, dopo aver illustrato, ieri, i lavori di riqualificazione della Via ai commercianti, non decida di mettere immediatamente mano al disastro di Via Lusani.

Ed allora l’Hole in One di Tiger Woods a Saluggia in Via Lusani, rimarrà sempre e solo dove è unicamente stato: nella nostra fantasia. 




Ciao alla prossima e
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marco.pasteris@yahoo.it

BENVENUTI A SALUGGIA...NEL DISASTRO DI VIA LUSANI



Ben venga questo aupiscio, e lode e gloria a chi lo attuerà sin d’ora, così sgombriamo il campo da possibili e futili illazioni politiche-amministrative.

 

Ma nei 150 gg (30 gg x 5 mesi) , se Dio vuole e la burocrazia non ci mette lo zampino, che separano l’inizio dal termine dei lavori, gli attuali Amministratori sono caldamente incoraggiati a trovare una soluzione che garantisca oltre che la normale percorribilità della via anche l’incolumità di: pedoni, studenti che si recano o provengono alla\dalla Stazione Fs di Saluggia, ciclisti che percorrono –anche  contromano – la via, motocicli ed autovetture, che affrontano un campo a 18 buche degno della ipotetica attenzione del celebregolfista Tiger Woods.

 

Perché questa che vedete qui sotto è la Via Lusani ripresa oggi, 01 marzo 2016 , nel nostro fotoreportage.

 

Lasciamo che  siano le immagini a documentare l’attuale disastroso stato di Via Lusani, la principale arteria viabile cittadina.

 

A chi compete pro-tempore amministrare Saluggia, invece, rivolgiamo un caloroso appello: prima che arrivi veramente Tiger Woods a tentare l’Hole in One dal Piazzale Ex Quaglino aPiazza del Municipio, sul "Campo da Golf a 18 buche di Via Lusani"; METTETE IMMEDIATAMENTE A DISPOSIZIONE DI CHI DEVE INTERVENIRE, GLI STRUMENTI PER FARLO CON RAPIDITÀ, EFFICACIA ED EFFICIENZA, COME PREVISTO ED AUSPICATO DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NELL’ANNO DEL SIGNORE 2016.


Ecco le immagini di Via Lusani 
riprese oggi 01 marzo 2016:

SALUGGIA (VC) - 01 MARZO 2016 - VIA LUSANI

SALUGGIA (VC) - 01 MARZO 2016 - VIA LUSANI

SALUGGIA (VC) - 01 MARZO 2016 - VIA LUSANI
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Ciao alla prossima e

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LAVORI, RIUNIONI CON I NEGOZIANTI.


Sul settimanale La Voce di Chivasso, che trovate in edicola da questa mattina, nell'articolo a pagina 29, titolato "LAVORI, RIUNIONI CON I NEGOZIANTI", testualmente leggiamo:

"Si è svolta lunedì 22 febbraio scorso la riunione con i commercianti saluggesi che possiedono un esercizio adiacente alle nuove zone di rifacimento del manto stradale. Le opere, presentate dalla giunta comunale, dal responsabile di servizio Perolio, dal progettista architetto Ottino, dalle ingegner Codo e dal geometra Fiorito, si svolgeranno in tre fasi: dalla banca Biver fino al bivio con via Barberis (il traffico in entrata sarà deviato in via Barberis), da via Barberis al bivio di via San Bonaventura, da via San Bonaventura sino al termine di via Lusani (il traffico per il centro e per Torino sarà deviato in via Gianetto).

"Il progetto definitivo sarà presto esposto e fruibile a tutta la popolazione. Si è voluto privilegiare il pedone che percorrerà la via, favorendone una passeggiata o un momento di riposo e di incontro", hanno spiegato dalla maggioranza. "La discussione con gli esercenti è stata attiva e proficua e si sono data durante tutta la riunione"....I lavori hanno una durata stimata di cinque mesi e saranno supervisionati dall'archeologo incaricato dalla sovrintendenza alle belle arti (che potrebbe fermare lavori per valutare eventuali reperti). "Si esorta la popolazione alla pazienza e la collaborazione che però porterà all'ottimo risultato raggiunto con lavori di via Don Carra", spiegano dal Comune."


Il resto dell'articolo lo potete leggere sul settimanale La Voce di Chivasso, che trovate in edicola da questa mattina, a pagina 29, nel pezzo titolato "LAVORI, RIUNIONI CON I NEGOZIANTI".


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