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giovedì 20 febbraio 2014

IL SINDACO NON RISPONDE - 6 - E’ L’ARCHIVIO COMUNALE ???


Ho trasmesso al Sindaco, qualche settimana orsono, alcune domande su questioni riguardanti la gestione del territorio comunale, per capire come pensi di procedere e per rendervi edotti dei suoi programmi amministrativi. Avrei voluto pubblicare le sue risposte, con garbo e senza alcun intento polemico, però sono andato a sbattere contro un muro di gomma: ha sempre qualcosa di più urgente da anteporre.

Allora, alle domande che ho rivolto al Sindaco, rispondo io, secondo il mio modo di vedere.

La domanda n. 6 era così formulata:

Come pensa di risolvere il problema dell’Archivio comunale? 

La Sovrintendenza, che aveva insistentemente soffiato sul collo dell’Amministrazione ipotizzando interventi dell’Autorità Giudiziaria, si è acquetata ?

Una poetica immagine dello scrivente Ex - Sindaco di Saluggia che è tanto piaciuta ai numerosissimi lettori del Blog
 
RISPOSTA

Il problema della collocazione della grande quantità di importanti documenti che costituiscono l’archivio di deposito comunale era già noto a me ed agli amici di “Rinascita Saluggese” prima dell’anno 2007, tant’è vero che il programma  amministrativo del gruppo così  dettava: “…dovrà da subito farsi luogo al deposito in locali idonei del ricco archivio comunale cartaceo, che, abbandonato con deplorevole ed irresponsabile incuria nelle umidissime cantine del palazzo, sta letteralmente marcendo e privando la comunità anche delle memorie delle proprie radici….”.
Quando entrai in carica e dal sentito dire passai alla presa di conoscenza della realtà , mi resi conto che la situazione era ben più grave di quanto l’avessi immaginata. Nelle cantine del palazzo,cariche di polvere vecchia di decenni, imbevute di umidità, a disposizione di voraci topi ed animali notturni di vario genere, stavano marcendo e rischiavano di andare irrimediabilmente perse, accatastate senza alcun ordine e criterio e senza distinzione tra ciò che andava gelosamente custodito e ciò che avrebbe potuto e dovuto andare tranquillamente al macero, decine di quintali di documenti, unici inattaccabili testimoni della storia di Saluggia.
L'Archivio documentale di Saluggia come l'avevamo ereditato nel maggio 2007
La Giunta, anche sotto la pressione della Sovrintendenza, che giunse ad ipotizzare il ricorso all’Autorità Giudiziaria,  si pose alla ricerca di una adeguata soluzione. 

In prima battuta venne ipotizzato di collocare l’archivio nello scantinato dell’ex cinema, il cui progetto di ristrutturazione era in fase di elaborazione, però la Sovrintendenza  non ritenne il luogo idoneo.

L'Archivio documentale di Saluggia come l'avevamo ereditato nel maggio 2007
 
Venne quindi individuata, quale sede provvisoria, la chiesa di S.Francesco. Naturalmente ci fu, a Saluggia, chi non perse l’occasione per tentare di mettere i bastoni tra le ruote ( della illuminante storia della chiesa di san Francesco parlerò in altra occasione), però, seppure con qualche  ritardo, ottenemmo tutte le necessarie autorizzazioni. Con una piccola spesa adeguammo il locale alle prescrizioni minime di sicurezza richieste dalla Sovrintendenza e disponemmo, con la consulenza di archivisti qualificati,   il trasferimento presso la nuova sede del materiale che andava salvato e custodito, scartando ed inviando al macero quanto non era di interesse archivistico.

Le operazione di trasferimento in sicurezza del materiale documentale ordinate dalla Giunta Pasteris


I locali sottostanti il Palazzo Municipale attuale finalmente puliti e riordinati dalla Giunta Pasteris
Il lavoro non è però da ritenersi concluso: ogni singolo documento, finalmente salvo, deve essere catalogato  ed inserito in faldoni numerati e disposti per categoria in appositi armadi.

Questo dovrebbe fare la Giunta Barberis, ma ho l’impressione che tutto dorma e mi stupisce che la Sovrintendenza, così attenta ed incalzante nei miei confronti, non si sia ancora fatta viva. 

Resta da individuare la sede definitiva dell’archivio comunale.
 
La Giunta da me presieduta aveva indicato in merito il piano superiore del palazzo comunale, dopo che gli uffici ivi allocati, si fossero trasferiti nell’ex cinema appositamente ristrutturato. Ci sarebbe spazio, pur mantenendo quale sede di rappresentanza l’attuale sala consiliare, sia per l’archivio che per sale di lettura, di consultazione e di studio.

La domanda rivolta al Sindaco Barberis intendeva appunto farne conoscere le intenzioni. 

La risposta è il silenzio. 

Pazienza. 

Torno a leggere quel libro di  

Domenico Cirillo, Discorsi accademici, 1787

nel quale l'autore sosteneva che:

   "Un assoluto silenzio conduce 
alla tristezza. 
Egli offre una immagine della morte."



Ciao alla prossima e chi volesse democraticamente replicare 
ci trova sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it