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lunedì 10 febbraio 2014

NEMMENO UNA PAROLA NEL GIORNO DEL RICORDO...



Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata 
 il 10 febbraio di ogni anno. 
Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92 
 essa commemora 
le vittime dei massacri delle foibe 
e dell'esodo giuliano-dalmata.

Oggi è stata commemorata anche dai vertici dello Stato, 
il Presidente del Senato  Pietro Grasso
nel corso della commemorazione si è espresso così:

"Italia non può e non vuole dimenticare".

(Clicca QUI)

 Un sentito ringraziamento all'Amministrazione Comunale

di Saluggia, 

che ha commemorato l'evento mantenendo l'assoluto silenzio sul suo sito internet, seppure le disposizioni della legge 30 marzo 2004 n. 92, recitano all'articolo 1:

Art. 1.
    1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
    2. Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.
    3. Il «Giorno del ricordo» di cui al comma 1 è considerato solennità civile ai sensi dell’articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Esso non determina riduzioni dell’orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in giorni feriali, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.
    4. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

SI ATTENDE 
INTERROGAZIONE MINORANZA
LOCALE
A TAL PROPOSITO.

CERTI CHE NON ARRIVERA' MAI...

Per i Martiri delle Foibe 
una preghiera la diciamo Noi:

Rèquiem aetèrnam,
dona eis, Domine,
et lux perpètua lùceat eis.
Requiéscant in pace.
Amen.

L'eterno riposo,
dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la Luce Perpetua.
Riposino in pace.
Amen.

E chiunque volesse democraticamente 
replicare ci trova sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it