Un fatturato che lo scorso anno ha
sfiorato i 500 milioni di euro, grazie ad una crescita di oltre il 5% a tassi
costanti ed ai benefici dei cambi, prospettive di ulteriori incrementi per il 2016
e per gli anni successivi. Una DiaSorin in ottima salute si conferma ai vertici
internazionali nel settore delle biotecnologie con la leadership mondiale nella
diagnostica in vitro. E a Torino ha celebrato anche i 10 anni di presenza in
Cina, un mercato che - spiega Fabio Pizzalunga, Corporate vice presidente Sales
& Marketing - per DiaSorin si colloca al secondo posto per volumi (alle
spalle degli Stati Uniti) ed al terzo per fatturato (dopo Stati Uniti e
Italia).
La Cina, per la multinazionale
italiana, è destinata a diventare sempre più importante, anche per effetto
della politica sanitaria di Pechino. Che, ad esempio, sta puntando su un
rafforzamento dei piccoli ospedali periferici, soprattutto nelle località di
campagna, per alleggerire i grandi nosocomi urbani. E Pizzalunga annuncia nuovi
investimenti di DiaSorin proprio per migliorare la diagnosi in queste strutture
di prima accoglienza.
Senza dimenticare, ovviamente, le
iniziative di successo avviate nei grandi ospedali. Sia per quanto riguarda i
test e le cure prenatali sia per la commercializzazione dei test del gruppo
piemontese per l’epatite B e C e per l’Hiv.
Al momento l’area dell’Asia-Pacifico
rappresenta il 17% del fatturato DiaSorin, ma la quota è destinata ad
aumentare. Ma senza trascurare gli altri mercati dove il gruppo piemontese
opera, con 6 centri di produzione (il più importante è a Saluggia, nel
Vercellese) e 27 filiali estere che raggiungono 80 Paesi. Per un totale di
1.654 addetti a livello globale. In pratica, ogni secondo, 5 persone nel mondo
sono alle prese con un test DiaSorin. E la ricerca prosegue senza sosta, con
130 ricercatori che lavorano nei centri di Italia (vicino a Varese), in
Irlanda, Stati Uniti e Germania. «Senza sovrapposizioni - precisa Pizzalunga -
perché ogni centro è specializzato in una parte specifica della ricerca».
Tornando alla Cina, DiaSorin
investirà anche nella formazione dei talenti, in collaborazione con
l’Università di Shangai. E gli investimenti in ricerca e sviluppo proseguiranno
con l’attuale trend che prevede una spesa intorno al 5,5-6% del fatturato.