Quando nel
2007 mi candidai a Sindaco, concordai con i rappresentanti della frazione di
impegnare e spendere nella stessa il 20% delle spese per investimenti
effettuate dal Comune.
Detta percentuale rispetta, grosso modo, il rapporto tra la popolazione del Comune e
quella della frazione ( 800 = 1/5 di
4.000 ) e quindi il rapporto tra le imposte incassate dal Comune e quelle
provenienti dai santantoninesi.
Il
candidato Sindaco Barberis ed i candidati rappresentanti della frazione facenti
parte della sua lista, in campagna elettorale promisero che detto rapporto (20% degli investimenti
in S.Antonino) sarebbe stato rispettato
ed anche su questo presupposto ottennero ampia fiducia dagli elettori
santantoninesi.
Il patto, nei quasi 5 anni di vita della mia Giunta è stato lealmente
rispettato e in S.Antonino sono stati spesi oltre 1.000.000 di euro. Sono
inoltre stati impegnati, sempre su
S.Antonino(pervenendo sino alla fase dell’aggiudicazione dei lavori ), 500.000
€ per la costruzione di un impianto fotovoltaico, che però sono stati
cancellati dalla Giunta Barberis, senza alcuna plausibile spiegazione.
Ho dato ora uno sguardo superficiale al
programma triennale 2014/2016 delle opere pubbliche comunali e rilevo:
- anno
2014 spese programmate € 3.549.500, di
cui su S.Antonino € 0 (zero);
- anno
2015 spese programmate € 1.910.000, di
cui su S.Antonino € 200.000;
- anno
2016 spese programmate € 1.200.000, di
cui su S.Antonino € 200.000;
-
spese programmate nel triennio: €
6.719.500 , di cui su S.Antonino € 400.000.
Ciò
significa che su S.Antonino è stato programmato di spendere il 6,5% del totale
degli investimenti comunali.
I rappresentanti di S.Antonino cosa fanno?
Tacciono?
Non si ribellano, se del caso anche
dimettendosi, a fronte di tale
disparità di trattamento?
Si accontentano di quanto hanno raggranellato
nel 2013? (spesi meno di 70.000 € ed
impegni per ulteriori 80.000)
Come si giustificano coi propri concittadini?
Riprendiamo alla grande la politica
dell’elemosina?
Ci illudevamo di averla definitivamente riposta
in cantina, tra le cose brutte.
Evidentemente
qualcuno pensa che per comprare S.Antonino bastano 30 denari.
Ciao alla prossima e chiunque volesse democraticamente replicare
ci trova sempre qui:
Marco.pasteris@yahoo.it