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mercoledì 21 ottobre 2015

IL TAR BLOCCA LE POSTE I 12 UFFICI POSTALI RESTANO APERTI

Il Tribunale ha accolto il ricorso presentato dalle amministrazioni comunali Il giudice accusa: «L’azienda non si è confrontata con gli enti locali»



Poste non si è mai confrontata con i Comuni trevigiani per la chiusura degli uffici postali. Anche per questo motivo il Tar del Lazio ha confermato l’ordinanza con cui aveva stabilito l’immediata riapertura di 12 uffici postali nella Marca, che avrebbero dovuto chiudere il 7 settembre scorso.

Si tratta di quelli di Borso del Grappa, Codognè, Follina, Fonte, Giavera del Montello, Godega di Sant’Urbano, Maserada sul Piave, Nervesa della Battaglia, San Zenone degli Ezzelini, Sarmede, Valdobbiadene e Vedelago. Il Tar del Lazio ha poi fissato, per la discussione del merito, un’ulteriore udienza per il prossimo 14 aprile 2016.

Dunque il Tar del Lazio ha dato ragione ai dodici i Comuni trevigiani interessati, rappresentati dallo studio del professor Luigi Garofalo. Si tratta di un nuovo punto a favore delle amministrazioni comunali nella battaglia contro le Poste, dopo che più di un mese fa il Tar aveva già congelato il provvedimento di chiusura degli uffici postali nella Marca.

A leggere l’ordinanza, i giudici hanno rilevato che Poste italiane non ha attivato i necessari confronti con le amministrazioni comunali e che, nel bilanciamento degli interessi, «appare prevalente quello delle amministrazioni ricorrenti». Per cui non cambiano gli scenari e gli anziani, almeno per qualche mese, potranno continuare a ritirare la pensione allo sportello sotto casa.

Il piano originario presentato da Poste Italiane prevedeva 15 di chiusure: si erano salvate l’agenzia di Fossalunga di Vedelago e quella di Scomigo. La doccia fredda era arrivata nel luglio scorso: «Gentile Signor Sindaco, a partire dal giorno 7 settembre è prevista la chiusura dell'ufficio postale». Per Poste Italiane infatti le filiali finite nel mirino non garantivano più un volume di attività sufficiente da permetterne il mantenimento. Una decisione subito criticata da sindaci, sindacati e cittadini preoccupati dei disagi che tale decisione poteva apportare soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. I sindaci, assieme all’Anci avevano presentato ricorso al Tar Veneto, che aveva però aveva dichiarato la sua incompetenza. Un nuovo ricorso era poi stato presentato al Tar del Lazio che ora ha sospeso la chiusura degli uffici postali. Una decisione analoga a quella già presa dal Tar della Toscana che aveva congelato il provvedimento di chiusura di 59 uffici postali. Una decisione storica che cambia gli scenari e che segna il primo punto a favore dei sindaci.

Dunque i dodici uffici postali resteranno ancora aperti almeno fino all’aprile del 2016 e i residenti, soprattutto i più anziani, possono tirare un sospiro di sollievo in vista della prossima udienza.

(FONTE - LA TRIBUNA DI TREVISO - G.B.
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