Completare la mappatura dell’amianto di
origine naturale e antropica e la bonifica dei siti di interesse nazionale di
Casale Monferrato e Corio-Balangero, smaltire i rifiuti che lo contengono,
individuando nuovi siti di stoccaggio o metodi alternativi, sviluppare
l’attività sanitaria del centro per la lotta al mesotelioma, informare i
cittadini attraverso appositi sportelli comunali e formare nuovi tecnici: sono
solo alcune delle misure previste dal Piano regionale Amianto 2016-2020,
discusso e approvato il 1° marzo dal Consiglio regionale del Piemonte.
Il provvedimento, il cui iter è partito
con l’adozione del Piano da parte della Giunta lo scorso giugno, è arrivato in
aula dopo l’approvazione unanime da parte della Commissione Ambiente di Palazzo
Lascaris.
Grande la soddisfazione degli assessori
regionali all’Ambiente, Alberto Valmaggia, e alla Sanità, Antonio
Saitta: “La Regione si dota di uno strumento fondamentale per
affrontare in maniera organica e complessiva uno dei principali problemi
ambientali che affliggono il nostro territorio e la salute dei cittadini. Si
avvia così una strategia tesa a ridurre in modo deciso l’impatto nocivo
dell’amianto, attraverso misure che vanno dalle bonifiche alla mappatura, dallo
smaltimento in sicurezza agli interventi in ambito sanitario, informativo e
formativo”.
I punti salienti del Piano
Mappatura dell’amianto di origine
naturale.
Le azioni sono mirate a dare seguito alle
attività di mappatura, mediante progressivi approfondimenti a scala locale e
regionale ai quali seguirà la pubblicazione e l’aggiornamento di cartografie e
di dati, ed a definire eventuali indicazioni per la gestione delle
problematiche relative ad attività lavorative in presenza di amianto di matrice
naturale. Sono allegate indicazioni per indagini geologiche preventive alla
realizzazione di opere in aree con presenza di amianto di origine naturale
potenziale o accertata ed una metodica analitica per la misura della
concentrazione di fibre di amianto nelle acque, predisposta da Arpa Piemonte.
Vi è inoltre la previsione di sviluppare ulteriori approfondimenti mediante la
partecipazione di Arpa Piemonte ai tavoli tecnici interregionali con Istituto
Superiore di Sanità e Ispra.
Mappatura dell’amianto di origine
antropica.
Il Piano prevede: la prosecuzione
della mappatura, sotto il coordinamento di Arpa Piemonte, con la collaborazione
di più soggetti, quali Asl, Comuni, soggetti privati ed altri enti, e la
confluenza di tutti i dati in un unico database; una specifica scheda per
le comunicazioni da parte dei proprietari di manufatti contenenti amianto, le
cui modalità di compilazione on line saranno indicate dalla Giunta regionale;
la pubblicazione dei dati relativi alla quantità ed all’ubicazione dei siti
mappati attraverso il sistema informativo territoriale. Alla Giunta competerà
la definizione delle modalità di condivisione dei dati tra gli enti, compresi
quelli relativi all’avvenuta presentazione dei piani di lavoro e delle
certificazioni di restituibilità. In tal modo si avrà un quadro dinamico non
solo sullo stato di mappatura, ma anche sull’attuazione degli interventi di
rimozione dell’amianto.
Bonifica dei siti.
I
principali obiettivi sono: il completamento della bonifica degli edifici
scolastici di proprietà pubblica; l’incentivazione delle bonifiche dei
privati mediante servizi di raccolta e smaltimento di rifiuti contenenti
amianto, al fine di incidere sui costi da sostenere; la qualificazione dei
soggetti abilitati alla redazione dei piani di manutenzione e controllo e della
valutazione dello stato di degrado dei manufatti contenenti amianto, mediante
uno specifico obbligo formativo; l'impegno oer a Regione ad intervenire a
livello statale per consentire, come regola, l’utilizzo di risorse per la
bonifica dell’amianto in esenzione dal Patto di stabilità per la pubblica
amministrazione.
Siti di interesse nazionale.
Per l'Amiantifera di Balangero e Corio gli obiettivi principali
consistono nel completamento della bonifica del territorio perimetrato, nella
definizione e realizzazione di un piano di sviluppo finalizzato al riutilizzo
economico dell’area e nella prosecuzione dei monitoraggi in continuo della
qualità dell’aria. A Casale Monferrato l’obiettivo
principale è la conclusione della bonifica del territorio. Il Piano prevede
inoltre modalità di implementazione della ricerca di siti con “polverino"
tramite Arpa Piemonte.
Eliminazione dei rifiuti prodotti dalle
bonifiche dell’amianto.
Il Piano affronta la carenza della
disponibilità di volumetrie nel perimetro regionale per lo smaltimento. Le
soluzioni suggerite e che potranno essere sviluppate in specifici strumenti di
pianificazione in materia di rifiuti consistono nell’autorizzazione
di nuovi impianti per lo smaltimento, celle dedicate all’interno di
impianti di discarica attualmente non specificatamente destinati allo
smaltimento dell'amianto, impianti in sotterraneo e utilizzo di cave e
miniere dimesse. Per questa finalità viene dato mandato alla Giunta di
realizzare uno specifico approfondimento.
Coinvolgimento della popolazione.
Il
Piano si propone di coinvolgere e sensibilizzare i cittadini mediante
iniziative di informazione dei rischi derivanti dall’esposizione alle fibre di
amianto e l’adozione delle misure di prevenzione finalizzate a ridurre
progressivamente il rischio di esposizione alle fibre di asbesto, nonché
aprire “sportelli informativi amianto” nell’ambito di Comuni (singoli o
associati) o di patronati, quali strutture preposte alla funzione di informare
ed assistere i cittadini sull’applicazione delle normative in materia di
amianto e sull’adozione di misure
preventive da attuare per gestire il rischio.
Formazione e aggiornamento degli
operatori.
Grande importanza rivestono gli operatori
delle Asl, dell’Arpa e delle imprese di bonifica e smaltimento. Nei loro
confronti il Piano vuole dar vita ad una formazione specifica sul tema
dell’amianto, fino a prevedere l’istituzione di nuove figure di tecnici
specializzati nella materia.