Gent.ma Assessore Demaria,
mi perdoni se torno, con una lettera aperta a Lei indirizzata in qualità di relatrice del provvedimento in questione, al nostro numeroso ed attento pubblico di lettrici e lettori, sul tormentone estivo dell’appalto del servizio di mensa scolastica, del valore di circa 500.000 euro, “rinnovato” dalla Giunta Municipale con deliberazione n° 49 del 19 maggio 2016 avente per oggetto “Servizio di Ristorazione Scolastica. Rinnovo contratto ditta Sodexo, Periodo Agosto 2016/Luglio 2019 e conseguente determinazione del responsabile di servizio.”
Avvenuto con affidamento diretto, in assenza di una qualsivoglia gara, per il triennio settembre 2016/ giugno 2019. (Clicca QUI)
Con non poche difficoltà, perché la trasparenza amministrativa in quel di Saluggia è somministrata ai soli volonterosi, come premio di una positiva conclusione di un tortuoso cammino di “caccia al tesoro”, sono riuscito a reperire negli archivi digitali la bozza del contratto originario, stipulato nell’anno 2013 e concluso al 30 giugno 2016 (Clicca QUI).
Vi trasporto col sistema copia/incolla il contenuto dell’art. 5 del contratto.
“l’appalto avrà la durata dal Settembre 2013 al 31 Luglio 2016, eventualmente rinnovabile per il periodo Settembre 2016 – Luglio 2019 ai sensi dell’art. 57, comma 5, lettera b), del D.Lgs. 163/06 e ss.mm.ii, per un importo pari al valore contrattuale del primo periodo di affidamento, qualora ne ravvisi la convenienza e il pubblico interesse e se non in contrasto con la normativa vigente al momento della scadenza contrattuale.”
E per vostra comodità vi sottolineo e riporto l’inciso che in questo momento mi interessa: “e se non in contrasto con la normativa vigente al momento della scadenza contrattuale.”
L’Assessore Adelangela Demaria, evidentemente per tranquillizzare l’opinione pubblica, allertata da post apparsi sul web, coi quali si sollevavano dubbi non solo sull’opportunità, ma anche sulla legittimità dell’operazione, a mezzo di intervista comparsa sul giornale La Nuova Periferia in data Mercoledì 22 giugno 2016 si è affrettata a dichiarare per ben due volte nello stesso trafiletto, che tutto è stato fatto in conformità a legge (Clicca QUI).
L’appiglio a cui si sono attaccati sia la Giunta Municipale che il Responsabile del servizio per giustificare il “rinnovo” è proprio il contenuto dell’articolo 5 dell’originario contratto, che sopra ho trascritto.
Mi corre lo sfizio, a questo punto, di sottoporvi una scaletta di precisazioni, tra loro strettamente connesse:
1°-quello che viene chiamato impropriamente “rinnovo”, in una corretta terminologia giuridica è una “proroga” .
Mi spiego: “rinnovare” un contratto significa rinegoziarne una o più clausole.
Il semplice spostamento in avanti del termine di scadenza del contratto si chiama giuridicamente “proroga”.
Quindi se anche parlo di “rinnovo”, ma mi limito a spostare di tre anni la scadenza del contratto, in realtà pongo in essere una “proroga”.
Mi pare che sulla circostanza non possano sorgere dubbi.
2°- La legge n.50/2016 – Il Nuovo Codice degli Appalti, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed è entrata in vigore in data 19 aprile 2016, antecedentemente all’adozione della richiamata deliberazione della Giunta Municipale. (Clicca QUI)
Conseguentemente detto atto deliberativo è a tutti gli effetti sottoposto alla disciplina della legge sopra richiamata.
3°- La legge vigente, e l’ANAC in sede di chiarimenti lo ha espressamente dichiarato, vieta le “proroghe” dei contratti, con l'espressione: “Fermo restando il divieto generale di rinnovo tacito e di proroga del contratto” (Clicca QUI)
Quanto sopra sarebbe sufficiente a chiudere ogni discussione.
Ma voglio ricordare che lo stesso articolo 5 del contratto originario aveva previsto l’eventualità del “rinnovo” a condizione che lo consentisse la legge vigente nello specifico momento.
Il che non è accaduto.
Alla ulteriore luce, se mai ne fosse stato necessario, delle previsioni contrattuali, traggo quindi convinzione dell’opportunità di un ravvedimento operoso da parte della Giunta Municipale, volto a riportare sulla corretta strada il percorso dell’affidamento del servizio mensa (Clicca QUI).
Si tratterebbe di seguire le orme tracciate con l’appalto del servizio di asilo nido (Clicca QUI), di analogo importo.
Mi vien difficile cogliere motivi di differenziazione (Clicca QUI).
Orandum est ut sit mens sana in corpore sano.
«Bisogna pregare affinché ci sia una mente sana in un corpo sano.»
Grazie dell’attenzione
ed
Anticipatamente della risposta
Gent.ma Assessore Demaria.
Ciao alla prossima
e chiunque volesse
liberamente replicare
può farlo sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it