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lunedì 12 maggio 2014

Expo, la cricca mirava alle centrali di Saluggia e Trino

Gare d’appalto truccate: nelle intercettazioni degli indagati anche il business del nucleare gestito da Sogin

Si allunga anche sul Vercellese l’ombra della cupola degli appalti. Il nuovo filone delle indagini della procura di Milano sulla «cricca dell’Expo» collega il giro di mazzette e gare d’appalto truccate alla Sogin, la società controllata dal Ministero della Finanze che si occupa della gestione delle scorie nucleari di tutta Italia. E che proprio nel Vercellese gestisce due dei più importanti siti di stoccaggio del Paese, quelli di Saluggia e di Trino Vercellese.  

 

Proprio a Saluggia le mire di Frigerio, Greganti, Grillo & C. si sarebbero indirizzate alla gara d’appalto per la costruzione del Cemex, l’impianto di cementificazione nel quale, all’interno del comprensorio Eurex, verranno cementificate le scorie liquide radioattive. Un’opera da 98 milioni di euro, aggiudicata a fine 2012 alle ditte Saipem e Maltauro. Secondo l’accusa, un appalto frutto dell’attività illecita degli indagati, con la complicità degli ex vertici di Sogin Alberto Alatri (ex direttore amministrativo) e Giuseppe Nucci (ex direttore generale). Le intercettazioni parlano di una mazzetta da 600 mila euro. 

Ma nei progetti della cricca rientrava anche la centrale di Trino. A fare gola, in questo caso, i lavori di smantellamento e decontaminazione della centrale, il cui appalto si aggirerebbe sui 240 milioni di euro.  


(GLORIA POZZO - LA STAMPA VERCELLI - 12 MAGGIO 2014)