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martedì 29 marzo 2016

ADDIO AL PATTO DI STABILITÀ PER COMUNI E REGIONI


In realtà la novità era già contenuta (ma solo per il 2016) nella legge di stabilità approvata lo scorso anno, ed era stata più volte "comunicata" nei mesi passati dal Presidente del consiglio Matteo Renzi. Ieri, però, è arrivata una novità, con il varo di un provvedimento che quando diventerà legge metterà in soffitta in modo definitivo è ufficialmente il patto di stabilità per gli enti locali. Una norma varata a suo tempo per evitare che i risparmi di spesa pubblica decisi a livello centrale beni sono vanificati da enti locali "furbi", si è trasformata in una tagliola che per anni ha impedito in modo ottuso anche ai comuni virtuosi e con bilanci in ordine di investire in opere pubbliche utile per i cittadini. La novità è arrivata con l'approvazione di un disegno di legge in Consiglio dei Ministri che modifica- nella sola parte relativa agli enti locali- la legge attuativa del pareggio di bilancio, Che a sua volta per recepire il fiscal compact e europea ha modificato l'articolo 81 della costituzione. "Il patto di stabilità per gli enti locali- spiega Luigi Marattin, un economista della cabina di regia economica di Palazzo Chigi- viene definitivamente abbandonato, non solo per il 2016 (cosa già avvenuta) ma per sempre. D'ora in poi regioni, province, città metropolitane e comuni dovranno rispettare un solo vincolo: tante sono le tue entrate, tante sono le tue uscite". Marattin ricorda che "Quella sugli enti locali una parte approvata fosse un po' in fretta nel dicembre 2012: pensate che, tra le altre cose, prevedeva il rispetto da parte degli enti di ben otto vincoli di bilancio! Il governo Renzi aveva promesso di rimetterci mano, per proseguire il lavoro fatto dell'ultima legge di stabilità (col pensionamento del patto di stabilità interno).
"Esprimiamo apprezzamento per il varo del disegno di legge di modifica della legge 243 barra 12-dice il Sindaco di Torino presidente dell'Anci Piero Fassino - è stata accolta una pressante richiesta avanzata dall'Anci in tutte le sedi istituzionali il cui percorso era già stato tacciato con la legge di stabilità 2016. Per questo attendiamo di poter leggere il testo della norma e di dare il nostro contributo alla discussione parlamentare propedeutica all'approvazione del ddl".

(FONTE - R.GI. - LA STAMPA)