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mercoledì 27 novembre 2013

LA FAMIGLIA DENEGRI SI ALLARGA ANCHE ALL'ARTE E ALL'ALIMENTARE





 di Andrea Giacobino  (Italia Oggi – 23 novembre 2013)

Arte e alimentare sono i business sui quali ha voluto diversificare la famiglia torinese dei Denegri, proprietari della quotata Diasorin. Le scelte di allargamento del portafoglio sono testimoniate nel bilancio 2012 della Finde, cassaforte di famiglia presieduta da Gustavo Denegri (presidente anche di Diasorin) che evidenzia ad esempio oltre 2,4 milioni di euro spesi lo scorso anno per creare una collezione d'arte contemporanea, destinata a permanere durevolmente tra gli attivi. Altri 2,5 milioni i Denegri hanno speso per rilevare dall'asta fallimentare lo storico ristorante torinese Del Cambio: l'investimento è stato fatto attraverso la newco Risorgimento assieme a due soci “tecnici” di minoranza, l'amministratore del locale Daniele Sacco e il gastronomo Fabio Gallo. La passione per il business alimentare è testimoniata anche dall'attività di agriturismo e coltivazione vinicola che i Denegri esercitano da anni a Moncalvo d'Asti con la loro Cascina Orsolina che si estende su 14 ettari di vigneti: nel 2012, però, le cose non sono andate benissimo e Finde ha dovuto svalutare la partecipazione di 300.000 euro.
Per il resto la Finde che ha chiuso il bilancio ordinario con un utile di 4,6 milioni (invariato sul 2011 e distribuito come dividendo per 3,2 milioni), grazie soprattutto ai 7 milioni di cedola Diasorin, oltre al veicolo Investimenti e Partecipazioni che controlla la quotata (in carico a 318,6 milioni), a Industria e Finanza Sgr (1,1 milioni) e all'immobiliare Aurelia (7,1 milioni) registra sottoscrizioni di fondi d'investimento per 8,8 milioni (Advanced Capital, Consilium, IF Investimenti e Rosemary). Fra i nuovi business anche lo shopping sul mercato costato 1,5 milioni per rilevare titoli della Deutsche Rohstoff, piccola società quotata tedesca che opera nel settore minerario. Il consolidato di Finde registra ricavi per 437 milioni, in linea col 2011, un patrimonio netto di 445 milioni e un utile in lieve calo anno su anno da 90,3 a 83 milioni.