Ho trasmesso al Sindaco, qualche settimana
orsono, alcune domande su questioni riguardanti la gestione del territorio
comunale, per capire come pensi di procedere e per rendervi edotti dei suoi
programmi amministrativi. Avrei voluto pubblicare le sue risposte, con garbo e
senza alcun intento polemico, però sono andato a sbattere contro un muro di
gomma: ha sempre qualcosa di più urgente da anteporre.
Allora, alle domande che ho rivolto al Sindaco,
rispondo io, secondo il mio modo di vedere.
La
domanda n. 6 era così formulata:
Come
pensa di risolvere il problema dell’Archivio comunale?
La Sovrintendenza, che
aveva insistentemente soffiato sul collo dell’Amministrazione ipotizzando
interventi dell’Autorità Giudiziaria, si è acquetata ?
Una poetica immagine dello scrivente Ex - Sindaco di Saluggia che è tanto piaciuta ai numerosissimi lettori del Blog |
RISPOSTA
Il problema della collocazione della grande
quantità di importanti documenti che costituiscono l’archivio di deposito
comunale era già noto a me ed agli amici di “Rinascita Saluggese” prima
dell’anno 2007, tant’è vero che il programma
amministrativo del gruppo così
dettava: “…dovrà da subito farsi luogo al deposito in locali idonei del
ricco archivio comunale cartaceo, che, abbandonato con deplorevole ed
irresponsabile incuria nelle umidissime cantine del palazzo, sta letteralmente
marcendo e privando la comunità anche delle memorie delle proprie radici….”.
Quando entrai in carica e dal sentito dire
passai alla presa di conoscenza della realtà , mi resi conto che la
situazione era ben più grave di quanto l’avessi immaginata. Nelle
cantine del palazzo,cariche di polvere vecchia di decenni, imbevute di
umidità, a disposizione di voraci topi ed animali notturni di vario genere, stavano
marcendo e rischiavano di andare irrimediabilmente perse, accatastate senza
alcun ordine e criterio e senza distinzione tra ciò che andava gelosamente
custodito e ciò che avrebbe potuto e dovuto andare tranquillamente al macero, decine
di quintali di documenti, unici inattaccabili testimoni della storia di
Saluggia.
L'Archivio documentale di Saluggia come l'avevamo ereditato nel maggio 2007 |
La Giunta, anche sotto la pressione della
Sovrintendenza, che giunse ad ipotizzare il ricorso all’Autorità
Giudiziaria, si pose alla ricerca di
una adeguata soluzione.
In prima battuta venne ipotizzato di collocare
l’archivio nello scantinato dell’ex cinema, il cui progetto di ristrutturazione
era in fase di elaborazione, però la Sovrintendenza non ritenne il luogo idoneo.
L'Archivio documentale di Saluggia come l'avevamo ereditato nel maggio 2007 |
Venne quindi individuata, quale sede
provvisoria, la chiesa di S.Francesco. Naturalmente ci fu, a Saluggia, chi non perse
l’occasione per tentare di mettere i bastoni tra le ruote ( della illuminante
storia della chiesa di san Francesco parlerò in altra occasione), però, seppure
con qualche ritardo, ottenemmo tutte le
necessarie autorizzazioni. Con una piccola spesa adeguammo il locale alle
prescrizioni minime di sicurezza richieste dalla Sovrintendenza e disponemmo,
con la consulenza di archivisti qualificati,
il trasferimento presso la nuova sede del materiale che andava
salvato e custodito, scartando ed inviando al macero quanto non era di
interesse archivistico.
Le operazione di trasferimento in sicurezza del materiale documentale ordinate dalla Giunta Pasteris |
I locali sottostanti il Palazzo Municipale attuale finalmente puliti e riordinati dalla Giunta Pasteris |
Il lavoro non è però da ritenersi concluso: ogni
singolo documento, finalmente salvo, deve essere catalogato ed inserito in faldoni numerati e
disposti per categoria in appositi armadi.
Questo dovrebbe fare la Giunta Barberis, ma ho
l’impressione che tutto dorma e mi stupisce che la Sovrintendenza, così attenta
ed incalzante nei miei confronti, non si sia ancora fatta viva.
Resta da individuare la sede definitiva
dell’archivio comunale.
La Giunta da me presieduta aveva indicato in
merito il piano superiore del palazzo comunale, dopo che gli uffici ivi
allocati, si fossero trasferiti nell’ex cinema appositamente ristrutturato. Ci
sarebbe spazio, pur mantenendo quale sede di rappresentanza l’attuale sala
consiliare, sia per l’archivio che per sale di lettura, di consultazione e di
studio.
La domanda rivolta al Sindaco Barberis intendeva
appunto farne conoscere le intenzioni.
La risposta è il silenzio.
Pazienza.
Torno a leggere quel libro di
Domenico Cirillo, Discorsi accademici, 1787
nel quale l'autore sosteneva che:
"Un assoluto silenzio conduce
alla tristezza.
Egli offre una immagine
della morte."
Ciao alla prossima e chi volesse democraticamente replicare
ci trova sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it