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venerdì 28 febbraio 2014

IL SINDACO NON RISPONDE - 7 - L'ARREDO URBANO


Ho trasmesso al Sindaco, qualche settimana orsono, alcune domande su questioni riguardanti la gestione del territorio comunale, per capire come pensi di procedere e per rendervi edotti dei suoi programmi amministrativi. Avrei voluto pubblicare le sue risposte, con garbo e senza alcun intento polemico, però sono andato a sbattere contro un muro di gomma: ha sempre qualcosa di più urgente da anteporre.


Allora, alle domande che ho rivolto al Sindaco, rispondo io, secondo il mio modo di vedere.


La domanda n. 7 era così formulata: 

Per quale motivo i progetti di arredo urbano ricevuti dalla precedente Amministrazione, 
anziché essere corretti nelle parti non condivise, sono stati cestinati?

Risposta.
Il documento programmatico dell’Amministrazione da me presieduta (2007/2011) aveva dedicato un apposito capitolo al problema dell’arredo urbano.

 La sua pratica attuazione, da svilupparsi gradualmente partendo dalla piazza centrale, presupponeva peraltro, oltre le disponibilità finanziarie, il completamento dei lavori di ristrutturazione dell’ex cinema.

Il primo consistente stanziamento di 400.000 € per l’attuazione di concreti interventi di arredo urbano venne disposto nel piano triennale degli investimenti 2011/2012/2013.

Venne quindi dall’Ufficio Tecnico comunale affidato incarico a qualificato studio professionale che predispose un progetto preliminare che prevedeva la riqualificazione della piazza centrale, della piazza Donato comprensiva dell’ingresso in paese dalla via Dora Baltea e della piazzetta della chiesa di S. Bonaventura.

Le soluzioni proposte dallo Studio professionale incaricato piacquero alla Giunta, 
per originalità ed eleganza.

Si dice, giustamente, che non tutti i gusti sono alla menta, per cui l’Amministrazione Barberis, subentrata nel 2012,  legittimamente e senza arrecare pregiudizio al bilancio comunale avrebbe potuto chiedere ai professionisti incaricati di modificare il progetto a proprio gradimento.

Mi pare invece che, sic et simpliciter, sia stato cestinato il progetto affidando incarico ad altro Studio tecnico.

Perché ?
  
La parcella relativa al primo progetto 
va comunque pagata e credo che in assenza 
di convincenti motivazioni, 
sarei curioso di sapere cosa ne pensano
 i Consiglieri di minoranza...


Ciao alla prossima e chiunque volesse democraticamente replicare 
ci trova sempre qui:
marco.pasteris@yahoo.it